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I migliori libri per farsi un’opinione sui tempi che corrono

Oggi come oggi si fa presto a dire: è tutta colpa del digitale. È stata Internet! È il computer, l’intelligenza artificiale, sono i telefonini e i social network.

In realtà la storia, qualsiasi storia, merita di essere raccontata nel dettaglio con fonti intelligenti e ben documentate per essere capita. Soprattutto quando è la nostra storia. La storia, cioè, che ci riguarda più da vicino. Qui trovate le proposte per cercare di capire in che direzione va. Buona lettura.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida


L’ora dei predatori

Il nuovo libro di Giuliano da Empoli, uno dei più lucidi intellettuali italiani, da tempo residente in Francia. Il tema è la politica e la tecnologia.

Sono politici spregiudicati, sono titani della tecnologia. Quasi ovunque hanno spazzato via la vecchia classe politica. Di fronte a loro le élite tradizionali, un tempo forti di regole e istituzioni, si ritrovano disorientate, incapaci di resistere. Non c’è dubbio, è suonata l’ora dei predatori.

Da New York al Medio Oriente, dal palazzo dell’Onu all’hotel “Ritz-Carlton” di Riyad, Giuliano da Empoli ci accompagna in una serie di incursioni in territori dove il potere è basato sulla spettacolarizzazione, sull’uso spregiudicato delle informazioni e sulla capacità di generare shock continui.

I predatori hanno capito come sfruttare il nuovo ordine globale. E il caos è il loro ambiente naturale. Con il gusto sottile del polemista e la lucidità dell’antropologo, Giuliano da Empoli tratteggia un ritratto fulminante dei leader contemporanei, da Trump a Muhammad bin Salman, consegnandoci un’analisi che non lascia scampo.

«Oggi è scoccata l’ora dei predatori e ovunque le cose stanno evolvendo in modo tale che tutto ciò che deve essere deciso lo sarà con il fuoco e con la spada. Questo piccolo libro è il resoconto di quei fatti, scritto dal punto di vista di uno scriba azteco e alla sua maniera, per immagini, più che per concetti, nell’intento di cogliere il soffio di un mondo che sprofonda nell’abisso e la gelida morsa di un altro che prende il suo posto».

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Disordine. Le nuove coordinate del mondo

Cambia tutto per non cambiare niente. Il disordine non è un incidente: è il sintomo e, insieme, la causa di un mondo frammentato. Un mondo in cui alcune polarità (sovranismo e globalizzazione, indebitamento e frugalità, vecchio e giovane, intelligenza umana e artificiale) si stanno allontanando fino a perdere ogni possibilità di dialogo.

Eppure, è proprio da questo caos che può nascere una nuova sintesi. Ma serve una prospettiva diversa. Più ampia. Più profonda e sistemica. Più coraggiosa.

Giuliano Noci, in questo saggio affilato e necessario, traccia una mappa per orientarsi nel disordine contemporaneo. Una mappa che abbandona i vecchi dogmi per proporre nuove connessioni, nuove chiavi di lettura e soprattutto nuovi strumenti d’azione. Il disordine va letto, interpretato, affrontato. Perché solo riconoscendo e superando le polarità che ci paralizzano, possiamo costruire un futuro capace di senso. E di direzione.

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Senza giri di parole. La verità sulle sfide economiche e sociali del nostro futuro

Le idee della politica: cosa dice e cosa vuole. In un tempo di profonde incertezze e instabilità, Carlo Cottarelli fa il punto con schiettezza e rigore su sette grandi sfide globali che stanno plasmando il nostro presente e determineranno il nostro futuro sociale ed economico.

Dal riassetto del potere internazionale tra Cina e Stati Uniti (in particolare dopo l’insediamento della nuova amministrazione di Trump) e l’ascesa di nuove potenze globali al crescente ruolo economico-politico delle multinazionali tecnologiche, dalle minacce del riscaldamento globale alle sfide poste dai flussi migratori, dalle sempre più forti tensioni interne dell’Unione europea al progressivo calo delle nascite, nonché alla situazione italiana e al futuro della sua economia.

Fronti aperti, ma soprattutto irrisolti, per i quali è arrivato il tempo di «rimboccarsi le maniche» e provare a trovare soluzioni concrete e realistiche, anche se oggi ci sembrano irraggiungibili.

Rispetto alle generazioni passate, che hanno affrontato e superato problemi ben più complessi dei nostri, partiamo certo da basi più solide. Ma le incognite sono molte, e se vogliamo non farci trovare impreparati e cercare di superare gli ostacoli davanti a noi, il primo, urgente passo è prendere piena coscienza della situazione, dirsi le cose come stanno, senza giri di parole, senza abbandonarsi al pessimismo né cullarsi in un cieco ottimismo, e senza ricorrere a scorciatoie.

Cottarelli offre una riflessione lucida e necessaria, che non tace gli aspetti più complicati e controversi delle singole questioni e rappresenta un punto di partenza imprescindibile. Perché solo con onestà e consapevolezza possiamo affrontare un futuro incerto con nervi saldi e sguardo critico.

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Elogio dell’ignoranza e dell’errore

Cerchiamo per una volta di ragionare sul metodo anziché sui fatti. La metodologia corretta, spiega Gianrico Carofiglio, aiuta a capire e a risolvere i problemi.

Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così. Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori.

Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità. Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua.

Sbagliare è violare le regole, sbagliare è “fallire”. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa.

In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.

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Geopolitica dell’intelligenza artificiale

È stata la sorpresa dell’anno scorso, il libro che ha ridefinito i confini del mondo. L’intelligenza artificiale è l’invenzione definitiva dell’umanità. La sua comparsa sulla scena evoca il rischio dell’estinzione del suo creatore, poiché la sua diffusione porterà, forse, al suo superamento. Queste visioni apocalittiche pervadono ormai il discorso pubblico sulla tecnologia, in un mondo dove la stessa espressione “intelligenza artificiale” è divenuta onnipresente e ossessiva.

Sono temi tutt’altro che nuovi per le loro profonde radici filosofiche e per i pionieri che, in vari ambiti, li hanno alimentati nel corso del Novecento; eppure, qualcosa di significativo è già accaduto e siamo spettatori di connessioni di cui non cogliamo pienamente il significato.

Il dibattito sull’intelligenza artificiale chiama poi in causa alcuni concetti chiave, tra cui l’origine dell’intelligenza stessa, ciò che sappiamo e ignoriamo del cervello e del pensiero; l’idea di un’intelligenza “generale” applicata alle macchine; i limiti quantitativi e qualitativi del calcolo; il problema dell’allineamento della tecnologia ai nostri bisogni e ai nostri valori.

Ma quali aziende alimentano questi processi? E quali sono le loro implicazioni in un mondo radicalmente diviso, dilaniato dalla guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina, che attraversa l’infrastruttura e gli usi dell’intelligenza artificiale, e la corsa alle risorse, economiche e materiali, necessarie al suo continuo sviluppo?

Alessandro Aresu ci racconta l’intreccio di relazioni tra filosofi, scienziati e imprenditori che stanno plasmando questo mondo, come “Jensen” Huang, fondatore di NVIDIA e protagonista assoluto della rivoluzione tecnologica intorno all’AI, “Bill” Dally, informatico e mente scientifica dietro ai portentosi microchip che rendono possibile l’evoluzione dell’AI, ma anche il rapporto tra il Cynar e i pionieri di DeepMind, oltre che le storie dei manager meno conosciuti che operano in OpenAI.

Aresu ci aiuta così a comprendere il presente e i possibili scenari futuri, segnati dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, le lotte tra le aziende impegnate nello sviluppo dell’AI definitiva e le ripercussioni geopolitiche negli equilibri mondiali. L’intelligenza artificiale è l’invenzione definitiva dell’umanità. Come sono nate e come funzionano le macchine “pensanti”? E quali saranno le ripercussioni sugli equilibri mondiali?

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La Cina ha vinto

Secondo libro di Alessandro Aresu per questa serie di Macity: un libro con un altro punto fermo figlio di un’analisi coraggiosa che spiega come mai la Cina ha vinto.

L’Occidente è ossessionato dalla Cina, spesso però la osserva con miopia o secondo schemi interpretativi inadeguati. Aresu, che è una delle voci più lucide del dibattito geopolitico italiano, rilegge la sfida cinese non come uno scontro ideologico tra democrazia e autoritarismo, ma come un conflitto sistemico tra modelli di potenza.

Che la Cina abbia vinto non è un’affermazione retorica, è una provocazione metodica: per capire dove stiamo andando bisogna decifrare il pensiero strategico cinese, le sue origini storiche, le sue logiche industriali, i suoi strumenti di influenza globale, le sue contraddizioni.

Aresu ci indica le traiettorie della tecnopolitica di Pechino, raccontando con chiarezza le trasformazioni dei rapporti tra Partito, capitale, sapere tecnico e ambizioni globali. Dalle radici confuciane all’intelligenza artificiale, dall’enorme vantaggio sul talento alla superiorità produttiva, Aresu ci restituisce un quadro che va oltre la narrazione dominante sull’“impero del controllo”.

È la storia di un potere politico curioso del suo avversario e consapevole della propria forza. In queste pagine il lettore è chiamato a riflettere su quale mondo ci stiamo preparando ad abitare: uno in cui la vittoria o la sconfitta dell’Occidente non dipenderanno solo dalla Cina, ma anche dalla nostra capacità di capirla, senza illusioni e senza ipocrisie.

Mentre l’Occidente si perde tra illusioni e profezie sbagliate, la Cina conquista il futuro. Qual è la lezione storica della sua vittoria? Cosa può significare?

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Sovrumano. Oltre i limiti della nostra intelligenza

Torniamo a indagare la tecnologia pura, la carta matta che può far saltare il banco. Cioè l’intelligenza artificiale.

La domanda oggi è cambiata: non è più se le macchine possono essere intelligenti, ma se possono eguagliarci e superarci. Dopo «La scorciatoia» e «Machina sapiens» il terzo episodio dell’avvincente trilogia sulla nuova era delle macchine pensanti.

L’intelligenza artificiale sta ormai raggiungendo le prestazioni umane su molti dei compiti cognitivi in cui eccelliamo. Ma cosa avverrà dopo? Stiamo entrando in un’epoca in cui le macchine saranno in grado di capire cose per noi incomprensibili?

Nessuna intelligenza è illimitata, nemmeno la nostra, e quindi ci chiediamo: cosa si trova al di là dei limiti umani? Ma mentre investiamo grandi capitali per costruire una macchina in grado di competere con noi, ci rifiutiamo di accettare che questo sia possibile. Desideriamo e al tempo stesso temiamo quell’incontro.

In questo nuovo, visionario libro di Nello Cristianini vedremo le intelligenze artificiali superare con successo esami difficilissimi, fino all’ultima prova, in cui si cimenteranno su territori impervi anche per i nostri migliori esperti. Riusciremo a capire cosa giace oltre i limiti della nostra intelligenza?

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La società tecnologica

Con questo libro si apre un dibattito che dura sino a oggi. Dal 1954, anno della sua prima pubblicazione, infatti, questo saggio non ha mai smesso di parlare al presente.

Filosofo e sociologo, teologo e anarchico, pensatore eclettico e fuori dagli schemi, Jacques Ellul mostra come la tecnica, nata come strumento al servizio dell’uomo, abbia finito per dominarlo, diventando il principio organizzatore della società. Non più semplice mezzo, ma sistema che si autoalimenta, la tecnologia ha invaso ogni sfera dell’esistenza: dall’economia alla politica, dall’educazione alla cultura di massa.

Il progresso non ha portato a un risparmio di tempo o a meno lavoro, bensì a ritmi sempre più serrati. L’uomo è costretto a adattarsi alla macchina e alla sua velocità, a lavorare di più e a conformarsi agli scopi dell’efficienza industriale, alimentando una spirale di crescita illimitata in un mondo finito.

Invece di emanciparci grazie allo sviluppo tecnologico, siamo diventati prigionieri di un processo impersonale che riduce lo spazio dell’azione e della libertà, incapaci di immaginare soluzioni non tecniche ai problemi che la tecnica stessa genera.

A distanza di decenni, questo saggio conserva intatta la sua forza profetica. È un’opera che ha anticipato i grandi dibattiti sulla globalizzazione e sulla società di massa, e che continua a interrogarci sul prezzo del progresso e sulle possibilità di resistenza che restano all’uomo.

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La repubblica tecnologica. Come l’alleanza con la Silicon Valley plasmerà il futuro dell’Occidente

Un piccolo capolavoro nel suo genere. “Gli imprenditori della Silicon Valley – scrive l’autore – non sono certo privi di idealismo. Tuttavia si tratta di un idealismo superficiale, che rischia di svanire alla più piccola prova”.

“Da decenni, ormai, schiere di giovani fondatori – continua – affermano di voler cambiare il mondo. Ma tali dichiarazioni, a furia di essere ripetute, hanno perso ogni significato. E lo Stato-nazione, la forma di organizzazione collettiva più efficace che l’umanità abbia mai conosciuto per raggiungere degli obiettivi comuni, è stato liquidato come un ostacolo al progresso”.

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Careless people. Ediz. italiana

Non sarebbe una lista dei migliori libri di Macity se non avesse i suoi fuori sacco. Ecco il primo.

«Ero tra i consulenti dei massimi dirigenti dell’azienda – dice l’autrice –, Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg, mentre escogitavano il modo in cui l’organizzazione avrebbe interagito con i governi di tutto il mondo”.

“Alla fine, li ho guardati, senza più speranze, fare la corte a regimi autoritari come quello cinese e, con assoluta noncuranza, ingannare l’opinione pubblica. Ero su un jet privato con Mark il giorno in cui finalmente capì che con ogni probabilità Facebook aveva contribuito a portare Donald Trump alla Casa Bianca, e ne trasse le sue personali e oscure conclusioni”.

“Quasi sempre, però, lavorando alle politiche di Facebook, più che assistere alla messa in scena di un capitolo di Machiavelli, sembrava di guardare un gruppo di quattordicenni a cui sono stati dati dei superpoteri e una quantità spropositata di denaro andare in giro per il mondo per capire cosa possono comprare e ottenere con quel potere. Questa è la storia che intendo raccontare qui”.

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Nobody’s girl. La mia storia di sopravvivenza in nome della giustizia. Il caso Epstein

Permetteteci, con il secondo fuori sacco di questa lista dei migliori libri di Macity, di aprire uno spiraglio sull’altro fronte, quello da cronaca nera, per capire il nostro tempo. Voce all’autobiografia di una vittima molto scomoda.

Virginia Roberts Giuffre è nota come la vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell che dopo anni di ripetuti abusi ha deciso di parlare del suo passato e ha contribuito alla condanna di entrambi. È la ragazza ritratta con il principe Andrew in una foto che ha fatto il giro del mondo. Ma la sua storia finora non era mai stata raccontata tutta per intero, non con le sue parole.

Nell’aprile 2025 Giuffre si è tolta la vita. Ha lasciato un memoir scritto nel corso degli ultimi anni di vita e la disposizione di pubblicarlo. Questo libro è il racconto potente e spietato della vita di una ragazza cresciuta fra straordinarie difficoltà, il resoconto del tempo passato con Epstein e Maxwell, che hanno ceduto lei e altre ragazze come merce a un gran numero di uomini potenti.

Le molestie subìte da bambina, l’adolescenza complicata, e poi, a diciannove anni, la fuga dal controllo di Epstein e Maxwell e una nuova vita: questa la sua storia. Il peso di quel passato incancellabile ha indotto Giuffre a trovare il coraggio di accusare i due e di scendere in campo a favore di altre vittime.

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