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L’ITU-T prova a mettere pace tra Apple, Samsung e i big dell’IT

Tutte le più importanti società del mondo dell’IT e della tecnologia si incontrano oggi a Ginevra per discutere di brevetti, battaglie legali e sulle possibili soluzioni per evitare le infinite querelle legali, di cui il caso più celebre è rappresentato dal processo Apple contro Samsung. A questo evento organizzato dall’ITU, International Telecommunication Union agenzia delle Nazioni Unite responsabile degli standard nel settore della telefonia, partecipano non solo Apple e Samsung ma anche Microsoft, Google, Intel, Cisco, Nokia, RIM e moltissimi altri ancora.

Tra i temi caldi della giornata si parlerà di brevetti relativi a tecnologie considerate standard essenziali, come per esempio come il formato JPEG per le immagini o la tecnologia H.264 per il video. Le società che depositano brevetti per tecnologie considerate standard essenziali devono garantire l’uso dell’innovazione da parte delle altre società per una somma che non deve essere eccessiva. E’ questo il concetto alla base delle licenze FRAND, sigla di fair, reasonable e non-discriminatory patents, in sostanza brevetti concessi con licenze eque, ragionevoli e non discriminatorie.

“Stiamo assistendo ad una spiacevole tendenza del mercato di oggi nell’utilizzare standard di brevetti essenziali per bloccare i mercati”, ha dichiarato Hamadoun Toure, segretario generale ITU, in occasione dell’annuncio dell’evento in corso oggi. I giornalisti della BBC sono stati ammessi nella sessione di colloqui della mattinata in cui ogni partecipante dispone di 6 minuti per presentare la propria posizione, in ogni caso l’incontro avverrà a porte chiuse, media esclusi, nella sessione pomeridiana in cui verranno discusse le possibili soluzioni.

La richiesta di modificare le regole è già stata sollecitata negli scorsi mesi da Apple, Microsoft e Cisco, in modo che non possano venire bloccate le vendite di prodotti per questioni che riguardando brevetti standard essenziali ma non tutte le società che partecipano al meeting sono concordi. Tra i colossi sfavorevoli all’introduzione di modifiche ci sono Nokia e Qualcomm per ragioni diverse. Nokia ha dichiarato che in alcuni casi i blocchi delle vendite sono un rimedio necessario contro le società che rifiutano di negoziare una licenza o di corrispondere la compensazione stabilita da un tribunale. Invece secondo Qualcomm la modifica delle regole esistenti potrebbe dare vita a più problemi e cause legali e non viceversa.

Apple non ha rilasciato nessuna dichiarazione per l’apertura dei lavori, così come non hanno fatto tutti i principali colossi tra cui Samsung, Google, Google, Intel, Philips, Huawei, Sony, HP e RIM. Secondo le previsioni degli addetti ai lavori è improbabile che venga raggiunto un accordo sulle modifiche da apportare al sistema attuale, tuttalpiù potrebbe essere individuato un meccanismo per evitare la proliferazione di querele e denunce reciproche.
ITU, International Telecommunication Union

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