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L’Ue e gli iPhone “esplosi”: «potremmo fermarne la vendita»

L’€™Unione Europea avvisa Apple: se si scoprirà  che c’€™è un difetto dietro costruttivo dietro alle misteriose ‘€œesplosioni’€ di iPhone e iPod touch che si segnalano in alcuni paesi del Vecchio Continente, verrà  proibita la vendita dei dispositivi. L’€™ammonimento è arrivato nel corso della giornata di ieri e porta la firma di Meglena Kuneva, commissario alla tutela dei consumatori di Bruxelles.

La Kuneva, che aveva già  avuto modo di esprimersi sulle politiche di Apple lanciando minacciosi proclami ai tempi del caso, poi sgonfiatosi per la liberazione delle canzoni dai DRM, delle limitazioni alla fruizione della musica iTunes, ha fatto riferimento a segnalazioni provenienti da Francia, Germania e Regno Unito. ‘€œStiamo verificando con l’aiuto di laboratori specializzati se si tratta di un problema dei telefoni, delle batterie o se si tratta di un cattivo utilizzo del dispositivo. Dobbiamo avere la certezza da uno stato membro che questi prodotti sono pericolosi. Ma se riceverà  dalle autorità  francesi una segnalazione in questo senso, opererò nell’€™interesse dei consumatori’€.

Le parole della Kuneva così come esse sono state riportate dalle agenzie non consentono di rendersi conto a quale tipo di problema si stia riferendo il commissario. Stante a quanto appreso fino a ieri, la preoccupazione maggiore espressa dalle autorità  francesi riguardava non “esplosioni” ma la rottura degli schermi degli iPhone. Apple aveva già  fatto presente che tutti gli iPhone che avevano manifestato quel problema erano stati sottoposti ad una forte pressione (forse perché tenuti in tasca o per altre ragioni da investigare) che aveva minato la resistenza strutturale del dispositivo. Herve Novelli, ministro francese aveva confermato quanto appreso dalla società  della Mela “secondo cui le rotture sarebbero state determinate da un colpo subito in una fase precedente”, evitando però di scaricare le colpe sui consumatori.

La nota di agenzia scritta da AFP in cui si riportano le dichiarazioni della Kuneva, fa riferimento ad una risposta formale inoltrata anche all’€™Unione Europea da Apple il 14 agosto quando Cupertino avrebbe precisato che ‘€œl’€™esplosione’€ sarebbe colpa delle batterie agli Ioni di Litio e che si tratterebbe di casi isolati. Se così fosse non si starebbe parlando della ben nota vicenda degli iPhone francesi, cui invece pare fare riferimento la Kuneva, ma di altri casi come la combustione di un iPhone sul sedile di un auto in Olanda o la famosa ‘€œdeflagrazione’€ a mezzaria di un iPod touch lanciato dalla finestra di una casa di Liverpool dopo che la giovane proprietaria era stata insospettita un sibilo. Un ragazzo Belga che porta l’€™italianissimo nome di Salvatore avrebbe invece subito “l’€™implosione” (qualunque cosa si volesse intendere usando questo termine…) del suo iPhone e se davvero i casi di vera esplosione e non rottura dello schermo sono tutti qui, sarebbe difficile dare torto ad Apple quando parla di casi isolati rispetto a decine di milioni di dispositivi venduti.

Ricordiamo che in Italia il procuratore di Torino Raffaele Guariniello aveva convocato l’amministratore delegato di Apple Italia Enzo Biagini a margine di una indagine scaturita da articoli di giornale riportanti i casi francesi e una non meglio precisata “rottura di uno schermo di iPhone” avvenuta in Toscana.

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