Alcuni giorni fa Motorola ha avvisato analisti e stampa che gli obiettivi programmati per il quarto trimestre non potranno essere raggiunti e che la crisi che ha investito anche il settore dei cellulari si farà ancora più forte nel corso del 2009. Sanjay Jha, Ceo in carica di Motorola, ha dichiarato che “Non esistono soluzioni rapide” annunciando un taglio dei costi per 800 milioni di dollari e il licenziamento di 3000 persone.
I consistenti tagli nella forza lavoro colpiscono da vicino anche il nostro paese: 370 persone perdono il lavoro nel centro di ricerche di Torino, specializzato nella progettazione di hardware e test di interoperabilità , mentre altri 30 posti di lavoro verranno terminati a Milano e Torino.
Il Ceo di Motorola ha spiegato che il progetto di cessione dell’unità mobile della società , di cui si parla da diversi mesi, deve essere posticipato a causa della situazione economica globale e anche per via dei cambiamenti interni in corso. Tra le cause all’origine della profonda crisi attuale, le vendite sono diminuite nell’ultimo anno del 31%, Sanjay Jha ha indicato l’assenza in catalogo di cellulari Motorola appetibili per la fascia economica e anche in quella smartphone, i due segmenti a più alta crescita.
Motorola ha infine annunciato che focalizzerà le ridotte risorse interne su un numero più contenuto di progetti ma il recupero delle posizioni sembra un’operazione quantomeno difficoltosa: i primi smartphone Motorola con schermo sensibile al tocco devono ancora arrivare e il primo smartphone con Android richiede ancora lunghi tempi di sviluppo e sarà pronto solo nel 2009 inoltrato.
