L’ipotesi di vendere il settore semiconduttori, che produce anche i processori PPC, è ancora allo studio di Motorola che ne sta valutando modalità e forme nel caso si dimostrasse una soluzione praticabile.
La conferma che il progetto non è stato abbandonato è stata riconfermata nel corso di un incontro della UBS Warburg’s Global Telecom Conference, che si è tenuta a New York dal massimo dirigente della società di Schaumburg, il CEO Chris Galvin.
“Non esistono santuari intoccabili nella nostra struttura. Nessun settore può essere esentato dal fornire il suo contributo al ritorno al profitto per la nostra azienda. Il livello attuale delle prestazioni finanziarie dei semiconduttori – ha detto Galvin – non é tollerabile. Ci devono essere dei miglioramenti.” Un discorso chiaro che era già stato fatto diverse volte in precedenza e che implica la possibilità di vendere il settore.
Al contrario di quanto accaduto in precedenza, però, pare di capire che la molla che farà scattare la cessione del business non sarà il perdurare del passivo. Anche nel caso esso tornasse in positivo, dice Galvin, potrebbe essere valutata l’opportunità di vendere la divisione. L’esempio che potrebbe essere seguito è quello del settore che si occupava del business governativo. Perdeva soldi, è stato sanato e poi è stato ceduto.
“La sostanza è quanto la divisione semiconduttori verrà valutata – ha precisato Galvin – se i soldi che potremmo trarre saranno due, quattro, sei o otto volte il volume di vendita si potrà decidere se è conveniente o meno tenerla in portafoglio”
Ricordiamo che nelle scorse settimane alcune fonti di stampa hanno ipotizzato che tra i potenziali acquirenti del settore semiconduttori di Motorola ci possa essere Apple, o da sola o in società con IBM.
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Motorola: vendere il settore chip? Non escluso
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