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Recensione Cubot P20, smartphone Android 8 per genitori hi-tech

Non è lo smartphone più performante che abbiamo mai provato ma ha tutto quel che serve per garantire una fluida fruizione dei contenuti più comuni ed una solida gestione delle funzioni più importanti.

Cubot P20 è il connubio perfetto tra qualità e prezzo in quanto combina tecnologie di ultima generazione ad un ampio schermo e una buona robustezza per un prezzo finale che non arriva a 150 euro. Lo abbiamo provato negli ultimi giorni, siamo pronti per parlarvene.

Com’è fatto Cubot P20

Bello, anzi bellissimo, il guscio del telefono. La nostra versione in prova è quella che sul sito viene chiamata Nero Scuro, in realtà è più che un semplice nero. Tutto infatti sta nell’incidenza della luce sul retro: a particolari angolazioni sembra un comunissimo telefono nero lucido, in altre la metà inferiore si accende di un intenso viola che sfuma gradualmente verso l’alto. E’ qualcosa che rende il telefono finalmente diverso dalla massa soprattutto perché forme e dimensioni non sono poi così originali.

Il profilo infatti è stondato, con evidenti smussature agli angoli e intorno alla cornice. Tutto a vantaggio di una presa molto solida. In quest’ottica abbiamo anche rivalutato il policarbonato, che costituisce tutta la scocca del telefono, rispetto al più diffuso alluminio. Quest’ultimo infatti sarà anche più resistente ma spesso obbliga ad accompagnare il telefono ad una custodia in silicone (chi scrive proprio non le sopporta ma ad esempio con OnePlus 6 è impossibile farne a meno), mentre Cubot P20 non scivola e si può utilizzare anche senza ingombranti custodie. A proposito, in confezione ne trovate una trasparente che aggiunge spessore e ingombro ma sicuramente – per chi ne fa abitualmente uso – aumenta la resistenza ad urti e cadute, tenendo completamente alla larga eventuali graffi anche profondi.

Sul retro trova posto il consueto sensore di forma circolare per la scansione delle impronte digitali e una doppia fotocamera accompagnata da flash LED, mentre lungo il profilo sono adeguatamente posizionati il tasto Standby, il bilanciere del volume, il foro jack per cuffie da 3.5mm mentre sul fondo speaker, microfono e ingresso microUSB per la ricarica della batteria.

Il display

Un altro punto a favore di Cubot P20 per lo schermo. Si tratta di un pannello da 6.18 pollici di diagonale, con una risoluzione Full HD+ da 2.246 x 1.080 pixel, accompagnato dal sempre più diffuso notch per speaker, fotocamera e sensori, che permettono di avere uno schermo ampio all’interno di un dispositivo non troppo ingombrante (nello specifico misura 15.6 x 7.5 x 0,85 centimetri).

La risoluzione è ottima per guardare un video in streaming e lo schermo è sufficientemente grande per poter visualizzare un gran numero di contenuti, oppure si può pensare di sfruttare il ridimensionamento del testo e dei contenuti su schermo per avere caratteri più grandi senza dover sacrificare troppo l’interfaccia utente, proprio perché c’è spazio abbondante per bilanciare le due cose.

La luminosità è buona e all’aperto in piena luce del Sole è comunque abbastanza visibile.

Il processore

La scheda tecnica dice: CPU MTK6750T Octa Core a 1.5 GHz con 4 GB di RAM. Numeri buoni e che in base alle nostre prove permettono di ottenere prestazioni sufficienti per la gestione delle operazioni più comuni. Niente problemi quindi con la mail, con le app di messaggistica e neppure con 3 o 4 schede aperte sul browser.

Fluida anche la riproduzione dei video in streaming e l’utilizzo di app e giochi meno impegnativi dal punto di vista hardware (un esempio? Candy Crush Saga gira senza problemi).

Dopo l’avvio di qualche app – un esempio concreto con YouTube – l’interfaccia utente va a singhiozzi per i primi secondi, per poi stabilizzarsi ad avvio completato. Questo andare a balzelli alla prima apertura delle applicazioni è un po’ il nodo centrale di Cubot P20, che complessivamente risulta leggermente meno reattivo di smartphone ovviamente più costosi.

Scordatevi di giocarci con app più impegnative come Asphalt 9 (ma anche i titoli precedenti non sono da meno): le app funzionano pure, ma la giocabilità è compromessa e il telefono tende a surriscaldarsi facilmente.

Buona però la capacità: 64 GB sono abbastanza per avere con sé tanti documenti ed archiviare le foto ed i video ricevuti tramite le app di messaggistica.

Multimedia

A proposito di foto: la doppia fotocamera posteriore da 20+2 MP non è affatto la scelta migliore per documentare vacanze o feste di compleanno. Possono andar bene per fotografare il cartellino del prezzo di un prodotto sugli scaffali del supermercato per avvisare il partner di una bella offerta, ma non è affatto sufficiente per realizzare fotografie da stampare o anche solo da tenere in digitale sul telefono.

L’effetto “sfocato” nelle foto ritratto è completamente da evitare: il telefono semplicemente crea una cornice circolare lasciando una piccola area a fuoco al centro. Non c’è nessun sistema di Intelligenza Artificiale per riconoscere il volto e creare uno sfocato su misura della scena.

La batteria

Buona invece la resa complessiva della batteria. Lasciando il telefono per un intero giorno in modalità Aereo l’energia complessiva è passata da 69% a 67%, mentre con altri smartphone in un test simile abbiamo notato una scarica maggiore, talvolta anche superiore al 10%.

L’autonomia è ottima anche durante un uso normale del dispositivo. I 4.000 mAh dichiarati dal produttore ci hanno permesso di raggiungere tranquillamente un giorno e mezzo di utilizzo (2 giorni pieni se consideriamo le 8 ore in modalità aereo durante la notte) tra mail, social network e browser per la consultazione di alcuni siti di notizie.

Conclusioni

Cubot P20 non può e non deve essere il primo telefono per chi non può fare a meno della tecnologia. Secondo noi può risultare un buon compromesso – soprattutto per il prezzo, poco meno di 150 euro – in tre casi.

Come secondo telefono, magari da portare in spiaggia senza preoccuparsi troppo di proteggerlo dalla sabbia o farsi prendere dal panico in caso di furto; come primo telefono per un ragazzino, magari per non mettergli in mano troppi soldi, per renderlo reperibile h24 e al contempo dargli la possibilità di intrattenersi con qualche app; come smartphone per un adulto di età avanzata, per un neo-nonno o in generale per chi non ha grosse pretese se non quelle di restare connesso con amici e familiari tra Whatsapp e Facebook.

Recensione Cubot P20, smartphone Android 8 per genitori hi-tech

Pro

  • Maneggevole e per nulla affatto scivoloso
  • Ampio display, ottima risoluzione
  • Ottima autonomia
  • Buono per le operazioni più comuni
  • Cover in silicone inclusa in confezione
  • Buon rapporto qualità prezzo

Contro

  • Fotocamere di scarsa qualità
  • Bassa reattività nei primi secondi dall’avvio delle app

Per acquistarlo potete cliccare su questo link diretto.

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