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Recensione Huawei Mate 20 Pro, il top della fotografia con smartphone oggi

Abbiamo passato 6 settimane con il nuovo Mate 20 Pro custodito in tasca assieme al nostro iPhone 8 e possiamo dire senza tema di essere smentiti che, almeno dal punto di vista della flessibilità e della qualità delle immagini che è possibile ottenere, non esiste strumento più comodo e potente nella forma di uno smartphone.

La potenza deriva da due fattori: un buon processore, magari non all’altezza come prestazioni pure di iPhone 8 (o di iPhone X di un anno fa) ma sfruttato con intelligenza e da un trio di lenti che vi permettono praticamente di buttare la compatta che magari ancora poteva sembrarvi utile e unire la capacità di ripresa e di condivisione di uno smartphone che deve e può essere sempre connesso alla rete.

Recensione Huawei Mate 20 Pro, il top della fotografia con smartphone oggi

La dimostrazione sta semplicemente in questi due scatti realizzati alla Eima di Bologna, fiera del settore macchine per agricoltura come questa enorme Jonh Deere: i due scatti sono stati realizzati dalla stessa posizione e dallo stesso telefono rispettivamente con ingrandimento 0,6x e 10x.

Ma andiamo in ordine ed esaminiamo aspetto dopo aspetto l’attuale top di gamma Huawei (se si escludono gli Extra Lusso ricarrozzati Porsche Design che condividono lo stesso “motore”)

La confezione

Design ed Ergonomia

Mate 20 Pro è sicuramente bello e affascinante con la perfetta simmetria del retro che racchiude in una matrice 2×2 le tre fotocamere e il dual led, la superficie elegante, antiscivolo e sopratutto, e sembra un miracolo di questi tempi, anti-impronte.

Il grande schermo OLED sul fronte presenta i fianchi ricurvi come alcuni modelli Samsung e questo oltre a rendere meno originale il frontale provoca qualche problema che influisce sull’ergonomia. Infatti fin da subito, grazie alla mancanza di una custodia nella confezione di prova ci siamo trovati un po’ in difficoltà nel maneggiare correttamente il telefono.  

Sarà per i nostri “diti cicci” che andavano a toccare alcuni elementi di interfaccia ma la rastremazione dei fianchi faceva in modo che oltre ad effetturare la presa, sopratutto in fase di scatti fotografici, le nostre dita attivassero qualche funzione “random”.

La soluzione è stata l’acquisto di una semplice cover con un minimo di spessore laterale e antiscivolo in modo che le dita non slittassero verso il fronte dello smartphone. 

Insomma il profilo e l’effetto curvatura sono esteticamente apprezzabili ma non devono esserlo a sfavore della maneggiabilità e magari un “bumper”, una minima custodia che lasci libero fronte e bellissimo retro del telefono è assolutamente d’obbligo. Fortunatamente nella dotazione base in commercio viene fornito un modello di case semi-trasparente.

Per il resto il telefono è perfetto, ben realizzato, curvature con affascinanti raccordi e simmetria anche nella base grazie alla scomparsa del Jack audio e dell’inserimento dello speaker all’interno del foro della presa USB-C.

Lo schermo

Lo schermo è una delizia agli occhi e, come abbiamo detto, se vi piace la curvatura ai lati e non trovate siti  o app che si sono dimenticati di lasciare un opportuno bordo sarà anche comodo leggere libri e scorrere nei contenuti. Certo è che dopo avere lavorato per delle settimane con uno schermo di queste dimensioni è difficile tornare ai 5”.

I colori sono un po’ saturi ma questa è una caratteristica dell’OLED ma c’e’ da dire che Huawei permette anche una regolazione della saturazione che si adatta a gusti di utenti diversi e c’è ovviamente anche la regolazione della visione notturna.

Il notch è ben presente e qui ben più largo di P20 Pro ma il riconoscimento facciale 3D vuole la sua parte. Ottima sempre l’opportunità di mascherare tutta la parte alta dello schermo inserendo il notch in una fascia nera a scapito dell’effetto full screen ma a favore di chi proprio non sopporta quell’inserto nella parte alta dello schermo.

Sistemi di autenticazione: il Face ID di Huawei, l’impronta sotto lo schermo e… il codice numerico

Se lo scorso anno alla presentazione di iPhone X qualcuno (come noi) si fosse chiesto se era il caso di abbandonare il sensore Touch ID per il riconoscimento facciale con il Mate 20 Pro ha l’opportunità di provare l’efficacia a confronto dei due sistemi. 

Nel nostro test prolungato dobbiamo dire che il Face ID di Huawei, basato sulla triangolazione con la camera frontale e il sistema di rilevamento tridimensionale (la tecnologia viene chiamata 3D Depth Sensing ed è in grado di rilevare 3000 punti con il 3D Face Unlock) si è comportato molto bene ma personalmente la necessità di sollevare il telefono per essere inquadrati ci appare in qualche caso scomoda. L’alternativa e’ l’inserimento del codice numerico o l’uso dell’impronta che in questo caso utilizza il rilevamento da sotto lo schermo. 

Recensione Huawei Mate 20 Pro, il top della fotografia con smartphone oggi
I sensori per il rilevamento della profondità 3D

Recensione Huawei Mate 20 Pro, il top della fotografia con smartphone oggi

In effetti, visto che la 3D Face Unlock è già nota nella sua incarnazione Apple è il riconoscimento dell’impronta sotto lo schermo (combinata con l’altro sistema) la vera novità nel campo dell’autenticazione. Dobbiamo dire che i risultati nella nostra esperienza sono buoni ma non buonissimi: è necessario avere il dito assolutamente asciutto perché se si frappone un leggero velo di umidità tra il vetro e il vostro polpastrello il riconoscimento viene in qualche modo falsato. Niente che non si possa risolvere passando il pollice sui jeans ma a volte la cosa risulta un po’ stramba per chi vi osserva! Con un aggiornamento del firmware avvenuto negli ultimi giorni il riconoscimento, (come pure quello facciale) è migliorato ma abbiamo preferito ripetere la registrazione dell’impronta e del viso per una maggiore efficacia.

In sostanza abbiamo apprezzato moltissimo la possibilità di scegliere il metodo più comodo per le nostre abitudini.

Dobbiamo però osservare che le 3D Live eMoji, che possiamo definire “ispirate” alle Animoji di Apple sono ancora allo stato embrionale e la risposta ai movimenti del volto è ancora legnosa ma anche qui si spera in uno dei prossimi aggiornamenti firmware di Mate 20 Pro che, nella ottima tradizione di Huawei, non mancano di portare novità su modelli già su mercato da mesi o da anni.

Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro: gli smartphone con triple camera Leica a confronto – fotogalleria

Interfaccia, OS ed UI

Per l’interfaccia siamo qui a ripetere quanto detto nella nostra recensione del P20 Pro: dovendo lavorare in parallelo con un iPhone ed un telefono Android non abbiamo grossi problemi le interfacce con Android 9 e la nuova Emui 9.0.00 sono sempre più vicine e le gesture, ora che si possono utilizzare anche su questo telefono a tutto schermo risultano a lungo termine più naturali che cercare un tasto virtuale o una iconcina sullo schermo.

Certo le icone standard sono ancora un po’ leziose ma Android ha mille possibilità di personalizzazione e anche qui si può gestire il tutto come più ci piace. 

La fotocamere e il software per fotografare 

E qui veniamo al pezzo forte di Mate 20 Pro, quello (a ragione) più pubblicizzato e messo in evidenza dall’azienda stessa che fa delle capacità fotografiche il punto di forza dei suoi modelli top di gamma.

E’ vera gloria o solo marketing? Per l’ormai plurisettimanale esperienza con Mate 20 Pro possiamo dire che si tratta di un orgoglio meritato: in questo momento (fine 2018) questo è sicuramente il telefono più potente e flessibile dal punto di vista fotografico sul mercato.

Potente perchè ha una fotocamera da 40 milioni di pixel che assicura un livello di dettaglio eccezionale che non si può ottenere fisicamente con sensori più piccoli. Flessibile perché le tre fotocamere a bordo (8 Mpixel il tele e 20 Mpixel il grandangolare) sebbene in modalità “mixed” forniscano immagini da soli 10 miliioni di pixel sono in grado di risolvere qualsiasi esigenza fotografica in maniera pressoché istantanea.

Da un grande, luminosissimo schermo per inquadrare e dall’altra parte un grandangolo per la foto d’architettura (con foto da 20 milioni di pixel), al congelamento di un istante in una scena notturna, alla macro (che arriva fino a 2,5 cm di distanza dall’obbiettivo) per rivelare il dettaglio di una moneta o di un francobollo o il retino di stampa di una etichetta allo zoom per farvi inquadrare un particolare per una foto da postare su Instagram: la flessibilità è pressoché ai massimi livelli.

Abbiamo scritto “pressoché” per un motivo: la potenza e la flessibilità del mate 20 Pro continuano a scontrarsi, come con il predecessore P20, con una interfaccia un po’ bizantina in cui le modalità di scatto come l’HDR sono un po’ troppo distribuite nei menu diretti e nel menu “altro”, nella versione Pro e nei comandi subito a video perdendo un po’ di immediatezza. 

In ogni caso con Mate 20 Pro dopo un po’ di rodaggio sarete sempre in grado di portare a casa il risultato e per avere una buona foto alla fine potete concentravi sulle vostre capacità creative e sull’inquadratura. 

Ovviamente in queste settimane abbiamo realizzato una marea di scatti che vi presentiamo in alcune gallerie qui sotto. Dalle immagini potete vedere come il telefono abbia una infinità di risorse per ogni tipo di scatto. 

Oltre alle capacità degli obbiettivi ci sono ad aggiungere quelle della “Intelligenza artificiale” che interviene per “migliorare” gli scatti e gestire modalità ritratto e bokeh.

Come sul P20 Pro abbiamo tempi di reazione allo scatto inferiori  al mezzo secondo ed è proprio questo che si intende per foto istantanea: potete utilizzare il tasto per la diminuzione del volume per scattare a schermo oscurato e siete sicuri anche qui di portare a casa il risultato. La modalità AI di analisi del movimento vi permette ad esempio di realizzare immagini macro di un fiore anche in presenza di vento.

Dobbiamo dire che rispetto all’esperienza con P20 Pro qui l’AI interviene con più giudizio, (non sappiamo se per merito del processore più potente o per una varazione negli algoritmi di Huawei) ma certe esagerazioni cromatiche quando si inquadrano cieli azzurri e vegetazione sono scomparse e le modalità ritratto ora hanno degli scontorni più dolci e permettono di ottenere effetti molto significativi anche quando si inquadrano persone in gruppo e su una profondità non ridotta.

Recensione Huawei Mate 20 Pro, il top della fotografia con smartphone oggiLa camera frontale

Se le fotocamere sul retro sono il top per quanto riguarda gli scatti la presenza di una fotocamera da 24 Mpixel sul fronte e gli stessi algoritmi di AI di Huawei con un processore più potente dovrebbero aver portato le riprese per i selfie ad un nuovo livello qualitativo: dobbiamo dire che il salto è parzialmente riuscito: la modalità ritratto funziona meglio ma i selfie risultano sempre un po’ sovraesposti almeno nelle foto

. Le riprese video sembrano più equilibrate.

L’effetto bokeh è sicuramente arrivato ad un nuovo livello anche se la regolazione della profondità un po’ più tollerante potrebbe inserire nella focalizzazione qualche passante che vi transita dietro…

I video

Anche se Huawei non sembra dedicare al miglioramento della sezione video la stessa attenzione che riserva a quella fotografica la presenza del nuovo processore si sente e la possibilità di zoom continuo dal tele al grandangolare in modalità 1080p (con pure una modalità AI che segue il soggetto) compensano un po’ la mancanza della stabilizzazione ottica per il 4K che riteniamo ormai obbligatoria per un telefono di questo prezzo. Se ci “accontentiamo” del full HD sicuramente le riprese sono di altissimo livello ma un top di gamma dovrebbe arrivare ad un livello superiore per competere con iPhone, Google e Samsung sotto questo aspetto.

Molto interessanti le modalità di ripresa che sono state rese disponibili con gli ultimi aggiornamenti firmware: qui viene fuori la potenza del processore Kirin permettendo di isolare il soggetto dallo sfondo anche in movimento.

La batteria, ricarica veloce e ricarica wireless

Se c’è una cosa su cui gli Huawei top di gamma eccellono in assoluto è la batteria: la capacità di ingegnerizzazione dell’azienda e l’uso di processori “risparmiosi” porta a dei risultati straordinari nonostante l’uso di uno schermo OLED di grandi dimensioni: a parità di volume dello smartphone le batterie hanno una elevata capacità e questo si traduce nella durata in uso. Non siamo mai riusciti a far “morire” il telefono dalle 8 a mezzanotte tranne che in una giornata in cui abbiamo scattato 500 foto e 10 video e passato 5 ore tra montaggi e revisioni oltre al normale uso web, sociale e telefonate.

In un weekend lungo di relax con poco uso del cellulare alla sera del terzo giorno il telefono aveva ancora un 10% di batteria. Non sono dati assoluti ma sicuramente dimostrano una durata fuori dal comune che permette l’uso anche durante giornate impegnative ed uso intenso senza la paura che il telefono si spenga nel bel mezzo del lavoro o della consultazione serale.

Se poi la batteria da 4200 mAh sembra un po’ in difficoltà o vi siete dimenticati di ricaricarla la mattina prima di andare al lavoro potete collegarla al suo alimentatore e ottenere una ricarica super rapida oppure wireless grazie all’opzione presente finalmente sul mate 20 pro: il 70% in 30 minuti… verificati sul campo.

La novità di questo ultimo modello e’ la capacità di “power delivery” wireless: in pratica ricarica in wireless un telefono che ha la carica senza fili. Noi l’abbiamo provato con iPhone e dobbiamo dire che funziona discretamente a patto di liberarsi delle custodie. 

Non pretendete di risvegliare un telefono completamente scarico: noi non ci siamo riusciti e pensiamo che il telefono pur cedendo carica non abbia lo “spunto” sufficiente per resuscitare quello abbinato: meglio usarlo quando il l’altro telefono è ancora un po’ carico.

USB-C e modalità presentazione anche Wireless

Come nello Huawei P20 Pro abbiamo una modalità di presentazione che permette di utilizzare tutte le applicazioni di base (navigazione, gestione file, accesso alla libreria foto etc.) in modalità desktop collegando un mouse e una tastiera (wired o wireless): praticamente basta un Hub USB-C come quelli che usate per MacBook e iPad Pro 2018 per collegare video e periferiche (ma qui il mouse funziona).

Nel Mate 20 Pro la stessa cosa si ottiene in wireless e badate bene non si tratta di un mirroring dello schermo da sempre presente nei cellulari ma di una estensione delle capacità del telefono in versione desktop che può essere utile in caso di presentazioni o in emergenza quando il vostro computer fa le bizze o l’avete lasciato in ufficio. 

Abbiamo sperimentato la funzione per una emergenza in albergo e dobbiamo dire che collegando il Mate 20 Pro al TV della camera e usando una tastiera di emergenza che ci portiamo dietro (per lavorare con lo smartphone in aereo) abbiamo sostituito per un’oretta buona il computer caricando un articolo su WordPress con relative foto.

Le caratteristiche

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Il prezzo

Come si sarà notato dalle nostre recensioni di iPhone recenti la corsa al rialzo dei prezzi degli smartphone di gamma non ci pare un trend destinato a durare a lungo anche se permette ad aziende come Apple e Huawei di capitalizzare investimenti e innovazione. Nel caso di questo Huawei ci pare che il prezzo di partenza sia fin troppo alto sopratutto per il gap che si viene a creare con il fratello “minore” Huawei P20 Pro che è da qualche tempo in vendita. 1.099 Euro sono veramente tanti anche per un terminale così flessibile e potente e, come accade spesso è il mercato, sopratutto in prossimità delle vendite natalizie a “calmierare” i prezzi di partenza.

In un primo momento l’effetto “calmiere” lo crea l’azienda offrendo dei kit omaggio ai primissimi acquirenti e poi arrivano gli sconti e le offerte di operatori e grandi retail. Non c’è dubbio che si tratti un telefono premium con una buona configurazione base (128 GB, caricatore velocissimo incluso, cuffie adattatore cuffie) ma il prezzo “vero” è quello con cui si compra su Amazon in questo momento (circa 960 Euro) o su eBay (circa 899 Euro) e in diversi grandi retail. Ed è sicuramente un prezzo commisurato al valore effettivo dello smartphone.

Conclusioni

Molte delle conclusioni le vedete nella scheda Pro e contro che di solito è ben più “asciutta” questo perchè Huawei ci ha abituato bene con P20 Pro nella sezione foto e qui ha raggiunto livelli ancora più alti e sopratutto perchè il telefono ha un prezzo premium e dovrebbe ottenere il massimo sotto ogni punteggio. Ci sono ancora delle cose da mettere a punto per i video e per la fotocamera frontale ma come detto più volte la sezione fotografica e la sua versatilità hanno un quoziente di importanza altissimo nell’uso quotidiano dell’oggetto.

Alcuni usi del Face ID di Huawei come le 3D EMoji sembrano allo stato embrionale e ci sarà ancora da crescere ma Huawei ci ha pure abituato ad aggiungere nuove caratteristiche anche ai modelli già usciti e Mate 20 Pro può ancora migliorare.

Rispetto ai 1099 Euro di listino Il prezzo “street” di circa 900 Euro (per il single sim su eBay) è sicuramente più concorrenziale sopratutto in rapporto al fratello minore P20 Pro che, a parte il grandangolo, offre una sezione fotografica di tutto rispetto.

Pro 

  • Sezione fotografica da urlo: un mix perfetto di wide-normale e tele che permette di scattare scatti in qualsiasi posizione e, in modalità Notte, in qualsiasi condizione di luce. Super Macro comodissima e potente
  • AI migliorata e meno invadente, Modalità ritratto spettacolare in molte occasioni. 
  • Gestione dello sfocato in post produzione ormai con pieno controllo.
  • Ottimo schermo e molteplici opzioni di autenticazione rapide ed efficaci
  • Batteria eccezionale con tempi di ricarica velocissimi e durata oltre ogni aspettativa

Contro

  • Lo schermo curvo ai lati può non piacere a tutti e un bumper o un case sono necessari per una buona maneggevolezza.
  • Sezione Video molto migliorata ma ancora non all’altezza di iPhone 
  • Prezzo di listino alto – cercate le occasioni di fine anno.

Prezzo al Pubblico

Prezzo ufficiale 1099 Euro Iva inclusa. Si trova a 960 Euro su Amazon e 849 Euro su Ebay per apparecchi a singola SIM.

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