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Recensione Jabra Eclipse, l’auricolare che viene dal futuro

Siete alla ricerca di un auricolare Bluetooth con la “A” maiuscola, di quelli che si fanno amare anche da chi, gli auricolari, proprio non li sopporta? Allora date un’occhiata al Jabra Eclipse che la nostra redazione ha avuto modo di mettere alla prova negli scorsi giorni. Chiamarlo auricolare è senz’altro riduttivo e lo si capisce dopo averlo maneggiato per qualche decina di minuti, apprezzandone non solo le qualità costruttive, ma anche e soprattutto le funzioni e la tecnologia che c’è dietro il prodotto.

Jabra Eclipse, venduto in una rifinita ed elaborata scatola in cartone illustrato che ne sottolinea le funzioni e il design, è accompagnato da una, a prima vista, bizzarra custodia che lo avvolge, un cavo microUSB di ricarica, un set di gommini intercambiabili ed il manuale delle istruzioni. Se quest’ultimo in altri prodotti simili può essere messo da parte, con l’Eclipse va fatta una eccezione perché in realtà fornisce informazioni che non sarebbero altrimenti intuibili.

La custodia, come anticipato, può sembrare strana e apparentemente anche inutile, almeno finché non si sgancia l’auricolare da essa. I due contatti che tengono agganciato magneticamente l’Eclipse a quello che in mano da l’impressione di essere un piccolo “sasso” gommato, in realtà offrono anche la ricarica dell’auricolare. La pratica cover infatti integra una batteria che (con auricolare agganciato) si ricarica completamente – attraverso la porta microUSB posta su un lato – in circa 3 ore e garantisce fino a 7 ore di autonomia aggiuntive all’auricolare. Quest’ultimo, quando carico, offre intorno alle 3 ore di autonomia in conversazione e, una volta scarico, si ricarica in 2 ore semplicemente riponendolo nella custodia.

Cover e auricolare insieme pesano intorno ai 40 grammi, appena 3-5 grammi soltanto l’auricolare. Praticamente è impercettible all’orecchio. Complice di questo incredibile peso piuma è l’assenza di qualsiasi tasto o pulsante che richiederebbe hardware aggiuntivo. L’ingombro è davvero minimo, è più piccolo di un mignolo e grazie ai gommini intercambiabili si adatta a qualsiasi orecchio, bloccandosi in maniera del tutto stabile grazie anche all’effetto “ventosa” che si crea tra la cavità auricolare e la copertura in silicone. Non avere un pulsante a disposizione lascia una serie di dubbi ai quali risponde il manuale utente in una sola pagina: per accendere l’auricolare è sufficiente sganciarlo dalla custodia, allo stesso modo per spegnerlo basta re-infilarlo nell’apposito alloggiamento. Quando si collega tramite Bluetooth allo smartphone per la prima volta è necessario mantenere premuto per 3 secondi un pulsante invisibile posto sulla base al centro della cover: un LED lampeggerà di blu, a quel punto è necessario scollegare l’auricolare per trovare il suo nome nell’elenco dei dispositivi abbinabili. Una volta associato, le volte successive il collegamento con il telefono sarà istantaneo. Non appena si sfila dalla custodia e lo si infila nell’orecchio, è già pronto all’uso ed a conferma di ciò ci sarà una voce femminile che, in lingua italiana (previo aggiornamento firmware tramite app, di cui parleremo più avanti) ci segnala il corretto collegamento tra le due parti.

Un’altra domanda che sorge vista l’assenza di tasti e pulsanti è: come si risponde o si termina una chiamata? Ebbene, se l’auricolare è infilato nella custodia, basta sganciarlo per rispondere automaticamente alla chiamata. In pratica se lasciate “il sasso” nella tasca dei pantaloni, ricevete una chiamata e dal telefono (o da Apple Watch se ne avete uno) leggendo il nome dell’utente in chiamata decidete di rispondere, non dovrete far altro che mettere la mano in tasca, tirare fuori l’auricolare ed infilarlo nell’orecchio. Un gesto del tutto naturale, come quando ai tempi del telefono di casa con filo era necessario alzare la cornetta per rispondere ad una telefonata. Allo stesso modo, per riagganciare al termine della chiacchierata, non dovrete far altro che re-infilare l’auricolare nella custodia. Il bello arriva quando la chiamata in entrata si presenta con l’auricolare già infilato nell’orecchio. In questo caso la voce dell’assistente vi informerà che c’è una chiamata in arrivo annunciando nome e cognome del contatto se presente in rubrica, oppure leggendo semplicemente il numero di telefono quando si tratta di un nuovo contatto. A quel punto seguirà un segnale acustico dopo il quale dovrete semplicemente dire “Rispondi” per rispondere, oppure “Ignora” per rifiutare la chiamata. Al termine di una telefonata poi, se vorrete lasciare l’auricolare nell’orecchio, non dovrete infilarlo nella custodia per riagganciare: è sufficiente un doppio-tap sulla superficie piatta dell’auricolare nella parte alta, quella più vicina alla cavità auricolare. Il manuale parla di “sfiorare”, in realtà è necessario assestare un doppio tocco piuttosto deciso. Lo stesso gesto, quando non c’è alcuna chiamata in corso, richiama l’assistente vocale Siri su iPhone e Google Now su Android, mentre un triplo tocco risveglierà l’assistente Jabra per ricordarvi, in termini di minuti residui in conversazione, l’autonomia della batteria restante.

Per la batteria comunque, anche il LED incorporato nell’auricolare aiuta a farsi un’idea di quando è il momento di ricaricarlo: se lampeggia di verde, potrebbe esserci tra il 20% e il 100% di energia residua, rosso invece indica una quantità inferiore al 20%. Sulla custodia ci sono invece tre indicatori LED, di colore bianco, che informano sulla quantità di energia presente nella batteria incorporata. Una sola luce rappresenta lo 0-33%, due una quantità compresa tra 33 e 66%, tre luci da 66% a 100%. A completare la lista di funzioni utili c’è l’opzione “Find my Jabra” disponibile all’interno dell’applicazione. In pratica, se si attivano i servizi di localizzazione, l’app è in grado di memorizzare l’ultima volta che è stato “visto” l’auricolare, segnando la posizione sulla mappa. Ciò significa che se per una distrazione lasciamo l’auricolare al bar o ci cade dalla tasca, non appena si allontanerà di oltre 10 metri dal telefono, l’app aggiungerà un pin sulla mappa, dando così buone probabilità al proprietario di recuperare l’auricolare.

L’applicazione Jabra Assist, disponibile gratuitamente su App Store, offre anche una serie di opzioni utili per l’auricolare. E’ ad esempio possibile attivare l’interruttore per la voce Automatic volume che sostanzialmente aggiusta il livello in base ai rumori ambientali, abbassandolo così adeguatamente quando ci si trova in una stanza silenziosa ed alzandolo invece quando si usa l’auricolare all’aperto o in mezzo al traffico. Il software permette anche di disattivare la voce guida, scegliere il tipo di gesto per la risposta di una telefonata tra singolo e doppio tocco, o ancora scegliere se lasciare una qualità audio normale, puntare sulla chiarezza (ottima per le telefonate) o piuttosto enfatizzare i bassi, opzione interessante se si usa l’auricolare anche per ascoltare occasionalmente musica.

Tutto questo ha ovviamente un costo. Il Jabra Eclipse non è di certo l’auricolare più economico sul mercato ma, considerando le diverse funzioni offerte, i controlli vocali, l’autoregolazione del volume, la leggerezza, il sistema di ricarica in mobilità e tutto ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora, il prezzo di listino, di circa 80-90 euro, rispetta a pieno la qualità e l’ingegnerizzazione che c’è dietro il prodotto.

Recensione Jabra Eclipse
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