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Schermi ”quasi” retina per MacBook Pro: già  nei canali della componentistica

Nessuno sa per certo se Apple userà o meno gli schermi Retina, o quasi, per i portatili, ma se ai piani alti di Cupertino si fosse deciso di farlo, le componenti sul mercato si trovano. A riferire dell’esistenza nei canali da cui si approvvigionano i produttori di computer di schermi da 13,3 e 15,4 pollici con risoluzioni fino a 227 ppi è Richard Shim, di DisplaySearch. «Sì – dice Shim a C/Net in una intervista – sul mercato si trovano schermi da 15,4 pollici. Si possono acquistare. Apple è la principale sospettata dell’uso di questi prodotti».

Le specifiche di questi schermi sono molto interessanti: per il 15,4 pollici si parla di una risoluzione di 2.880×1.800, pari a 220 pixel per pollice. Attualmente un MacBook Pro da 15,4 pollici ha una risoluzione di 1.440×900, quidi 110 ppi. Il modello da 13,3 pollici arriva a 256X1600 con una risoluzione di 227 ppi contro i 127 ppi del modello attuale che ha uno schermo da 1440×900.

Nonostante lo spostamento verso l’alto della risoluzione degli schermi non sia una novità, il passo verso la risoluzione retina viene vista da Shim come l’effetto di un trend imposto da Apple. «Hanno cominciato con iPhone, poi sono andati su iPad e ora stanno passando questa caratteristica al mondo dei laptop. Si tratta di qualche cosa che aggiunge valore ai prodotti». Soprattutto, come sottolienea Shim, se si considera che potrebbe essere qualche cosa che i concorrenti non hanno. È il caso di iPhone: «Lo schermo Retina – dice l’analista di DisplaySearch – è qualche cosa di rilevante solo dal punto di vista estetico: rende le immagini più definite. Ma è anche qualche cosa che distingue i prodotti Apple dalla concorrenza e ad una cosa di questo tipo è difficile dare un valore»

Parlando di valore, i nuovi schermi costeranno certamente di più; secondo Shim attualmente un pannello ad ultrarisoluzione, a seconda delle specifiche, costa tra i 65 e i 100 dollari in più. L’aumento del prezzo potrebbe essere dovuto all’adozione di nuove tecnologie; ad esempio potrebbe trattarsi di display IGZO che Sharp ha recentemente messo in produzione. Questo non significa però che Apple sia costretta ad aumentare il prezzo dei computer finiti; potrebbe infatti essere riuscita a limare altrove o potrebbe decidere di assorbire una parte del maggior costo per supportare in fatto di fascia di prezzo i nuovi MacBook Pro.

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