John Sculley non ha dubbi: l’ex Ceo di Cupertino passato alla storia per la diatriba che portò Steve Jobs fuori dall’azienda che aveva creato, Apple rivoluzionerà la sanità. Il dirigente prevede che non solo Apple ma anche Amazon e Google presenteranno importanti novità in questo settore, ma qui ci focalizzeremo su Cupertino.
Il ragionamento di Sculley scaturisce dalla frase pronunciata da Tim Cook in una recente intervista «Il più grande contributo di Apple sarà nella sanità». A ben pensarci una frase ad effetto e particolarmente ambiziosa, soprattutto tenendo conto che è pronunciata da un Ceo celebre per i suoi modi pacati.

Il manger immagina un progressione che renderà prodotti e servizi Apple «Essenziali, per fare cose significativamente superiori in termini di salute e di cure preventive rispetto a quello che abbiamo oggi» inclusi indossabili o altri dispositivi che permettono di effettuare una autodiagnosi «in cui i consumatori potranno avere un ruolo più importante, proprio come hanno in altri settori».

Decisamente interessanti le sue considerazioni «Stiamo per entrare in un’epoca in cui i sensori e gli algoritmi stanno diventando più potenti». Ancora «La tecnologia e l’assistenza sanitaria stanno passando da un’industria verticalmente indebolita e altamente inefficiente: i grandi operatori sanitari vogliono passare alle piattaforme, vogliono che diventi un modello orizzontale, proprio come abbiamo visto con successo nella vendita al dettaglio, nel fintech e altri».











