Capita sempre più spesso, tutti credono si tratti di un errore, ma in realtà è qualcosa di molto più grave: tutto quello che si deve sapere
Non solo truffe online, ma continuano ad aumentare anche quelle telefoniche, a dimostrarlo sono dati allarmanti che parlano di oltre 4mila segnalazioni in un semestre. Da questi numeri ben si comprende come sia facile “abboccare” all’inganno. Una di queste frodi utilizza un metodo assai sofisticato, che all’utente appare solo come un errore.
A chi non è mai capitato di rispondere al telefono e dopo pochi secondi il mittente riaggancia? Ebbene il più delle volte, purtroppo, non si tratta di un errore ma di una truffa. Per questo è importante conoscere il meccanismo, così da riuscire a tutelarsi il più possibile.
Chiamano e riagganciano subito, attenzione è una truffa telefonica
E’ ormai noto come con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale le truffe siano diventate sempre più sofisticate e quindi insidiose, ormai ne esistono moltissime, dal cli-spoofing – che inganna l’utente sull’identità del mittente – allo stuffing, che compie furti di dati che sono poi sfruttati dagli operatori di telemarketing.

Una delle truffe più in voga del momento è il wangiri, parola giapponese che significa proprio “chiama e riattacca“. Questa frode si attiva con telefonate che dopo pochi secondi vengono interrotte, arrivano da numeri telefonici visionabili – quindi non sconosciuti – e l’obiettivo è quello di spingere a telefonare nuovamente, con il problema che quei numeri hanno una tariffa telefonica maggiorata. Questo metodo è usato anche dal telemarketing, dove le chiamate partono in modo casuale e può capitare che l’operatore sia già occupato e per questo riagganci, in questo caso non c’è alcun pericolo, se non quello di essere disturbati con un’offerta commerciale.
Nel caso delle truffe telefoniche, invece, i numeri sono quasi sempre esteri, motivo per cui facilmente identificabili. La cosa importante per proteggersi da questi tentativi di frode è quella di non richiamare mai questi numeri, è bene sapere che quando si tratta di comunicazioni reali e importati, il mittente è pronto a contattare nel più breve tempo possibile.
Se, invece, si cede alla curiosità e si richiama, si corre il rischio di iniziare una conversazione con un numero telefonico a pagamento, con la conseguenza di pagare per una telefonata che non ha alcun fine se non quello di truffare la vittima. Come fare, quindi, a proteggersi? La prima soluzione è usare un’applicazione antispam, che generalmente riesce a bloccare subito le telefonate sospette o indica che potrebbero esserle. Poi bisogna prestare attenzione ai numeri telefonici, che abbiamo detto sono quasi sempre esteri.
I prefissi più utilizzati per questo genere di truffa sono i seguenti: +375 (Bielorussia), +53 (Cuba), +383 (Kosovo), +373 (Moldavia), +44 (Regno Unito), +33 (Francia), +371 (Lettonia), +381 (Serbia), +370 (Lituania), +218 (Libia), +27 (Sudafrica) +216 (Tunisia), +255 (Tanzania), +678 (Vanuatu) e +563 (Valparaíso).











