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Un’€™implementazione di ZFS, il file system che Apple rifiutò, è disponibile per OS X.

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Per un certo periodo Apple ha valutato e integrato in OS X il codice per l’utilizzo del moderno filesystem denominato “ZFS”. L’accordo è poi saltato, si dice per mancanza di accordi con Oracle, detentrice delle proprietà intellettuale sulla tecnologia in questione. A marzo dello scorso anno una startup statunitense, Ten’s Complement LLC, aveva annunciato un dispositivo di storage denominato Z-410 basato su questo innovativo filesystem e ora offre la possibilità di provarlo nella versione Silver (con la quale è possibile leggere volumi esterni) a 19,95$. La versione Gold (con la quale sarà possibile gestire più volumi) sarà disponibile a 39.95$. Per questa estate è prevista anche una versione, denominata Platinum a un prezzo non precisato e con la quale sarà possibile sfruttare avanzate funzionalità di scheduling, configurazione e monitoraggio. I requisiti minimi richiesti, sono: Mac OS X 10.6.x “Snow Leopard” o 10.7.2 “Lion” con CPU Intel, 2GB di RAM (raccomandati 4GB), 20GB di spazio libero su disco e una unità interna o esterna da dedicare allo storage.

Questo particolare filesystem è stato, in effetti, portato su Mac OS X. Apple stessa reclamizzò nel 2009 il filesystem nel proprio sito con la pubblicazione dei primi dettagli in anteprima della versione server del futuro Mac OS X 10.5 Snow Leopard. Apple all’epoca evidenziava i vantaggi per “il deployment di server business-critical” facendo sapere che Snow Leopard server avrebbe incluso il supporto in lettura e scrittura per il file system ZFS a 128 bit, specificando che esso consentiva funzionalità avanzate come “storage pool, ridondanza dei dati, correzione automatica degli errori, espansione dinamica del volume e snapshot”.

A giugno del 2009 Apple decise di eliminare il supporto ZFS, una scelta che a molti all’epoca sembrò simile a quella qualche tempo prima presa di Microsoft la quale, all’ultimo momento decise di non includere il supporto al filesystem WinFS al rilascio di Windows Vista e Windows server. I filesystem odierni più noti per Mac e PC (HFS+ e NTFS) hanno ormai oltre dieci anni di vita e presentano varie limitazioni, tutte superabili dall’adozione di ZFS. La mancata adozione di questo file system da parte di Apple evidentemente fu causata da incompatibilità (uno dei limiti più noti del file system ZFS è l’impossibilità di essere utilizzato per avviare i sistemi operativi) ma più probabilmente, come abbiamo già detto all’inizio, non arrivò mai per via dei costi esosi richiesti da Sun (ora Oracle) per il licensing.

Microsoft nel frattempo ha deciso di integrare un nuovo file system in Windows 8 denominato ReFS (Resilient File System), scalabile, con funzioni di autoverifica dell’integrità dei dati, derivato da NTFS e in grado di gestire volumi di grandi dimensioni in modo più efficace. Il flesystem sarà inizialmente compatibile solo con le versioni server del sistema operativo, ma è stato progettato in modo da essere compatibile con un sottoinsieme di caratteristiche NTFS (in questo modo sarà possibile accedere con le versioni client di Windows 8 alle partizioni formattate con ReFS).

[A cura di Mauro Notarianni]

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