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Studio Microsoft sui pro e contro dei dipendenti che lavorano in remoto

Microsoft ha presentato i risultati di due ricerche sul lavoro ibrido. In particolare, sono stati approfonditi due trend convergenti, chiamati “The Hybrid Paradox” e “The Great Reshuffle”, evidenziando evoluzioni nelle modalità di lavoro odierne.

Uno degli studi, raccogliendo le opinioni dei dipendenti in vari Paesi, evidenzia che il 58% tra quelli che trascorrono la maggior parte del tempo in ufficio e di coloro che prevedono di trascorrervi il minor tempo possibile lo fa per la stessa ragione: maggior focalizzazione sul lavoro.

Da uno degli studi si evince che il lavoro da remoto ha cambiato le modalità di comunicazione tra i dipendenti, con questi ultimi che fanno più spesso ricorso a comunicazioni asincrone (es. mail e messaggistica istantanea) e sempre meno a comunicazioni sincrone (es. audio e video chiamate), un aspetto indicato come sintomatico di meccanismi di relazione meno “ricchi” che potrebbero portare a difficoltà nel veicolare ed elaborare determinate informazioni negli ambienti lavorativi, con conseguenze sulla produttiva e sull’innovazione.

Uno studio Microsoft sui pro e contro dei dipendenti che lavorano in remoto

La sensazione di inclusione è ad ogni modo indicata ai massimi storici in Microsoft (90%). I manager intendono trascorrere una maggior percentuale del proprio tempo in ufficio rispetto ai dipendenti in ruoli non manageriali (45% vs 39%). Anche LinkedIn (azienda controllata da Microsoft) ha intervistato vari dirigenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito sulla loro visione del lavoro, oggi e per il futuro. L’81% dei leader riferisce di avere offerto maggiore flessibilità ai propri dipendenti o prevede di farlo, rispondendo così alle loro aspettative: l’87% preferirebbe, infatti, continuare a lavorare da remoto almeno per la metà del proprio tempo. Il 58% dei leader crede che una maggiore flessibilità sia positiva sia per le persone sia per il business. Il 72% dei dirigenti pensa che la formazione sia essenziale affinché le persone possano ottenere le giuste competenze per lavorare efficacemente nei nuovi ambienti di lavoro ibridi e flessibili.

È di pochi giorni addietro un diverso studio che evidenzia come i lavoratori (sia manager che impiegati) oggi vogliono lavorare dove e quando preferiscono, un quadro in cui la pandemia ha rivoluzionato le dinamiche del lavoro (lontane ormai dalle otto ore lavorative trascorse in ufficio) che continueranno ad evolvere anche dopo lo stato d’emergenza.

Per tutti gli articoli che parlano della pandemia di coronavirus e degli impatti sul mondo della tecnologia, del lavoro e della scuola a distanza, oltre che sulle soluzioni per comunicare da remoto si parte da questa pagina. Invece per gli strumenti per lo smart working con Mac, iPad e iPhone rimandiamo a questo articolo di macitynet.

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