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Videogames, la guerra dei cloni

Ritocchi di prezzo, più capienza negli hard disk (Xbox e Ps3), migliore usabilità  d’interfaccia (Xbox), tanti sequel (Wii, Xbox e Ps3). Ma soprattutto, la guerra dei cloni. Cioè sempre più di quello che fanno gli altri di “unico”, per diventare praticamente uguali. Non ci credete?

Come considerare allora quello che viene proposto da Sony e Microsoft, ad esempio? Sempre più interattività  con gli utenti, avatar dei giocatori che entrano nei vari giochi, sempre più “motion sensors” per giocare in maniera naturale, sempre più giochi “musicali” anche per Wii, sempre più le stesse cose che anche gli altri fanno.

Negli ultimi tre anni di cose interessanti se n’erano viste. Però adesso con la contrazione dei consumi, per tenersi i clienti e magari acchiapparne di nuovi bisogna inventarsi anche quello che hanno già  inventato gli altri. Ecco perché Sony diventa più online – come Xbox 360 delle origini, quand’è partita un anno prima degli altri – e Microsoft diventa più Wii con sensori, senza fili e tanta flessibilità  per acchiappare gli utenti della grande N.

E ancora, musica musica musica, da quando è stato scoperto che una possibile fonte di convergenza è quella tra rockstar e videogames, oppure sempre più sequel di giochi – programmati trasversalmente – proprio come faceva e fa Hollywood nei periodi di crisi, cioè scommettere sui franchising che hanno venduto sperando che la gente compri anche la parte due e la parte tre, senza rischiare su nuove idee.

Il gioco diventa molto più “hardcore”, molto più dedicato agli smanettoni videoludici, ma anche molto più “casual”, per famiglie che vogliono stare insieme davanti allo schermo e magari imparare a cucinare, divertirsi a suonare, passare il tempo a battere volée con il joypad senza fili e pieno di accelerometri.

La nuova convergenza tra le console, pur così differenti da un punto di vista tecnologico, è un fatto quasi scontato: nessuno vuole lasciare la “nicchia” in mano agli altri, perché sono nicchie da centinaia di milioni di dollari. Quindi, via con le reti online, dove i giocatori si divertono e magari comprano anche altri contenuti: film, canzoni, video, giochi, punti per personalizzare i propri avatar e magari estendere le funzionalità  dei giochi già  acquistati. E anche online per fare social networking, con reti di ipotetici ragazzini e ragazzine che anziché su Facebook e su YouTube rimangono dentro l’equivalente allo studio delle grandi. E chattano. E acquistano il microfono per parlarsi durante la chat o la partita (prossimamente anche per Wii, l’unica a cui mancava). àˆÂ iniziata l’era della guerra dei cloni. E le console stanno diventando ciascuna il clone delle altre.

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