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Intel conferma: Montevina ritarda

Intel ha confermato ieri pomeriggio che Montevina arriverà  in ritardo. Come anticipato già  nel corso della notte di ieri da Macity che citava alcune fonti attendibili, il problema è da riscontrare in un bug che affligge il chipset grafico e in qualche errore negli incartamenti inerenti il modulo wireless in conseguenza dei quali la FCC (la commissione americana che certifica i dispositivi wireless) non ha potuto dare il suo beneplacito alla soluzione mobile.

Montevina, come noto, è di fatto il successore dell’€™attuale Centrino. Il lancio con il marchio Centrino 2 sarebbe dovuto avvenire a metà  del mese di giugno, ma ora secondo quanto riferito da Tom Beerman, portavoce di Intel, la soluzione verrà  consegnata in alcune versioni unicamente il 14 luglio. L’€™intera gamma prodotto dovrebbe essere disponibile nella prima settimana di luglio. In termini pratici questo dovrebbe significare che alcune componenti di Montevina, quelle non afflitte dai problemi burocratici e dai bug, saranno disponibili ai clienti che fanno uso di altri chip wireless e di altri prodotti per l’€™accelerazione hardware abbastanza presto e che gli altri dovranno attendere una fase l’€™estate inoltrata.

Tra coloro che potrebbero essere stati colpiti solo relativamente dal problema ci potrebbe essere Apple. Cupertino ha appena aggiornato i suoi computer portatili e sembra abbastanza improbabile che li rinnovi prima del periodo del ritorno a scuola. A quel punto, almeno per quanto concerne il MacBook Pro, potrebbe essere in buona posizione visto che il portatile professionale è uno di quei computer che fanno uso di qualche tecnologia Montevina, ma si fonda su hardware non Intel per il wireless e per l’€™accelerazione 3D (basata su un chip discrete di Nvidia e Ati, slegate cioè dalla soluzione Centrino). Il risultato potrebbe essere un computer con il nuovo e più generoso bus processore reso possibile da Montevina e processori fino a 3,06 Ghz, pronto già  per fine agosto o settembre e senza grossi affanni. Diverso il discorso per i MacBook che, almeno fino alla versione attuale, usano proprio l’€™accelerazione hardware del chipset Intel, ovvero quella componente buggosa che Santa Clara deve rivedere.

Ma al di là  dei problemi che potrebbe avere Apple, in molti si chiedono se il ritardo, il primo da diverso tempo ad affliggere Intel su uno dei suoi prodotti, possa danneggiare il bilancio della società  e magari dare qualche vantaggio ad AMD che si appresta a lanciare la concorrente piattaforma Puma; al momento pochi sono disposti a scommettere che questo scivolone sia davvero in grado di spostare equilibri di bilancio e di mercato.

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