La pirateria musicale è una vera e propria piaga in Italia.
Lo dicono i dati diffusi ieri da FIMI e IFPI a Roma presso la Sala Borghese dell’Hotel Eden.
Secondo quanto rilevato dai due maggiori protagonisti del settore nel nostro paese ormai un quarto della musica venduta è illegale con punte che toccano il 50% nel sud Italia. Quel che è più grave è che secondo un’indagine statistica sarebbero ben 20 i milioni di italiani che non ritengono un crimine comperare dagli ambulanti abusivi i CD masterizzati illegalmente.
Il mercato “parallelo” della musica è in costante crescita. Le autorità hanno sequestrato quest’anno circa un milione e mezzo di CD, 200.000 in più rispetto all’anno prima e chiuso poco meno di mille siti italiani dove si distribuiva musica non in modo regolare.
La pirateria italiana si colloca al sesto posto (con 111 milioni di euro di “fatturato”) tra i paesi in cui questo traffico è stato fatto oggetto di studio.
Sarebbe stato interessante, si potrebbe rilevare un po’ polemicamente, rapportare questa classifica a quella dei costi della musica verificando a quale posto si colloca il nostro paese nel prezzo dei CD. E’ infatti noto che altrove, dove la pirateria incide meno, è forse merito dei prezzi più bassi della musica originale.