Per una introduzione all’amore, parola che lasciamo così, volutamente ambigua, serve una brevissima distinzione. Gli antichi greci, dai quali la nostra cultura in così buona parte dipende, solevano distinguere parole diverse con significati diversi:
C’era innanzitutto l’eros (ἔρως), l’amore passionale e sensuale. Legato all’attrazione fisica e al desiderio, può essere sia romantico che carnale. Originariamente associato al dio Éros, è spesso visto come un fuoco travolgente. E poi la phília (φιλία), l’amore amicale, basato su affetto, lealtà e condivisione. È l’amore tra amici, compagni e cittadini. Aristotele la considerava una delle forme più nobili di amore. È all’origine di parole italiane come “filosofia” (amore per il sapere) e molte altre.
C’era poi il meno noto storgḗ (στοργή), l’amore familiare, spontaneo e naturale, come quello tra genitori e figli. È legato all’affetto quotidiano e alla cura. Invece, ben più noto è l’agápē (ἀγάπη), l’amore incondizionato, disinteressato e spirituale. Spesso usato nel cristianesimo per indicare l’amore di Dio verso l’uomo e viceversa, ma già presente nella filosofia greca come forma elevata di benevolenza. E, visto che entriamo in epoca latina, c’era in effetti anche il ludus (Λούδος). Anche se è un termine originariamente latino riadattato al greco, spesso viene accostato alla cultura greca: indica un amore giocoso, civettuolo, tipico delle fasi iniziali di un flirt.
E infine la coppia del prágma (πρᾶγμα), cioè l’amore maturo, duraturo, costruito su impegno, comprensione e compromesso (ipico delle relazioni di lunga durata) e la philautía (φιλαυτία), l’amore per sé stessi. Può essere positivo (autostima, cura di sé) o negativo (narcisismo, egoismo), a seconda del contesto.
Come vedete, di forme d’amore ce ne sono tante e la nostra cultura, che attraverso il medioevo e i trovatori ha romanticizzato l’idea di amore, riducendolo a una-due accezioni, è alquanto riduttivo. In passato ci siamo già occuati dei romanzi d’amore. Questa volta vogliamo andare oltre e spiegare meglio la genesi e l’eziologia di un sentimento ricco e complesso, dai molti volti. Seguiteci, sarà interessante. E se vi piacerà, fatecelo sapere nei commenti, così da poter tornare sull’argomento con altre liste dei migliori libri di Macity.
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Il simposio
Ecco qui i dialoghi di Platone raccolti in un volume, conosciuto anche come Convivio, che dicono molto dell’amore. n particolare, si differenzia dagli altri scritti del filosofo per la sua struttura, che si articola non tanto in un dialogo, quanto nelle varie parti di un agone oratorio, in cui ciascuno degli interlocutori, scelti tra il fiore degli intellettuali ateniesi, espone con un ampio discorso la propria teoria su Eros (“Amore”).
Liriche e frmamenti
I frammenti di Saffo, la poetessa dell’isola di Lesbo, si leggono non solo per la loro straordinaria bellezza e profondità, ma anche per comprendere il sentire umano. Il veicolo però è nel commento: la sensibilità di chi li studia ci aiuta a calarci in quel tempo e in quello spirito.
Questa particolare edizione raccoglie l’opera superstite di Saffo, la poetessa greca vissuta nel VI secolo a.C., in traduzione d’autore. Alcuni dei frammenti sono stati infatti tradotti da Salvatore Quasimodo che li pubblicò nel 1940, riproducendo il rigore e la purezza dell’originale; ha completato il lavoro traducendo i rimanenti il curatore del volume, Ezio Savino.
Savino scrive: “In questa musica, nella lealtà del messaggio, nel suo credo dell’amore consiste la non mortalità di Saffo, un tesoro del mondo”. L’opera lirica di questa grandissima poetessa greca è tanto legata al suo tempo e al contesto in cui visse e compose quanto svincolata da ogni limite spazio-temporale, autenticamente eterna e immortale per l’armonia dello stile e l’universalità del discorso.
In componimenti che esprimono tutta l’immediatezza di sentimenti ed emozioni, Saffo si rivolge a un uditorio di fanciulle in attesa di andare spose, le sue giovani allieve, parlando loro della bellezza, della passione, dell’amore, sia esso nuziale o omoerotico. E lo fa con parole e versi che, seppur frammentari, hanno un’intensità e una forza tali da esercitare un’influenza straordinaria su tutta la tradizione occidentale.
Ars Amatoria – L’arte di amare. Testo latino a fronte
Un poema didascalico in versi elegiaci, un manuale per la seduzione ad uso degli uomini e delle donne della Roma imperiale, un elegante ironico e sorprendentmente attuale libro ancora oggi sorprendente.
Ovidio nacque a Sulmona nel 43 a.C. Di famiglia benestante, fu mandato a Roma a studiare eloquenza e a tentare la carriera pubblica. Si segnalò presto come poeta con gli Amores, cui seguiranno le Heroides e la tragedia Medea, andata perduta. La sua opera più famosa (e tutt’oggi valida) resta Le metamorfosi. Esiliato a Tomi, sul Mar Nero, nell’8 d.C., vi morì nel 17.
Nei suoi versi Ovidio ha confezionato un elegante repertorio di casistica amorosa, un vero e proprio catechismo del corteggiamento e dell’atto amatorio che, ammonisce il poeta, ha come supremo fine la totale soddisfazione di entrambi i partner.
Le poesie. Testo latino a fronte
Di G. Valerio Catullo tante cose si possono dire, ma una è certa: ha innalzato un momento più duraturo del tempo, del quale l’amore è la parte dominante.
Appassionato nei versi d’amore, ironico nell’invettiva personale, divertente nel descrivere la vita quotidiana, tra i grandi poeti dell’antichità classica Catullo è quello che riesce a parlare con più immediatezza al lettore contemporaneo, regalandogli l’emozionante esperienza di una identificazione senza filtri con i sentimenti di un passato remoto.
Come dicevamo, conta moltissimo l’apparato critico e poi ovviamente la traduzione In questo caso di Guido Paduano, uno dei più originali e sensibili interpreti della cultura classica. Una traduzione che tende proprio ad esaltare la modernità del liber catulliano, attraverso un linguaggio elegante e piano, attento ai dislivelli stilistici e alle situazioni culturali, ma allo stesso tempo emotivamente partecipe.
L’edizione Einaudi è completata da un saggio critico di Guido Paduano sulla peculiarità dell’ideologia amorosa di Catullo. Nota storico-biografica, bibliografia essenziale, introduzioni ai singoli carmi e note a cura di Alessandro Grilli.
Vita nova
Lo conosciamo tutti per la sua opera più grande, quella Commedia che ai posteri parve divina. Ma in un’opera giovanile del 1929, intima e lirica, Dante canta e racconta il suo amore per Beatrice, dall’infanzia fino alla sua morte (1290). Ogni componimento poetico è accompagnato da una spiegazione in prosa: un diario amoroso e insieme una riflessione sull’amore come forza nobilitante.
“Libro nuovo” per eccellenza, storia di un’anima e insieme “romanzo”, questo testo complevolmente poco conosciuto non smette di sorprendere e affascinare: per ciò che rivela e per ciò che nasconde, per il rapporto continuo tra finzione e realtà, per una realtà che la finzione continuamente ricrea. Alternando prosa e poesia, Dante racconta la storia del proprio amore per Beatrice e nel contempo sconvolge ogni convenzione, fondando, per la prima volta, una teoria dei sentimenti che è anche una filosofia: con solennità e leggerezza di tratto, alternando squarci visionari e versi tra i più intensi di ogni tempo, restituendoci in maniera vivissima un mondo di amicizie e di cultura.
Pagine splendide che hanno catturato e ispirato musicisti e pittori, scrittori e uomini di teatro. Questa edizione, in particolare, attraverso una inedita revisione del testo dantesco, un commento puntuale e nuovi apparati critici, accompagna il lettore nell’universo multiforme e coloratissimo del più grande poeta italiano.
Saggi sull’amore
Ma cos’è in realtà l’amore? Lo chiediamo a uno dei più grandi filosofi contemporanei, Jose Ortega y Gasset che, in questo libro quasi dimenticato, ci porta sulla via dello stupore e dell’emozione.
In questa raccolta di saggi scritti tra il 1927 e il 1932, che riflettono sul fenomeno amoroso da un punto di vista filosofico, esistenziale e psicologico. Ortega affronta l’amore non come sentimento vago, ma come forma precisa di attenzione e di percezione dell’altro.
L’amore come attenzione selettiva, la sua struttura dinamica, il progetto di vista, la sua vita all’interno di una cultura borghese, la sua psicologia, con le sue illusioni e i rischi dell’idealizzazione. Amare, dopo, non sarà più così.
Sull’amore
Moltissimi autori hanno scritto sull’amore, ma il premio Nobel Hermann Hesse forse più e meglio di altri. “Felice – scrive – è chi sa amare”. Nella concezione di Hermann Hesse l’amore è del tutto slegato dal possesso, è un’incessante ricerca esistenziale, uno stato di grazia dello spirito e dei sensi che trova in se stesso il proprio appagamento e che finisce con l’abbracciare il mondo intero.
Questa antologia di pagine di Hesse dedicate appunto all’amore raccoglie e mescola materiali diversi: poesie, episodi narrativi, passi di scritti saggistici e di lettere, aforismi, disposti in modo da illustrare, in un crescendo di intensità e profondità, tre grandi variazioni sul tema: l’amore adolescenziale, l’esperienza amorosa matura, l’amore per l’umanità.
Il concetto d’amore in Agostino. Saggio di interpretazione filosofica
A prescindere dalla grandezza del filosofo e santo di cui tratta, questo sarebbe “solo” uno dei tanti saggi sull’amore nel tempo, se non fosse una straordinaria occasione la sua autrice, Hannah Arendt, di andare oltre.
“Il concetto d’amore in Agostino, pubblicato presso l’editore Springer di Berlino nel 1929 – scrive nell’introduzione a questa edizione Laura Boella – è lo scritto di Hannah Arendt in cui maggiormente emerge l’inquietudine del rapporto con Heidegger, figura fondamentale per la formazione della giovane pensatrice”.
“La trattazione dell’amore in Agostino segna l’abbandono di alcuni dei termini di riferimento del pensiero heideggeriano: l’essere per la morte, il presente come tempo della decisione. Oltre a questo, Hannah Arendt mette qui in campo tutta la ricchezza e la complessità dell’opera di Agostino”
Agostino è un pensatore in bilico tra due mondi, quello greco e quello cristiano, pensatore sommo e originale, impegnato in uno «sforzo tremendo», di cui sono segno le linee interrotte del suo pensiero, credente per il quale non si trattò di «abbandonare le incertezze della filosofia a favore di una verità rivelata, ma di scoprire le implicazioni filosofiche della sua nuova fede».
Insieme. La scienza delle relazioni: come trovare e conservare l’amore
La scienza indaga cosa sia l’amore. Esiste una spiegazione scientifica che dimostri perché alcuni riescono a vivere felicemente la propria relazione, mentre altri si trovano regolarmente invischiati in rapporti tormentati e burrascosi?
Secondo gli autori di questo libro, Amir Levine e Rachel Heller, una spiegazione c’è: partendo dalla loro esperienza sul campo come psicoterapeuti e rifacendosi alla teoria dell’attaccamento elaborata nella psicologia, hanno individuato tre profili, corrispondenti a tre stili di comportamento amoroso, in cui ciascuno di noi si può riconoscere.
C’è l’ansioso, tipico di chi è portato ad amare pienamente ma non ha fiducia in se stesso e dubita continuamente dell’amore del partner; lo sfuggente, proprio di chi vede nell’intimità e nella vita di coppia una minaccia alla propria indipendenza; e infine il sicuro, che vive il rapporto in maniera serena, mostrando apertura e dolcezza.
Come è facile intuire, non tutte le combinazioni tra questi profili promettono di funzionare felicemente: molti cuori si sono spezzati cadendo nell’insidiosissima trappola ansioso-sfuggente. Ma non tutto è perduto, per fortuna.
Lettera sull’amore
Cosa pensa la psicologia dell’amore? Ma dell’amore a tutte le età, non solo quello dei giovani innamorati. L’amore, spiega nel suo libro Vittorino Andreoli, è un bisogno dell’uomo: un legame che mette insieme due persone facendo trovare a ognuno sicurezza nell’altro.
La sorgente dell’amore si lega alla percezione del proprio limite, della fragilità umana. Non riguarda solo «lui» e «lei», esiste anche tra fratelli, tra padre e figlio, tra madre e figlio. C’è nell’adolescenza, diverso da quello che nasce nella vecchiaia.
Domina la convinzione che l’amore appartenga alla magia, che sia promosso da «un colpo di fulmine», da «un’attrazione fatale», fino all’immagine di due mezze mele che per caso costituiscono, nell’unione, un frutto unico. Ma è una mitologia da superare.
Questo testo è rivolta a tutti, giovani e adulti, e mostra che un «vero» amore è una costruzione e richiede la verifica di condizioni che emergono dall’esperienza quotidiana. Non si riducono all’attrazione o alle emozioni di una «sera indimenticabile».
Non basta un semplice contratto, ma occorre godere della condivisione e ancor più del compromesso, inteso come saper trasformare due idee diverse in un’unica visione: una risorsa sottovalutata ma necessaria, affinché la relazione d’amore disegni una storia esistenziale che gode del presente, ma senza dimenticare il futuro, come lo spazio dei desideri. Solo così si perpetua quella «forza straordinaria che è parte inestricabile dell’umano».
Voi non sapete che cos’è l’amore. Saggi, poesie, racconti
Non poteva essere una lista dei migliori di Macity senza il suo fuoori sacco di ordinanza. In questo caso di un grande e maledetto, Raymond Carver. Nel 1984, all’indomani del successo di Cattedrale, Carver volle riunire in questa raccolta saggi, poesie e racconti perlopiù inediti. Proprio la sua varietà fa di questo libro (che prende il nome da una lunga poesia dedicata a Charles Bukowski) un grandangolo sull’intera produzione carveriana, attraversata da fittissime corrispondenze e da un’esemplare coerenza di toni, idee, intenti.
«Carver è lo scrittore che più di ogni altro ha influenzato la letteratura di lingua inglese degli ultimi vent’anni. Le sue cadenze si ritrovano ovunque,e così le sue ambientazioni, i suoi personaggi», scrive Rick Moody.
«Ma l’aspetto più sorprendente e rivoluzionario di questo libro è sicuramente l’eredità che ci lascia in termini di compassione: dopo aver letto Carver diventa pressoché impossibile, per uno scrittore, sottrarsi alla responsabilità della compassione nei confronti dei propri personaggi. È una rivoluzione per la quale dovremmo tutti essergli grati. Così come gli siamo grati per il puro piacere che ci viene dalla lettura di queste pagine».
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