Luci ed ombre
La nuova e tanto attesa versione del database principe del mondo mac (ormai stabilmente nelle prime posizioni anche nell’universo wintel) presenta alcune nuove funzionalità piuttosto interessanti affiancate a manchevolezze rimaste ancora incomprensibilmente irrisolte.
Partiamo dagli aspetti positivi.
Sebbene meno numerose di quanto ci si aspettasse, le novità in FileMaker 6 non mancano.
La più promettente di tutte è l’estesa compatibilità , in importazione e in esportazione, con XML.
L’apertura verso questo standard, da lungo tempo enfatizzata dai vertici di FileMaker, appare di vastissima portata: attraverso l’uso di un foglio stile adatto, è infatti possibile generare impaginati in formato RTF, esportare grafici verso Excel o in formato SVG, interfacciarsi a Macromedia Flash, creare pagine html complete di tabelle ed elementi grafici e via dicendo.
Considerando il fermento che questa caratteristica ha provocato nella comunità degli sviluppatori, XML potrebbe veramente essere uno dei cardini del futuro di FileMaker.
Un’altra caratteristica attesa da lungo tempo è la possibilità di restringere od estendere un set di record trovati: supponete di effettuare una ricerca inserendo come criterio tutti i clienti che risiedono a Roma; con la funzione di allargamento potete aggiungere ai clienti di Roma anche i clienti di Milano, mentre, restringendo il set, potete cercare, all’interno dei clienti della capitale, soltanto quelli il cui cognome è ‘rossi’.
Altra caratteristica legata alle funzioni di ricerca è il CERCA & SOSTITUISCI, implementato in maniera simile in tutto e per tutto a quella di un elaboratore testi, dotato quindi delle funzioni ‘trova successivo, sostituisci, sostituisci tutti, ignora/considera maiuscole’. Consente inoltre di cercare e sostituire un testo indicando se in un solo campo, in tutti i campi del formato in cui ci si trova, nel record corrente, in tutti i record. Funziona anche in formato scheda, accelerando considerevolmente i tempi necessari alle modifiche di tutti gli elementi di lay-out (diciture, titoli dei pulsanti, nomi dei campi…).
Anche l’aspetto di interazione con l’utente non è stato trascurato, implementando un’utile funzione (in precedenza disponibile soltanto tramite plug-in aggiuntivi) per la creazione di box di dialogo interattivi.
Oltre ai consueti messaggi statici, ora è possibile far apparire messaggi contenenti campi testo, numero, data e ora. à possibile scegliere se l’utente possa o non possa scrivere in questi campi, se i campi debbano essere in chiaro o criptati a mo’ di password, quali indicazioni debbano apparire nel box. Questi box di dialogo sono controllabili via script e possono quindi essere usati per effettuare ricerche, inserire dati ecc.
In Filemaker 6 è inoltre possibile importare direttamente un’intera cartella contenente immagini, accedere alle funzioni di ordinamento attraverso i menù contestuali (una gran comodità ), gestire direttamente una fotocamera digitale (solo su Mac OS X).
Aggiunto, finalmente, il supporto di ODBC sotto OS X.
Fa anche la sua comparsa il Painter Tool, uno strumento che consente di copiare gli stili di un elemento grafico ed riapplicarli a piacimento. Purtroppo questa caratteristica non è disponibile in OS X, a causa dell’assenza – assolutamente ingiustificata – di supporto della barra strumenti.
Le ombre:
Oltre alle discrepanze tra la versione Classic e la versione per OS X, incomprensibili per un’azienda che è pur sempre un’affiliata di Apple, e che quindi dovrebbe condividerne appieno le linee guida, la nuova versione presenta alcune mancanze da lungo tempo richieste da sviluppatori e utenti:
– ancora nessun supporto diretto di pulsanti rollover; non è neppure possibile commentare un pulsante;
– le funzioni di ordinamento e di import/export all’interno dello ScriptMaker sono antidiluviane: una funzione ORDINA PER e un controllo diretto dei campi da esportare in luogo dell’antiquato RIPRISTINA aumenterebbero a dismisura la produttività nei compiti quotidiani;
– un’altra mancanza incomprensibile è la perdurante assenza, resa ancor più fastidiosa in OS X dove l’uso dei menù contestuali è spesso una scelta quasi obbligata, delle funzioni di allineamento testo nei menù contestuali.
Inoltre mancano trigger e gestione grafici, per i quali ci si deve rivolgere al mercato di plug-in (per fortuna ricco di alternative).
Il bilancio
In conclusione, FileMaker 6 non porta un vero e proprio salto di qualità come il cambio di numerazione farebbe supporre: le migliorie ci sono (anche se in alcuni casi, più che di migliorie si tratta di bug fixes) ma, eccezion fatta per il supporto XML – vero e proprio universo da scoprire – non sembrano tali da spingere gli utilizzatori delle versioni precedenti ad un upgrade di massa.
Per i neo-utenti, invece, FileMaker 6 è un acquisto di cui difficilmente ci si potrà pentire.
La disponibilità della versione italiana è prevista per Settembre 2002