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DOJ, poche prove contro Microsoft

E’ cominciata oggi la serie di audizioni di fronte al giudice che dovrà  decidere se la mediazione raggiunta tra Microsoft e DOJ è di pubblico interesse o meno.
Il procedimento, alla fine del quale si saprà  se l’accordo sarà  valido o meno, si è aperto con la presentazione delle posizioni del Dipartimento di Giustizia.
Di particolare interesse l’affermazione secondo cui la mediazione è stata frutto di un calcolo di convenienza. “Non eravamo in grado – ha detto l’avvocato del Dipartimento di Giustizia Philip Beck – di mettere definitivamente all’angolo Microsoft. Non eravamo in grado di provare senza alcun dubbio che avesse esercitato in maniera inequivocabilmente illegale il suo monopolio”. Beck, in particolare, ha sostenuto di fronte alla giudice Kollar-Kottelly, che il DOJ non sarebbe stato in grado di provare con rigorosità  che é stata proprio la condotta di Microsoft ad avere condotto alla dissoluzione del business di Netscape.
Per questo il DOJ si ritiene soddisfatto in linea generale dell’accordo. “Abbiamo negoziato e ottenuto risultati eccellenti”, ha detto Beck.
Nelle prossime ore l’udienza vedrà  le deposizioni di Microsoft e di terze parti che si oppongono o che sostengono la mediazione

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