Microsoft e il Dipartimento di Giustizia hanno avviato nei giorni scorsi colloqui per giungere ad una soluzione mediata del caso che vede Redmond accusata di esercizio illegale del monopolio. Lo hanno annunciato le due parti alla giudice Coleen Kollar-Kotelly che ha ora la giurisdizione sul processo.
Microsoft e il DOJ hanno presentato un documento nel quale annunciano che la discussione è già iniziata ma anche che intendono che il caso proceda anche per via processuale contestualmente al tentativo di giungere ad una soluzione mediata.
“Pensiamo che si possa arrivare ad un accordo sulla base delle disposizioni della corte d’appello”, ha detto ieri una portavoce di Microsoft. Il Dipartimento di Giustizia, invece, no ha fatto alcun commento.
La notizia ha fatto passare in secondo piano la richiesta, avanzata dal dipartimento di giustizia qualche giorno fa, di concludere la fase istruttoria per la revisione del processo entro il 9 novembre così da poter riprendere il processo vero e proprio nel mese di febbraio. Il che determinerebbe, secondo alcuni osservatori, il pronunciamento di un nuovo rimedio non prima della fine dell’estate. A sua volta Microsoft potrebbe di nuovo appellarsi alla corte di secondo grado differendo al 2003 l’applicazione del rimedio.
Tempi lunghissimi che stanno inducendo, forse, il DOJ a prendere in considerazione seriamente l’ipotesi di mediazione. Nel frattempo, infatti, gli effetti del monopolio di Microsoft potrebbero estendersi e determinare quanto accaduto a Netscape, di fatto cancellato dal panorama informatico proprio per i ritardi che aveva subito il ricorso alle corti di giustizia.
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Microsoft e DOJ: accordo mediato?
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