La domanda che si è posto Moshe è se il FreeBSD nel cuore di OS X non sia troppo legato all’involucro proprietario di Apple e di conseguenza le prestazioni per un sistema server non vengano inficiate.
La prova si è svolta usando un Xserve con doppio processore da 1Ghz e 1GB di RAM, i sistemi operativi usati sono stati, per quanto riguarda Apple, MacOS Server 10.1.5 e, per avere un confronto, Linux SuSE per PowerPC.
L’ambiente di test era composto da una LAN a 100mbit su uno switch e 4 client IBM Netfinity con Linux 2.4.19, organizzati in un cluster openMosix.
Tutti i software usati su entrambi gli OS sono stati ricompilati partendo dalla stessa versione di sorgente usando lo stesso compilatore (anche esso localmente ricompilato).
I test hanno incluso prove su Sendmail, MySQL e Apache, che serviva sia pagine statiche che dinamiche.
Riguardo i risultati, Moshe sostiene che potrebbero essere anche falsati dal fatto che nè Apple nè SuSE sono intervenute nella ottimizzazione del sistema, comunque le prestazioni sono risultate migliori su Linux in tutti i settori, sia nell’I/O, che nelle operazioni che fanno largo uso della memoria virtuale.
La conclusione di Moshe Bar è che il comportamento e la stabilita’ di OSX su Xserve sono sorprendenti vista la relativa giovinezza del prodotto, le prestazioni in virgola mobile ne fanno un’ottima scelta per soluzioni di clustering, ma come server per applicazioni intranet o internet è difficilmente giustificabile dato il costo elevato (rispetto alla quasi gratuita disponibilita’ del più maturo Linux) e le prestazioni velocistiche più scarse di sistemi che hanno alle spalle una storia più che decennale nello svolgimento di questi compiti.
Ne discutiamo anche su questa pagina del nostro Forum.
[A cura di Marco Centofanti]