Intel spinge sull’acceleratore di Wi-Max, lo standard per il wireless a larga banda per aree urbane su cui il colosso di Santa Clara ha scommesso molte carte.
Intorno ad IEEE 806.16d, questo il nome con cui è conosciuto agli enti che ne stanno curando la standardizzazione, derivazione dei Wi-Fi da cui si differenzia per vari aspetti: la larga banda (70 Mbps) e la distanza su cui può essere trasmesso (fino a circa 50 chilometri), Intel ha steso una fitta rete di alleanze che nel corso delle ultime settimane si è ulteriormente rafforzato grazie ad un accordo strategico con Alcatel e Siemens. Lo scopo degli accordi è quello di fornire un supporto a Wi-Max anche sotto il profilo hardware da parte dei due dei maggiori protagonisti a livello europeo in questo ambito.
Le potenzialità di Wi-Max, a giudizio di molti osservatori, sono enormi. Ad esempio lo standard wireless urbano può essere la chiave di volta in un tempo del difficile processo del cosiddetto ‘unbundling’, ovvero della completa liberalizzazione delle telecomunicazioni, ultimo miglio compreso e della trasmissione dati in ambito urbano e suburbano. Grazie a Wi-Max, potrebbero, ad esempio, essere allestiti network per la telefonia e la trasmissione dati a costi punto a punto, compreso l’ambito domestico o industriale, senza essere costretti ad affittare linee dagli operatori di telecomunicazioni e senza posare costose cablature. Wi-Max ha anche la potenzialità per prendere il posto dei sistemi telefonici 3G in determinante situazioni o per abbinarsi ad essi.
Intel e i suoi alleati potrebbero lanciare i primi prodotti certificati come compatibili con Wi-Max entro la seconda metà del prossimo anno quando saranno a disposizione anche le prime reti.