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Apple contro i pagamenti alternativi sull’App Store in Russia

Apple ha deciso di andare in tribunale contro il Servizio federale antitrust russo (FAS) per contrastare una richiesta dell’autorità di regolamentazione locale che non vede di buon occhio alcune policy relative ai pagamenti sull’App Store.

Ad agosto di quest’anno, il FAS aveva chiesto a Apple di consentire agli sviluppatori la possibilità di pubblicizzare sistemi di pagamento alternativi da usare al posto dei meccanismi di pagamento in-app, dando tempo a Apple fino al 30 settembre per conformarsi, rischiando altrimenti di dovere fronteggiare una multa che tiene conto del suo fatturato in Russia.

A ottobre di quest’anno il FAS ha avviato una indagine formale contro Apple per presunta violazione delle leggi antitrust di App Store e sulle restrizioni di Apple che non consentono agli sviluppatori di usare a metodi di pagamento di terze parti al di fuori della piattaforma di Cupertino. La decisione del FAS è arrivata pochi giorni dopo che Apple ha aggiornato le linee-guida dell’App Store, consentendo ora pagamenti in-app con sistemi alternativi, elemento che – almeno in teoria – dovrebbe permettere alla Mela di essere conforme a quanto previsto dalle leggi russe.

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Russia Today riferisce che Apple avrebbe richiesto un riesame giudiziario per l’ammonimento dell’autorità di regolamentazione. La battaglia in tribunale in questione è solo l’ultima di varie contese che la Mela si trova a dover affrontare in Russia. A marzo di quest’anno, in Russia Apple ha accettato di mostrare un avviso quando si attiva un nuovo dispositivo nella Federazione, permettendo all’utente di consentire l’installazione di app approvate dal governo, in conformità a quanto previsto da una nuova legge dal Ministero per gli Affari Digitali.

A luglio di quest’anno Apple ha presentato ricorso contro una sentenza della FAS secondo la quale l’App Store offrirebbe a Apple un vantaggio sleale nella digital economy, comportando una sanzione da 12 milioni di dollari.

A novembre lo Roskomnadzor (l’organo di stato che si occupa delle comunicazioni online e secondo i più critici anche dalla censura del web), ha chiesto a Apple e 12 altre aziende di essere ufficialmente rappresentate sul suolo russo entro il 2021. Le aziende che non ottempereranno, si troveranno ad affrontare limitazioni o veri e propri divieti alla vendita.

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