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Apple deve assicurare paga e condizioni migliori alle guardie di sicurezza: le richieste del sindacato

Apple deve dare l’esempio anche per quanto riguarda il trattamento economico e le condizioni di impiego dei lavoratori a contratto che svolgono il servizio di guardie di sicurezza. E’ la richiesta indirizzata a Cupertino che parte dallo United Service Workers West, divisione regionale del sindacato di categoria USA che difende i diritti del personale di sicurezza: non si tratta di dipendenti della Mela ma di lavoratori a contratto assunti principalmente dalla società Security Industry Specialists, incaricata da Apple per la sorveglianza non solo del Campus della Mela e degli altri numerosi uffici Apple sparsi per la Silicon Valley ma anche per svolgere sorveglianza e security presso gli Apple Store. Ricordiamo che per richiedere condizioni migliori e focalizzare l’attenzione su questo problema era stata organizzata una dimostrazione di protesta con diversi manifestanti e striscioni all’ingresso del keynote di settembre in cui sono stati presentati i nuovi iPhone e Apple Watch.

La paga media per il personale di sicurezza di Security Industry Specialists è di 19,77 dollari all’ora, superiore alle media regionale, ma non più sufficiente, secondo il sindacato, per sostenere un tenore di vita dignitoso nella Silicon Valley e nei dintorni di San Francisco. Negli ultimi anni queste aree hanno registrato un forte incremento dei prezzi delle case e in generale del costo della vita dovuto alla diffusione di salari elevati, percepiti per lo più da persone che provengono da altre regioni o paesi impiegate con ruoli manageriali o tecnici nei colossi IT, inclusa Apple che negli ultimi anni è cresciuta moltissimo, anche nel numero dei dipendenti.

I sostenitori della causa tra cui anche il Reverendo Jesse Jackson celebre per le sue battaglie per i diritti civili insieme ai dirigenti del sindacato non fanno mistero dello scopo della campagna: sensibilizzare e coinvolgere Apple sulla questione per raggiungere così l’interesse di tutte le altre società della zona e soprattutto dei colossi hi-tech. “Apple può essere leader. Possono decidere come dovrebbe essere la vita per questa classe di lavoratori nella valle” ha dichirato Samuel Kehinde, vicepresidente del sindacato United Service Workers. Dichiarazioni simili sono state pronunciate da Jesse Jackson che riconosce a Cupertino una gestione equa e di prima classe che dovrebbe dare l’esempio anche in questo campo: “Man mano che crescono ad un ritmo così rapido, [Apple, ndr] dovrebbe avere condizioni di lavoro di livello mondiale per i propri lavoratori dal basso fino al livello più alto”. Il mese scorzo il Reverendo Jackson ha inviato una lettera a Tim Cook invitando Apple ad interessarsi del problema e richiedendo un incontro con il Ceo della Mela per discuterne: finora nessuna risposta.
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