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Apple firma con Samsung per un CPU con circuiteria a 14 nanometri per iPhone

Un processore con circuiteria a 14 nanometri per iPhone, terrà vincolate Apple e Samsung? Secondo il Korea Economic Daily, che ha solitamente informazioni di primo piano dalle aziende locali quali Samsung appunto, è così, e il patto per molti versi forzoso tra la Mela e il colosso di Seoul non verrò sciolto alla fine del 2013 quando dentro ai dispositivi Apple cominceranno a finire chip creati dalle foundries di TSMC.

Secondo quanto riferisce il giornale coreano, ieri 14 luglio, sarebbe stato firmato un accordo tra Apple e Samsung per la fornitura di processori di nuova generazione, costruiti proprio con la menzionata circuiteria da 14 manometri, che Samsung conta di produrre dal 2015. Queste componenti, aggiunge il Korea Times, saranno gli A9 usati per iPhone 7 (o come si chiamerà il telefono di quell’anno), dando la possibilità ad Apple di avere a disposizione una componente molto più potente di quelle attuali e anche di quegli A8 da 20 manometri che TSMC dovrebbe cominciare a produrre per Apple a partire tra fine 2013 e inizio 2014, per costruire i dispositivi del prossimo anno.

Apple firma con Samsung per un CPU con circuiteria a 14 nanometri per iPhone

La notizia è per alcuni, non tutti, punti di vista sorprendente. La maggior parte degli osservatori erano convinti che la conferma del contratto con TSMC, il più importante produttore al mondo di processori per conto terzi, per i processori della serie A8 degli A8X e di quelli successivi, avrebbe significato la fine totale e definitiva del rapporto pluriennale con Samsung, un passo che Apple starebbe cercando di compiere da quando l’azienda asiatica è diventata un pericoloso concorrente. Se invece davvero dal 2015 Samsung comincerà a fornire processori A9 da 14 manometri, significa che l’accordo continuerà alimentato da un salto tecnologico, la circuiteria estremamente avanzata, ritenuto evidentemente più importante delle ragioni strategiche che starebbero dietro alla volontà di abbandonare per sempre il partner-nemico.

Resta da vedere che accadrà del contratto con TSMC. Se davvero, come conferma l’affidabile Wall Street Journal, esiste un accordo formalizzato tra Apple e il gruppo di Taiwan, è impossibile che questo abbia validità di un anno o due, molto più logico pensare che Apple firmando il prolungamento con Samsung abbia seguito una pratica strategica che Cook ha messo in atto da anni fin da quando era COO di Cupertino: la creazione di un assetto in cui due fornitori sono concorrenti l’uno dell’altro e competono per fornire i migliori e più avanzati prodotti possibili al prezzo più basso. Così se da una parte Samsung potrà fornire ad Apple chip da 14 manometri, TSMC potrebbe essere stimolata a fare lo stesso ad un prezzo inferiore o magari proporre ad Apple chip ancora più affinati allo stesso costo. Due fornitori sono anche utili per uscire da eventuali empasse determinate da volumi impossibili da garantire da un solo fornitore, oppure per fare fronte ad eventuali problemi di qualità.

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