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Apple potrebbe riportare la manodopera cinese negli USA, se volesse

Oltre alle più volte menzionate accuse di sfruttamento del lavoro, una delle critiche spesso rivolte alla Mela relative al suo rapporto con Foxconn riguarda il fatto che Cupertino abbia deciso di delocalizzare la manodopera necessaria alla produzione dei suoi dispositivi in Cina, piuttosto che mantenerla in America. lo stesso Steve Jobs discusse l’argomento con l’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama, sostenendo l’impossibilità di riportare quella manodopera in patria, “quelle opportunità di lavoro non torneranno mai indietro” disse Jobs, non essendoci le condizioni materiali per poterlo fare.

“Fortunatamente”, si potrebbe aggiungere, visto che spesso tali condizioni coincidono con turni e ritmi di lavoro considerati inaccettabili nella maggior parte dei Paesi occidentali dove le problematiche legate ai diritti dei lavoratori hanno un ruolo non marginale. Eppure il recupero di quella manodopera non sarebbe affatto impossibile anzi, secondo un’analisi finanziaria condotta dal Center for Research on Socio-Cultural Change dell’Università di Manchester, contrariamente a quanto dichiarato da Jobs, Apple avrebbe tutte le risorse economiche necessarie per riprendere la produzione negli Stati Uniti.

Ovviamente dovrebbe rinunciare a parte degli alti margini economici che fino ad oggi hanno caratterizzato il bilancio della Mela. Rinuncia che non pregiudicherebbe però la profittabilità di Apple: se l’azienda decidesse di allinearsi a turni di lavoro da 8 ore e di trasferire l’intera forza lavoro sul suolo USA, pagando così anche i relativi tributi fiscali, il suo margine lordo sarebbe comunque pari al 50%, almeno secondo i ricercatori.

Ammesso che i risultati delle analisi siano corretti, si potrebbe parlare di accuse di ingordigia all’indirizzo  della Mela; la conclusione del centro di ricerca sembra infatti biasimare il comportamento di Apple, le cui scelte strategiche sarebbero giudicate come esempio da non seguire perché deleterie per il tessuto economico statunitense. Ma qui siamo di fronte ad un tema che esula quasi del tutto da valutazioni tecniche, occupazionali e sociali e sconfina nel dibattito politico. In questo momento negli USA l’argomento delocalizzazione è caldissimo perchè al centro del confronto che condurrà alle elezioni presidenziali del prossimo autunno ed Apple, ormai probabilmete la più iconica delle aziende americane, diventra strumentale alle tesi dell’una o dell’altra parte.

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