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Da qualche parte ancora la Yellow Box

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Da qualche parte in qualcuno dei palazzoni di Cupertino si sta ancora cullando il sogno di una Yellow Box da impiantare dentro a Windows e dentro la quale far girare le applicazioni per MacOs X?

Da tempo sembra che Apple abbia abbandonato questa prospettiva per concentrare i propri sforzi su una implementazione per solo PPC del nuovo sistema operativo. Eppure, leggendo le rircerche di personale di Apple, si possono ancora trovare tracce evidenti che quel vecchio progetto non è stato del tutto abbandonato e che la società  della Mela, grazie al frameset Cocoa, sta covando qualche sorpresa sotto la cenere. In attesa di sapere qualche cosa di più, magari alla prossima conferenza degli sviluppaotri che si tiene a San José in maggio, Marco Giulio Burinato in un mail scava tra gli indizi e formula qualche supposizione.

“In tutto il polverone che ha seguito la presentazione del MacOS X, dove prevalentemente si é parlato della futura interfaccia del nostro amato mac, tutti hanno dato per scontato che la strategie della Apple per il futuro si basasse sull’appeal del futuro sistema operativo oltre che sulle indubbie potenzialità  date dalla nuova struttura del sistema. Decisamente un po’ pochino per valutare la conquista di un marketshare superiore all’attuale un obiettivo raggiungibile.

Si é inoltre di già  recitato il requiem per tutte le macchine (PowerMac compresi) che si dovranno arrestare alle soglie del nuovo sistema operativo “accontentandosi” di girare con l’OS 9.

Invece, guardando con attenzione a quello che scorreva ai margini del grande fiume dell’informazione, si scopre che Apple ha ancora delle grosse carte da giocare.

Provate a leggere le ricerche di personale della Apple che vengono pubblicate da StepWise sul suo report e noterete che la Apple ricerca dei programmatori per COCOA, precisando che Cocoa stesso girerà  su MacOS X, MacOS 9 e Windows.

Se guardate gli screenshoot di MacOS X che girano in rete vedrete che nelle opzioni di compilazione vi é ancora la piattaforma YellowBox for Windows.

Quindi “parallelamente” alla strategia principale fondata sul nuovo sistema operativo ve n’é un’altra basata sulla capacità  di realizzare un’applicazione con il frameset COCOA (ex OpenStep, ex Yellow Box for Rhapsody) che possa girare, oltre che su MacOS X, anche su Windows e MacOS 9 (e ipoteticamente su Solaris e tutti gli OS su cui giravano il frameset OpenStep).

Questo aprirà , sempre che mamma Apple non cambi idea prima, degli scenari futuri molto più ricchi di prospettive di quelli dati dal MacOS X da solo. Se così sarà  l’unica cosa da fare sarà  installare il frameset Cocoa (delle API aggiuntive) sul sistema sia esso Windows che Macos o altri. D’altra parte molti ricorderanno Per che la Yellow box per Windows era già  praticamente pronta con le DR di Rhapsody. Questo, in definitiva, consentirà , come ho già  detto, di scrivere un’unica applicazione che poi verrà  compilata per i diversi sistemi, riducendo la fatica alla impostazione del compilatore (Project Builder) al momento della compilazione stessa. Già  questo da solo sarebbe un buon argomento di interesse per le società  che sviluppano software…

Se a questo si aggiunge un set di tool per la programmazione ad oggetti (Project Builder ed Intreface Builder, più amenità  varie) facilissimi da utilizzare e che arrivano a ridurre i tempi di realizzazione di un’applicazione anche di 10 volte e, per finire, la possibilità  di utilizzare fino a tre diversi linguaggi di programma zione fra i più evoluti ed utilizzati come Obj-C, Java e C++, ci rendiamo conto che la strategia di Apple contro i concorrenti non é più la battaglia in campo aperto, ma quella degli “Achei contro Troia”.

Spero di aver dato dei buoni spunti di riflessione ad ognuno trarre le proprie conclusioni.”

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