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Digital retro, libro nostalgia sui computer d’una volta

Se avete qualche anno in più rispetto a chi crede che l’inizio dell’era dei personal computer coincide con l’apparizione di Windows 95 e se pensate che non sia mai esistita una CPU con meno di 1 GHz, se siete tra coloro che ricordano con un po’ di nostalgia quando i computer da casa caricavano i programmi dai registratori audio a cassette e se, avendo posseduto uno ZX Spectrum, ancora vi accendete di un sacro furore quando sentite nominare la parola “Commodore”, in libreria c’è un libro che fa per voi. Si tratta di “Digital Retro”.

Il volume (edizioni Mondadori Informatica, in vendita nelle librerie e su Internet da Bol [sponsor]), opera dell’autore britannico Gordon Laing, rappresenta una sorta di macchina del tempo del personal computer. In 192 pagine si compie un balzo all’indietro nella storia di 15 anni, tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 quando la scena del PC cominciava a ribollire di idee e di novità  e apparivano con ritmo frenetico macchine di tutti i tipi, sempre incompatibili l’una con l’altra, altrettanto immancabilmente annunciate come rivoluzionarie e superiori a tutto quanto si era visto prima.

I computer “personali” (personal computer, PC, appunto), che hanno fatto la storia sono elencati e descritti con meticolosità  da Laing. Si parte dal MITS Altari 8800, probabilmente il primo computer che un hobbista abbia mai potuto acquistare in un negozio, per finire con il NeXT Cube, certamente l’ultima macchina “indipendente” dai grandi sistemi operativi e che dimenticava compatibilità  e capacità  di dialogo con il resto dell’universo informatico per proporre un approccio rigorosamente proprietario. Ma nel libro, graficamente gradevole e riccamente illustrato, sono presenti descritti per schede e per capitoli, ciascuno presentato in dettaglio, 40 diversi computer. Solo per citare qualche nome: Sinclar ZX81 e ZX80, Colecovision, Commodoro Vic-20 e Commodore 64, Sony MSX e il Texas Instruments TI99, l’Intellivision di Mattel.

Non mancano anche prodotti Apple e non solo perché Laing è un appassionato Mac, ma perché i computer che la Mela produsse nel corso degli anni ’80, per quanto avanzatissimi rispetto al resto dell’offerta di allora, appartenevano pienamente alla categoria dei PC fieri del loro splendido isolamento e orgogliosi di proporre soluzioni innovative e rivoluzionarie. Ecco dunque comparire nelle pagine del volume il progenitore di tutti i Mac, l’Apple Macintosh affiancato dal Lisa. Su tutti svetta l’Apple II, che si può ritenere il primo computer “commerciale” di Apple oltre che, probabilmente, il primo personal computer così come concepiamo oggi la categoria.

Il libro, come accennato, ha un approccio fotografico al tema, con illustrazioni descrittive dei dettagli di ciascuna computer, accompagnate da schede approfondite anche dal punto di vista tecnico. Laing ha intervistato per questo scopo gli inventori e gli ingegneri che collaborarono alle macchine (tra questi, ad esempio, anche sir Clive Sinclair, che diede il suo nome ad uno dei più popolari micro computer di inizio anni ’80). Le immagini sono frutto di una collaborazione con due musei d’informatica: il Computer Museum di Londra e il Computer Museum at Bletchley.

Nel libro non mancano però, oltre alle immagini e alle schede sui PC, anche dettagli sulle periferiche, una storia dell’informatica degli anni ’80 e persino una serie di console per giochi che contribuirono a creare la storia dell’informatica al pari degli stessi computer.

Grazie alla capacità  di presentare i contenuti in maniera gradevole e leggera facendo una vera e propria storia illustrata dei PC senza evitare i dettagli tecnici, “Digital Retro” si presenta come un libro per tutti. Lo apprezzeranno coloro che cercano un manuale di riferimento sul passato dell’informatica, ma anche i nostalgici, quelli cui spunta una lacrima sul viso quando ricordano gli smanettamenti per collegare un poderoso VIC-20 all’antenna del TV e giocare ad un clone di Pac-Mac comprato (in audiocassetta) in edicola. Ma verrà  apprezzato anche da coloro che non possono credere che se è mai esistito un computer con un processore da 1 MHz e 64k di memoria questo sia apparso solo dopo la scoperta dell’energia atomica.

Digital Retro
Gordon Laing
Mondadori Informatica
Cartonato
192 pp
25 Euro

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