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DuckDuckGo supera le 100 milioni di ricerche al giorno

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DuckDuckGo, il motore di ricerca improntato sulla privacy, è arrivato ad un importante traguardo nei suoi 12 anni di esistenza: la scorsa settimana ha per la prima volta registrato oltre 100 milioni di query di ricerca.

Questo risultato arriva dopo due anni di crescita sostenuta dell’azienda, con la popolarità sempre maggiore non solo del sito ma anche delle app per Android e iOS e dell’estensione dedicata per Chrome.

Secondo i dati dell’azienda, più di 4 milioni di utenti hanno installato app ed estensione. La crescente popolarità è dovuta a sempre più persone attente alla privacy e alla filosofia del motore di ricerca che dichiara di non immagazzinare informazioni sulle ricerche degli utenti. La mancanza di dati granulari rende a volte difficile stimare persino la dimensione della propria base utenti.

La dedizione per la privacy ha aiutato l’azienda ad ottenere un seguito tra le persone attente a questi aspetti. DuckDuckGo è il motore di ricerca di default nel browser Tor, è selezionabile tra i motori di ricerca di Safari per Mac e iOS, ed è quello sfruttato da alcuni browser quando si attiva la modalità finestra privata/finestra anonima.

Lo storico traguardo di DuckDuckGo arriva nella stessa settimana nella quale sia Signal, sia Telegram, altre due app con particolare attenzione alla privacy, hanno visto un periodo di ulteriore crescita di utenti.

Telegram lunedì 11 gennaio ha segnalato pochi di avere superato i 500 milioni di utenti attivi, 25 milioni di utenti in più solo nelle ultime 72 ore. I server di Signal sono andati fuori uso venerdì 15 gennaio per via di “milioni di nuovi utenti” che hanno cominciato a usare il servizio di messaggistica istantanea che consente di effettuare chat e chiamate audio-video crittografate.

La crescita improvvisa di Signal e Telegram arriva in concomitanza di annunci confusionari di Facebook sulla discussa policy per la gestione dei dati. L’azienda (proprietaria anche di WhatsApp) è stata costretta a spostare di tre mesi le nuove policy, lasciando agli utenti molto tempo in più per capire (ed al gruppo più tempo per cercare di fornire spiegazioni). Il danno di Facebook è ad ogni modo ormai fatto e centinaia di milioni di utenti hanno cominciato a capire l’importanza della privacy, cominciando a provare servizi concorrenti come Signal e Telegram, e motori di ricerca che hanno a cuore la privacy come DuckDuckGo al posto di Google.

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