5.1b21, 5.1.1b23 … sembrano le coordinate per la battaglia navale, ma indicano, invece, le diverse tappe di beta e semibeta, versioni incomplete e con la tendenza al crash facile, che si sono succedute nei mesi scorsi, prima dell’attuale versione disponibile.
Un lungo elenco di bug fix accompagna l’ultima incarnazione di Eudora, la 5.1.1, anche se elencarli tutti sarebbe impossibile da descrivere in questa sede. L’annuncio travalica il significato del semplice upgrade, volendo ribadire il continuo supporto nello sviluppo del programma sotto OS X: ci si ricorderà della ridda di voci che malignavano addirittura dell’abbandono, da parte della società , a causa dell’agguerrita concorrenza di Apple Mail, in primis, ed Entourage.
Tra gli altri, poniamo l’accento sui bug che impedivano di caricare i menu di aiuto sotto OS 9, sono stati corretti i problemi con la stampa di un intervallo di pagine, viene offerto un parziale supporto ai Services di OS X (purtroppo, non tutti funzionano), la finestrella pubblicitaria non contrasta più con il dock e non dovrebbero più perdersi i dati dell’address book interno, dopo una sincronizzazione con il conduit Palm “carbonizzato”.
Una esauriente descrizione degli altri è comunque presente nei documenti readme allegati.
Per la categoria “gadget giocosi”, viene potenziata la possibilità di associare un’immagine ad un determinato indirizzo email, ma non in maniera analoga a Mail di Apple, bensì come “pulsanti privilegiati” che si aggiungono nella barra degli strumenti. Agendo su di essi, viene presentato un nuovo foglio con l’indirizzo del corrispondente relativo già pronto.
Tra le mancanze, invece, continuiamo a lamentare il supporto alla criptatura SSL, rendendo impossibile l’accesso a mailserver che ne facciano uso, diffusissimi in ambito aziendale ed universitario. Comico o assurdo, se si pensa che persino la sorella minore, Eudora 2.1 della “Internet Suite” per Palm OS la offre, ed anche lo stesso Mail, dopo un aggiornamento, la gestisce più che dignitosamente.
Come consueto, suggeriamo di leggere a fondo le note tecniche che accompagnano il software, senza farsi prendere dalla “sindrome del doppio-click”, colorita metafora indicante quel comportamento comune di premere velocemente, bottoni e pulsanti, senza curarsi di guardare avvertenze e suggerimenti.
Se, ad esempio, state tentando di installare Eudora su una partizione in formato UFS, sappiate che sarà normale soffrire di una pausa di svariati minuti, prima che l’installer riesca ad individuare le precedenti informazioni e settaggi.
Da questa release, infatti, il programma è in grado di individuare autonomamente la cartella “Eudora Folder”, nella Cartella Sistema del Mac OS 9 tradizionale, senza l’obbligo di ricorrere al trucco dell’alias nella cartella Documenti di OS X.
Il problema, noto da qualche tempo, è in via di risoluzione, a detta dei programmatori della Qualcomm, e sarà sistemato in futuro.
I quasi 4 MB di Eudora 5.1.1 sono ottenibili direttamente da qui.
