Licenziato senza motivo. Questa l’accusa che Tim Bucher, già a capo della divisione hardware di Apple, lancia alla sua ex società chiedendo un risarcimento danni e il saldo delle competenze che gli sarebbero state negate.
La causa che oppone il manager a Cupertino è venuta alla luce ieri, quando Daniel Pine, avvocato di Bucher, ha presentato la documentazione presso la corte superiore di Santa Clara. Dalle carte si apprende che licenziamento di novembre sarebbe avvenuto in tronco, senza preavviso e fondandosi su motivi pretestuosi. Il fatto sarebbe accaduto il 10 novembre quando Tim Cook, vice presidente esecutivo di Apple, avrebbe comunicato che a partire dal giorno successivo Bucher non poteva più presentarsi al lavoro. Nel corso della giornata stessa Bucher avrebbe avuto un colloquio anche con Jobs non sarebbe stato affatto chiaro sui motivi del licenziamento limitandosi a dire: ‘Non sei stato un fallimento, nemmeno Dio avrebbe potuto fare due lavori in una sola volta, ma io ti ho chiesto di farlo’. Due giorni dopo Jobs avrebbe poi aggiunto ‘Non sono sicuro di quello che sto facendo, ma penso che ti chiederò di lasciare Apple’
Bucher nella sua accusa paventa la possibilità di essere stato licenziato per una apparente disabilità che non viene menzionata nella querela e di non avere avuto il preavviso né il riconoscimento delle competenze dovute, in particolare le azioni Apple che gli spettavano per il lavoro svolto. Il licenziamento non sarebbe stato notificato che il 31 dicembre, un mese e mezzo dopo la sua effettiva uscita dall’azienda. ‘Sono stato vittima di un gioco di potere aziendale’.
Bucher, che ha avuto importanti ruoli anche in Microsoft ed è stato fondatore di Mirra, una società che produce server domestici, era una delle figure in maggior evidenza in Apple. Il suo compito era quello di condurre la divisione hardware, passata sotto il suo controllo dopo che Rubinstein è stato messo a capo del gruppo che si occupa dello sviluppo di iPod.
