Da tempo non si sentiva parlare di incentivi agli operai: in questi giorni di grandi preoccupazioni per Coronavirus, Foxconn ha predisposto una serie completa di aiuti e sostegni, anche economici, per convincere gli operai a tornare nelle mega città fabbrica dove si producono smartphone, computer e dispositivi di elettronica di consumo di ogni genere, inclusi naturalmente iPhone e gli altri prodotti Apple.
Già a partire dal 10 febbraio sono arrivati i primi permessi per poter riprendere le attività negli stabilimenti in Cina, per lo più rimasti deserti o quasi per il ridottissimo numero di operai, scoraggiati dai divieti per viaggi e trasferimenti, dagli scrupolosi controlli sulle tratte principali e soprattutto per i timori per l’epidemia di coronavirus. Sempre negli scorsi giorni sono emersi diversi report che segnalavano questo problema e una ripresa delle attività commerciali e produttive molto più lenta del previsto in tutto il Paese del Dragone.

In attesa di verificare l’efficacia di bonus e incentivi sul ritorno degli operai Foxconn in Cina, alcuni analisti prevedono che nella migliore delle ipotesi si tornerà a pieno regime nei primi giorni di aprile, invece nello scenario peggiore sottoproduzione e ritardi proseguiranno a lungo. Nel frattempo Apple ha già ridotto le previsioni dei risultati per il trimestre in corso.
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