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Google Play imita App Store e fa pulizia sullo store

Google Play Store è una distesa sterminata di app. C’è di tutto e di più, forse anche troppo. E’ per questo che Google ha deciso di cambiare le sue politiche relativa alla pubblicazione: bandirà alcune tipologie di applicazioni, che a breve non saranno più consentite. Un po’ in stile Apple: ecco quali applicativi non si troveranno più sullo store Google.

Anzitutto, a breve saranno cancellate tutte quelle app per “cacciare” criptovalute, quelle attraverso le quali possono acquistarsi armi e accessori, quelle che mirano a ingannare i bambini e a scaricare app per adulti. Altresì, saranno bandite tutte quelle app create utilizzando strumenti automatizzati o servizi wizard o basati su modelli pre impostati.

Apple ha fatto qualcosa di simile lo scorso dicembre , portando con sé reazioni e polemiche da parte degli sviluppatori.  Da un lato è vero che le app realizzate con modelli e procedure guidate portano al moltiplicarsi di applicazioni spam, anche se tra queste potrebbero celarsi applicativi genuini, creati da piccoli sviluppatori che non possono permettersi grandi team di sviluppo.  Inoltre, modelli e procedure guidate per la creazione di app vengono spesso utilizzate da ristoranti, scuole, chiese, club e altre piccole imprese locali che non possono investire nella progettazione e nello sviluppo delle proprie app.

Google Play imita App Store e fa pulizia

Per questo, allora, Apple ha rivisto la sua politica in modo tale da incidere solo sugli sviluppatori che tentano di pubblicare spam in App Store. Per non incappare nello stesso errore, Google ha specificato che le app create da uno strumento automatico, un servizio di creazione guidata o basate su modelli e inviate a Google Play saranno consentite solo se inviate direttamente dallo sviluppatore: quelle inviate dall’operatore di tale servizio per conto di altre persone non sono consentite. Ed allora, le app create automaticamente saranno consentite solo se pubblicate da un account sviluppatore registrato individualmente appartenente all’utente dello strumento automatizzato, non all’operatore del servizio.

Vietate anche app per scovare criptovalute e quelle per la vendita di armi e accessori collegati. Come evidenzia anche techrunch, Google prende una posizione in merito e si schiera contro qualsiasi app che faciliti la vendita di esplosivi, armi da fuoco, munizioni o accessori per le armi da fuoco. Il cambiamento di Google segue l’approvazione di diverse leggi statali che mirano a contrastare il numero crescente di sparatorie nelle scuole.

Altre modifiche alle politiche Play Store mirano ad evitare vari tipi di app fuorvianti, comprese quelle per adulti che fanno appello ai bambini, e app che sembrano avere il solo scopo di pubblicare annunci

Sebbene Google esegua regolarmente pulizia di un numero considerevole di app dannose, Play Store è spesso popolato da app dannose, in percentuale maggiore di quelle che invece riescono a raggiungere lo store Apple.  Ad ogni modo, se Google applicherà retroattivamente le nuove politiche, saranno davvero tanti gli applicativi presto rimossi.

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