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IDC: Android punta al ribasso, Apple passa al piano B, Windows non pervenuto

Il periodo d’oro degli smartphone è finito: per IDC i tassi a doppia cifra non si vedranno più fino al 2020. La società di analisi prevede guai per i top di gamma iPhone e Galaxy, ma Apple ha già avviato un piano B. Android dominerà sempre ma al ribasso, Windows Phone è trascurabile. È questa la fotografia non troppo entusiasmante del mercato smartphone nelle previsioni per il 2016 e fino al 2020.

Nel 2015 sono stati spediti 1,44 miliardi di smarpthone, il 10,4% in più rispetto al 2014: questo è anche l’ultimo anno con un tasso di crescita a doppia cifra, che scenderà al 5,7% per questo 2016 in cui si prevede saranno spediti 1,5 miliardi di terminali. Il rallentamento da mesi anticipato per Apple e iPhone si verificherà per tutti i costruttori, soprattutto quelli di terminali costosi top di gamma, quindi in testa Cupertino e Samsung Galaxy. Questo sta già accadendo perché i mercati maturi come USA, Europa e ora anche Cina acquistano meno smartphone rispetto ai paesi emergenti (India, Indonesia, Medio Oriente, Africa insieme ad altre aree nell’Asia del Sud-Est) dove però sono più gettonati terminali meno costosi.

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Più in dettaglio per Apple e iPhone, IDC conferma un rallentamento vendite nel 2016 ma con una ripresa già in  vista per il 2017, questo grazie non solo ai nuovi modelli ma anche e soprattutto ai nuovi piani e promozioni, come la permuta con rate da poco lanciato in USA, che permette di ricevere un credito per un iPhone o altro smartphone usato sull’acquisto di un nuovo iPhone il cui pagamento viene poi ratealizzato. Una mossa apprezzata dagli osservatori perché permette a Cupertino di avere maggior controllo sul mercato dell’usato con i ritiri da una parte, e con la vendita di terminali di 1 anno, perfettamente funzionanti, in settori di mercato che apprezzano iPhone ma non dispongono di un budget sufficiente per l’acquisto dell’ultimo modello con pagamento cash.

Android continuerà a dominare la scena per volumi: ora è all’81% del mercato e arriverà all’85% nel 2020 ma la formula non cambia: i costruttori si troveranno sempre più compressi tra prezzi al ribasso e margini risicatissimi, se esistenti. Osservando il calo del 18% nel 2015 nei terminali Windows Phone, praticamente tutti generati con modelli di Microsoft e il numero esiguo di nuovi modelli in mostra a Barcellona, gli analisti prevedono un andamento quasi irrilevante nella quota di mercato tanto che, nel 2020 Windows Phone rischia di diventare un arrotondamento decimale della quota complessiva Android.

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