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Italiani assediati in casa, i dati Google mostrano il distanziamento sociale in Italia e nel mondo

L’unica arma per rallentare il virus è il distanziamento sociale e gli Italiani (e non solo) lo stanno vivendo sulla propria pelle: per misurare e valutare l’efficacia delle misure di contenimento introdotte dalle nazioni colpite da Coronavirus, Google ha pubblicato i dati di localizzazione in Italia e complessivamente in 131 paesi nel mondo.

Si tratta di dati di localizzazione raccolti da miliardi di dispositivi e di utenti nel globo, in base al traffico e alle visite registrate presso le principali categorie di attività, come per esempio stazioni treni, metro e bus, ma anche negozi, supermercati, ristoranti, bar, parchi, cinema e teatri, oltre che fabbriche, uffici e abitazioni. Per valutare se le persone rispettano il distanziamento sociale, i dati di localizzazione di Google raccolti tra il 16 febbraio e il 29 marzo di quest’anno sono confrontati con quelli dello stesso periodo del 2019.

Italiani assediati in casa, i dati Google mostrano il distanziamento sociale in Italia e nel mondoLe percentuali in Italia sono impressionati. Per le attività di vendita e ricreative (ristoranti bar, centri commerciali, parchi a tema, musei, biblioteche e cinema) l’affluenza è crollata del 94%, mentre nei luoghi di lavoro la percentuale è scesa del 63%. L’affluenza nei parchi (piazze, giardini pubblici, dog park, spiagge, lungomare e parchi nazionali) è crollata del 90%.

Segna -85% anche l’affluenza in negozi e farmacie, meno 87% i trasporti pubblici. Come facilmente prevedibile l’unica percentuale che segna un aumento riguarda i dati di localizzazione relativi alle abitazioni che segna +24%. Un incremento percentuale inferiore rispetto agli altri valori e anche rispetto a quanto ci si aspettasse, con ogni probabilità dovuto alle modalità di rilevamento e di raccolta dati impiegati da Big G.

Italiani assediati in casa, i dati Google mostrano il distanziamento sociale in Italia e nel mondoÈ la stessa multinazionale di Mountain View ad avvertire che dati e percentuali non dovrebbero essere impiegati per scopi diagnostici o terapeutici e nemmeno come linee guida per viaggi personali. In ogni caso le percentuali risultano molto simili tra tutte le regioni italiane, a partire da Lombardia e Veneto le più colpite, fino a Basilicata e Sardegna, tra le regioni che fortunatamente reoistrano un minor numero di casi positivi, ricoveri e decessi.

Dal confronto di dati e percentuali Google sul distanziamento sociale in Italia, introdotto prima e più estesamente rispetto ad altri paesi, emergono differenze sostanziali per esempio rispetto alla California. Nel primo stato USA con blocco completo il crollo del traffico è del 50% per negozi e luoghi di ricreazione. Viceversa in Arkansas, uno dei pochi stati dove la vita prosegue normalmente, il calo è solamente del 29%.

Google rileva che la raccolta dei dati è stata effettuata in modo da tutelare la privacy degli utenti e che non è possibile risalire all’identità delle persone. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Coronavirus e sull’impatto sul mondo della tecnologia sono disponibili da questa pagina.

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