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L’Antitrust USA indaga su Apple e i suoi servizi

Il Dipartimento di Giustizia USA sta portando avanti una inchiesta, intenzionato entro metà dell’anno ad avviare un’azione antitrust contro Apple in merito a presunte strategie dell’azienda pensate per proteggere il dominio di iPhone.

Il Dipartimento si sta concentrando su come Apple usa il proprio controllo su hardware e software rendendo complesso per gli utenti abbandonare i dispositivi, complicando la vita anche ai competitor.

Lo riferisce il New York Times citando non meglio precisate sue fonti, spiegando che a essere prese di mira sono, ad esempio, le funzionalità che permettono a Apple Watch di funzionare solo con iPhone e non con dispositivi di altri marchi, ma anche l’impossibilità per competitor di proporre servizi compatibili con iMessage. Oggetto del contendere sono anche i sistemi di pagamento su iPhone, che impediscono ad aziende del settore finanziario di proporre soluzioni alternative (senza passare per forza dai servizi Apple).

Alti dirigenti della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia stanno a quanto pare esaminando quando emerso finora; funzionari dell’agenzia hanno incontrato responsabili di Apple più volte, l’ultima volta a dicembre, per discutere dell’indagine.

Non sono state finora prese decisioni definitive in merito a cosa includere o escludere in una potenziale causa ed è probabile che evoluzioni importanti vi saranno nel momento in cui saranno individuati elementi concreti e sostanziosi da contestare.

Aziende rivali di Apple hanno più volte lamentato l’impossibilità di competere con servizi come Apple Pay, l’impossibilità di offrire uno store indipendente (senza passare per i sistemi di pagamento di Apple), l’impossibilità di accedere ad alcune funzionalità di sistema riservata a Apple e altro ancora.

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Il CEO di Apple, Tim Cook, ha più volte sottolineato che l’azienda da lui guidata non detiene una quota di mercato dominante in nessun mercato dove svolge le sue attività, evidenziando che questo è vero non solo relativamente all’iPhone ma per qualsiasi altra categoria di prodotto e servizio.

Apple è sotto pressione da parte di varie autorità di regolamentazione in tutto il mondo. In Europa, quest’anno la Casa di Cupertino dovrà tenere conto del Digital Markets Act (DMA), offrendo accesso a store e sistemi di pagamento in-app di terze parti. Misure simili a quelle previste in Europa, sono allo studio anche in Giappone e in Corea del Sud.

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