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L’iPhone economico non esiste lo dice il New York Times

L’iPhone economico non solo non esiste ma per Apple non avrebbe alcun significato, né dal punto di vista della progettazione e dell’hardware, né per quanto riguarda l’offerta di mercato. E’ questa la rivelazione pubblicata dal New York Times che cita diverse fonti tra gli addetti ai lavori che pur rimanendo anonimi, vengono indicati tra dirigenti e progettisti che fanno parte del gruppo iPhone di Cupertino. Questa nuova versione del New York Times smonta pezzo per pezzo le precedenti anticipazioni illustri fornite prima da Bloomberg e poi anche dal The Wall Street Journal, quest’ultimo da tempo considerato come una sorta di bollettino semi-ufficiale dei piani segreti della Mela.

Le ragioni riportate contro l’ipotesi di un iPhone economico sono innanzitutto di costi: non necessariamente un iPhone più compatto significherebbe una riduzione dei costi delle componenti. Le dimensioni compatte invece si tradurrebbero in ulteriori complicazioni per la progettazione e anche per l’utilizzo. Tra le argomentazioni riportate dalle fonti contro un iPhone con differente fattore di forma, emerge la volontà di Apple di mantenere unificata la piattaforma. Un iPhone con schermo più piccolo costringerebbe gli sviluppatori a rivedere le proprie App: Steve Jobs e i dirigenti di Cupertino più volte hanno bocciato la frammentazione esistente nel mondo Android in cui i programmatori sono costretti a rilasciare tante versioni delle app quanti sono i dispositivi in commercio, in base allo schermo, alle dimensioni e alla presenza o meno di pulsanti fisici. Dal punto di visto dell’offerta di mercato invece secondo le fonti iPhone economico non avrebbe senso: è inutile progettare un modello differente quando per Cupertino è sempre possibile offrire a prezzo ribassato l’iPhone dell’anno precedente in contemporanea con il nuovo modello di fascia alta.

Nell’aggiornamento dei rumos offerto dal The News York Times invece vengono ulteriormente confermate le voci relative al potenziamento di MobileMe e dei controlli vocali. La possibilità di dettare e controllare lo smartphone con la voce risolverebbe il problema lamentato da diversi utenti circa l’usabilità della tastiera virtuale, mentre il potenziamento dei servizi cloud è visto come ormai necessario per tornare a competere con Google e altre società che offrono servizi simili e anche più potenti in via del tutto gratuita.

Per ora risulta difficile se non impossibile individuare la fisionomia del prossimo iPhone, standard o economico che sia, a partire dai rumors offerti dai grandi media statunitensi, anche se le argomentazioni anonime riportate oggi sembrano decisamente in linea con la strategia di Cupertino e le scelte finora applicate per prodotto e commercializzazione. Il toto-iPhone non solo è già cominciato ma è anche parecchio su di giri e siamo solo al mese di febbraio.

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