Anche Napster, ex paradiso di tutti i downloaders, poi convertitosi a software legittimo, ha ora deciso di cambiare strategia.
Napster fino ad oggi ha offerto una formula ad abbonamento mensile da 10 o 15 dollari, che conferiva la possibilità di scaricare liberamente fra più di 5 milioni di brani.
Aspetto vincolante è che i brani sono legati al software proprietario, senza il quale non è possibile riprodurre le canzoni; un po’ come avviene per iTunes con il relativo iTunes Store.
Christopher Allen, COO di Napster, ha annunciato il prossimo passaggio ad una futura piattaforma totalmente web-based, tecnologia che slegherà l’utenza dal software proprietario e donerà maggior flessibilità alla formula commerciale.
Spinta fondamentale verrà data dal graduale abbandono del DRM che, secondo Allen, si realizzerà ancor più compiutamente entro la fine dell’anno, quando i brani DRM-free saranno lo standard dominante.
Il poter riprodurre uno stesso brano, indifferentemente acquistato tramite Napster o un altro servizio online, e poterlo riprodurre sia su iPod che su un qualunque telefonino, rappresenterà un’apertura di mercato che contribuirà a dare valore alla formula a sottoscrizione. Almeno è quanto spera Allen stesso.