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Apple dà la caccia alle app che consumano batteria con Xcode 9.3 beta

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Oltre alla prima versione beta di iOS 11.3 e macOS 10.13.4, Apple ieri ha rilasciato la prima beta di Xcode 9.3, ultima versione del suo ambiente di sviluppo. Tra le novità di questa release l’aggiornamento della funzionalità “Energy organize” che aiuta gli sviluppatori a individuare elementi che influiscono sulla durata dell’autonomia batteria.

Nelle fasi di test, Energy organizer consente agli sviluppatori di conoscere app in primo piano, app in background ed estensioni di app che portano al limite la CPU con conseguente consumo eccessivo della batteria. Dopo il rilascio dell’app, se l’utente accetta di inviare dati di analytics, Energy organizer consente agli sviluppatori di ricevere report specifici su eventuali crash con problematiche legate ai consumi.

app che consumano batteria - foto Energy organize

Oltre alla consueta soluzione di bug e migliorie nella velocità di compilazione in Swift, Xcode 9.3 segna la fine del supporto per le app a 32 bit in macOS: su versioni future di questo sistema operativo sarà probabilmente possibile eseguire solo app a 64 bit. A questo proposito, Apple ha introdotto il 64-bit testing mode per consentire agli sviluppatori di testare la compatibilità con i 64 bit.

Nell’ultima Worldwide Developers Conference (WWDC) a giugno dell’anno scorso, Apple aveva spiegato che “macOS High Sierra sarà l’ultima versione di macOS a supportare app a 32 bit senza compromessi”. In iOS 11 lo stop alle app a 32 bit è già terminato lo scorso anno, una mossa necessaria secondo Apple per migliorare nel complesso le prestazioni dei dispositivi.

"Lo sviluppatore deve aggiornare l'app".
Esempio di avviso che compare quando si avvia un’app a 32 bit su macOS 10.13.4 beta

Apple da sempre è “ossessionata” dall’efficenza dei processori e da elementi che influiscono sul consumo della batteria. Anni addietro ifu eliminato il il Flash Player installato in precedenza per default su tutti i Mac. Nel 2013 su OS X arrivò App Nap, tecnologia che consente di avere un sistema più efficiente. Con essa Apple tiene sotto controllo le applicazioni che non sono eseguite in primo piano; quando queste non sono utilizzate, macOS “frena” i program timer, limitando la loro frequenza con conseguenti migliorie negli intervalli di CPU idle in particolare con le applicazioni che frequentemente tendono a controllare l’arrivo di dati. da OS X 10.9 in poi, il sistema diminuisce anche la priorità applicata dai processi UNIX alle app “dormienti”, assegnando a queste una frazione delle risorse della CPU. Questi cambiamenti permettono al sistema di gestire meglio le app in background tenendo sotto controllo i consumi di qualunque applicazione non ottimizzata (pensata per funzione a pieno regime in background).

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