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NYT e il Washington Post: “Non ci conviene andare su Apple News+”

Apple ha provato ripetutamente e con ostinazione a convincere il NYT e il Washington Post ad entrare in Apple+ì ma non c’è stato nulla da fare.

Il retroscena di una missione fallita, quella di arricchire il servizio di magazine in abbonamento, con due nomi da copertina viene raccontato da Vanity Fair.

Secondo il giornale americano Apple aveva una ossessione: convincere almeno una delle due testate,  leader americani nel campo dell’informazione, ad entrare a far parte del servizio. Il corteggiamento viene definito come vigoroso ed è stato affidato a Eddy Cue. “Faremo di voi il giornale più letto al mondo”, avrebbe detto il manager Apple durante i  negoziati.

La schermata di login Apple News+ violerebbe le direttive Apple

Le due testate hanno abbozzato, poi successivamente avrebbero concesso ad Apple uno spiraglio: pubblicare unicamente alcune notizie. Ma Apple non ha accettato questa condizione, pretendendo che i contenuti fossero integrali. Al massimo avrebbe potuto tollerare che determinate notizie potessero essere ritirate dopo qualche tempo e che ci fosse una sorta di esclusiva nel caso qualche concorrente fosse arrivato successivamente.

Cue ha fatto più volte tappa negli uffici dei due giornali, ma senza successo. Alla fine ha prevalso la grande base di lettori già abbonati dei due giornali che per le due testate servono a contestare il calo dei lettori su cara. A fronte di questi numeri essi sarebbe stato rischiosa la prospettiva di concedere ad essi la tentazione di abbonarsi ad un servizio “a la carte” dove potevano scegliere anche altre testate, diluendo i costi e riducendo i profitti.

Una conferma diretta delle trattative e delle ragioni del loro fallimento, è arrivata da Meredith Kopit Leviem Chief Operating Office: «siamo stati – ha detto a Vanity Fair – abbastanza chiari spiegando che il miglior modo di avere accesso ad una fonte giornalistica è attraverso una relazione con chi delle notizie è il creatore. Il nostro scopo è far crescere il numero dei nostri abbonati, quindi non ha senso entrare in Apple News+ in questo momento»

Il discorso è stato diverso, ma non troppo, per il Wall Street Journal, la testata a cui Apple ha rivolto una estrema attenzione. Il sì (favorito anche dalla simpatia che Rupert Murdoch ha sempre avuto per Apple) all’abbonamento ad Apple News + è stata una sorta di operazione di marketing senza troppi rischi.

Il WSJ fornisce solo un accesso limitato agli articoli quotidiani, di fatto solo le notizie generaliste in una sezione curata da giornalisti che si dedicano ad essa. Il resto degli articoli del giornale in edicola (e in abbonamento digitale) deve essere ricercato mediante un motore interno e non si può andare indietro oltre gli ultimi tre giorni.

Di fatto in questo modo il WSJ ha protetto tenendo per sé la parte più preziosa del suo gruppo di abbonati, lettori con elevato potere di acquisto, manager e dirigenti, molto interessati agli archivi e alla varietà di informazioni che la testata offre nelle sue edizioni quotidiane. Nello stesso tempo ha ottenuto grande visibilità dall’evento Apple, apparendo in cima alla lista dei partner dell’azienda di Cupertino in Apple News +.

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