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Il Padrino dell’ AI teme il peggio e lascia Google

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Non risulta semplice districarsi tra grandi promesse, false speranze e timori concreti quando si parla di Intelligenza Artificiale AI, soprattutto quando a denunciarne i potenziali pericoli sono alcuni degli esperti più importanti in materia: in questo senso coglie di sorpresa l’abbandono di Google da parte di Geoffrey Hinton, premio Turing 2018, soprannominato il Padrino dell’ AI, soprattutto per la motivazione e le dichiarazioni rilasciate al New York Times.

Il suo nome è iniziato a diventare celebre fin dal 2012 quando con la sua startup, comprata da Google l’anno seguente, ha creato una delle prime reti neurali in grado di riconoscere gli oggetti comuni, grazie all’addestramento su archivi di foto e immagini. Il suo lavoro è alla base dell’apprendimento automatico.

Il padrino dell’AI lascia i suoi ruoli di vicepresidente Google e fellow di ingegneria di Big G con il preciso scopo di informare e allarmare più liberamente sui pericoli della tecnologia. A suo dire lo sviluppo sta procedendo troppo rapidamente e senza controllo o supervisione, sollevando così anche problemi etici.Il Padrino dell’ AI teme il peggio e lascia Google

L’esperto indica problemi nel breve e lungo periodo: nell’immediato la disinformazione che rischia di non far più distinguere il vero dal falso. Ma le preoccupazioni si spingono ben oltre: la tecnologia AI promette di ridurre e addirittura eliminare i lavori più lunghi e ripetitivi, ma Hinton teme che potrà sostituire completamente alcuni impieghi.

Più che nella tecnologia in sé, il padrino dell’AI sembra ritenere che i problemi principali siano dovuti all’eccessiva accelerazione e concorrenza in questo settore. Per rispondere rapidamente a Microsoft, secondo Hinton Google avrebbe accelerato la sua tabella di marcia, anche allentando controlli e misure interni. Nel lungo periodo il padrino dell’AI teme comportamenti strani che possono emergere dai dati di addestramento e l’avvento di armi completamente autonome azionate da AI.

Ricordiamo che a marzo Elon Musk, insieme ad altri mille tra scienziati, esperti AI e imprenditori (incluso il mitico Woz di Apple) ha firmato una lettera aperta in cui si chiede la sospensione immediata di sei mesi per valutare pro e contro di questa tecnologia per l’uomo e l’umanità.

Le due immagini di questo articolo sono di Google. Tutti gli articoli che parlano di intelligenza artificiale AI sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.

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