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Palm recluta consulenti per la vendita del business

Comincia a farsi molto seria e concreta la volontà da parte di Palm di trovare un acquirente come soluzione per imboccare una via d’uscita alla difficile situazione finanziaria e di quote di mercato in cui si trova. La società di Sunnyvale, dopo le voci (che a questo punto sarebbero qualcosa più che tali) dei giorni scorsi che la volevano in trattativa con HTC e Lenovo per la cessione dell’attività, avrebbe reclutato Goldman Sachs Group e Qatalyst Partners in qualità di consulenti nella valutazione delle offerte che potrebbero giungere giù in settimana.

Le fonti di Blooomberg, che ha per primo diffuso nel corso della notte, la notizia,  sarebbero molteplici anche se non nella possibilità di fornire riferenti precisi, ma è probabile che siano proprio le due società asiatiche i principali interlocutori.

capitLa più interessata sarebbe HTC, una società che ha già anche assemblato diversi dispositivi di Palm, nonostante sia orientata ormai prevalentemente ad Android potrebbe vedere nel marchio molto conosciuto e nel patrimonio intellettuale della società guidata a Jon Rubinstein un buon affare per entrare in possesso di alcune tecnologie come il multitouch del Pre.

Lenovo ha recentemente riacquistato la sua vecchia divisione Lenovo Mobile da cui si era separata qualche anno fa proprio per tornare nel business dei cellulari e per questo sembrerebbe una candidata meno forte all’acquisizione, anche se pure nel caso di Lenovo potrebbero giocare una parte rilevante l’interesse per il brand e le tecnologie Palm.

Secondo Lu Chia-lin, di Macquarie Group Ltd. di Taipei, potrebbero però emergere nuovi candidati nelle prossime ore. Tra questi ad esempio Huawei Technologies Co. ZTE Corp., i due maggiori costruttori di cellulari in Cina che starebbero scalpitando per espandere il loro business all’estero.

Come accennato, Palm versa in una difficile situazione sotto ogni profilo, di mercato e finanziario. Nel corso dell’ultimo trimestre ha avuto vendite largamente sotto le attese e i magazzini si sono colmati di prodotti invenduti nonostante un accordo con Verizon, il primo operatore mobile americano. La maggior parte degli analisti ritiene che Palm al momento abbia non un problema di marketing, come sembrano ritenere i vertici dell’azienda, quando uno di posizionamento sul mercato. Pre e Pixi sono n ottimi prodotto, ma sembra non esserci spazi per qualche cosa di alternativo ad iPhone, Blackberry ed Android negli Stati Uniti; al di fuori degli Usa il terzetto si ripropone con la stessa aggressività ma con l’addizione di uno scomodissimo protagonista come Nokia. Palm potrebbe essere costretta a bruciare 80 milioni di dollari delle sue riserve in liquidità ed investimenti a breve termine per i prossimi 15 mesi riducendo ulteriormente il già non ricco patrimonio di 512 milioni di dollari. Elevation Partners, che controlla il 30% delle azioni, sembra non avere alcuna intenzione di iniettare altro capitale in un business che non ne vuole sapere di decollare e che ha incenerito in poche settimane tutto il guadagno di borsa accumulato sulla scorta dell’entusiasmo per il Pre. Per altro alcuni analisti di borsa hanno fissato a 0 il valore azionario di Palm a dimostrazione della scarsa fiducia nella possibilità di ripresa delle vendite.

Palm è storicamente una società piuttosto vicina ad Apple con legami formati da una enorme quantità di manager che sono transitati da Cupertino a Sunnyvale costruendo una rivalità sotto-traccia che fino ad oggi non è esplosa solo per la debolezza della posizione di Pal,m. L’appena citato Jon Rubinstein è stato per anni amico e collaboratore di Jobs; giunto da NeXT ad Apple, è stato a capo della divisione  hardware e poi di quella iPod. Fred Anderson, rappresentante di Elevation Partners nel consiglio di amministrazione e in quanto tale una delle figure di primo piano sotto l’aspetto decisionale in Palm, è stato il Chief Financial Officer di Apple. Sono ex Apple persino il capo delle PR, Lynn Fox che a Cupertino ha ricoperto per anni quel ruolo, e Jeff Zwener, che ad Apple ha progettato gli imballi dei prodotti Mac e iPod.



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