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Piattaforme digitali, prodotti e servizi piacciono di meno agli utenti perché sono peggiori di prima

Nel 2022 il giornalista, scrittore e blogger canadese Cory Doctorow ha coniato il termine “enshittification”, scelto nel 2024 dal Macquarieacquarie Dictionary australiano, un modo semplice e diretto per indicare “il graduale deterioramento di un servizio o di un prodotto causato da una riduzione della qualità di chi lo fornisce, in particolare una piattaforma online, e come conseguenza della ricerca del profitto”.

Il sito statunitense ArsTechnica ha creato un elenco di prodotti/servizi che, a detta della redazione, meritano di finire nell’elenco dedicato all’enshittification, comprese piattaforme, prodotti e servizi che sono diventati frustranti, demoralizzanti e in qualche caso anche terrificanti.

Smart TV

Sono diventate dispositivi per mostrare annunci o raccogliere dati, con app e servizi che danno spazio alla pubblicità, privilegiando il tracciamento degli utenti a discapito della privacy e della user-experience. Funzionalità base sono state eliminate spingendo l’utente verso annunci e app, peggiorando l’esperienza l’uso al solo scopo di mostrare pubblicità e monetizzare. “Quando marchi a basso costi come Roku arrivano a vendere i decoder in perdita, si comprendere che c’è qualcosa che non va”.

Google Voice Assistant e altri assistenti vocali

Le funzionalità sono peggiorate nel corso del tempo, e quelle che prima funzionavano ora sono inaffidabili. Gli utenti riferiscono di frequenti malintesi e mancate risposte. “Google Assistant ora è peggiore di prima”, scrive Kevin Purdy, secondo il quale anche se Big G “sta dirigendo la sua armata verso l’AI”, non si capisce il perché del cattivo funzionamento anche di comandi vocali elementari quali “Accendi le luci del garage” o “Imposta sveglia alle 8”.

PDF

Il formato è nato per essere cross-platform, facilitare la condivisione dei documenti e conservare la formattazione originale di questi ultimi. I PDF sono diventati “pesanti” e problematici: copiare porzioni di testo diventa spesso complicato o impossibile. Apple ha contribuito a daee ” il colpo di grazia ai PDF eliminando il principale punto di forza”, scrive John Timmer: avendo integrato un OCR di serie in macOS, è più facile recuperare il testo dopo avere catturato la schermata che copiare il testo dal PDF stesso. Per copiare un testo da un documento spesso si fa prima farsi inviare un file PNG anziché un PDF.

Sport in TV

I servizi di streaming si sono coalizzati, e conseguente aumento significativo dei costi per gli spettatori. Precedenti opzioni complete e a prezzi accessibili, sono state sostituite da costosi bundle tra più piattaforme. “Le gare di Formula 1 sono ampiamente sparite, disponibili solo tramite servizi a pagamento” e gli spettatori di molti sport “diminuiti in modo rilevante negli ultimi 15 anni”, scrive Eric Berger.

Alexa trasforma la cacca in oro

Ricerche Google

Da tempo molti utenti sono concordi nel riferire di un peggioramento per i risultati delle ricerche su Google. La qualità è diminuita come confermato da uno studio durato un anno, condotto da informatici provenienti da diverse università tedesche e pubblicato da Webis Group; sono state analizzate in vari modi le procedure di navigazione online e la conclusione è che i risultati che si possono ottenere con questo motore di ricerca sono peggiori perché è internet in generale a essere qualitativamente peggiore, colpa anche dei tanti contenuti automatici generati con le AI.

Strumenti di AI per le mail

(es. Gemini per Gmail). Invadenti e difficili da disattivare, spopolano strumenti che dovrebbero essere di aiuto nella lettura e preparazione dei messaggi di posta elettronica ma che a volte si fanno notare per inesattezze e imprecisioni clamorose. “Gmail non accetta no come risposta”, scrive Dan Goodin, “continua a chiedermi se voglio usare l’AI di Gemini per sintetizzare le mail o abbozzare risposte”. “Il disclaimer in fondo allo schermo evidenzia che queste funzionalità possono suggerire informazioni imprecise o inappropriate”, e quindi “no, non le voglio assolutamente”.

Windows

Molte delle lamentele che riguardano Windows 11 si sono già sentite con Windows 10 ma l’ultima versione del sistema operativo Microsoft continua il trend integrando funzioni non richieste dagli utenti, continuando a proporre aggiornamenti forzati, spingere su telemetria e raccolta dati. Bug e problemi di performance affliggono altresì questo sistema operativo.

Web

La rapida diffusione di meme, trend e affini sui social media ha portato ad una omogeneizzazione nelle comunicazioni online, rendendo difficile distinguere contenuti originali, creando un costante senso di “brusio” (un perenne equilibrio instabile che distrae gli utenti dal messaggio principale).  “L’enshittifcation dei social media, in particolare la loro velocità e viralità, spinge milioni di persone verso la competizione, alla ricerca dei loro momenti di gloria, e quello che vedo è un costante bagliore che rende tutto indistinguibile”, scrive Jacob May.

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