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Recensione iPad mini 5, potenza e dimensioni prima di tutto

iPad mini sembrava pronto per l’addio, ma invece oggi è qui in una versione rinnovata (dentro), pronto per una recensione.

Non nascondiamo di avere provato un brivido di soddisfazione ricevendolo per questo test perché per noi il lancio di iPad mini 5 o iPad mini 2019, come volete chiamarlo, rappresenta il ritorno di un vecchio amico, un compagno di vita quasi quotidiana che pensavamo dover presto abbandonare e che invece torna vitaminizzato, vivo e vegeto. È più “muscoloso”, più brillante di prima e nello stesso tempo pressoché identico, almeno nel suo aspetto estetico.

La confezione

La confezione è rimasta davvero la stessa, da essa non si hanno avvisaglie che l’iPad che c’è dentro sia l’ultima generazione, dato che la scritta laterale recita solo “iPad mini”. Il contenuto della scatola è all’osso come al solito: oltre ad iPad mini 5 trovano posto il caricabatterie e il cavo Lightning, e una serie di piccoli manuali che di fatto sono solo la conferma che Apple ha proceduto al superamento dei test di conformità per questo dispositivo.

La prima configurazione è stata completata senza alcun problema: abbiamo utilizzato il backup dell’iPad mini 2015 e grazie ad iTunes il tutto si è svolto in modo molto veloce in circa 10 minuti, ottenendo così un clone del vecchio iPad. Come per ogni nuovo dispositivo Apple, per effettuare l’operazione è stato necessario inserire manualmente la password del nostro account iCloud, quella della rete Wi-Fi e le impronte digitali per il Touch ID.

Design

Guardando iPad mini 2019 la prima cosa che noterà chi, come chi scrive, è utilizzatore da lunghissima data di iPad mini, è il fatto che praticamente nulla è cambiato nelle forme e questo non solo rispetto ad iPad mini 4, ma persino rispetto al vecchio iPad mini di prima generazione.

Mettendo l’uno accanto all’altro iPad mini 2019 e quello del 2012, una persona inesperta non li distinguerebbe. Una persona esperta per capire quale è uno e quale è l’altro, potrebbe invece utilizzare la presenza di Touch ID che non c’era nei primi iPad mini e il colore della sezione che custodisce le antenne per rete cellulare (nera nei vecchi iPad mini, del colore dello chassis i quello attuale).

Se spostiamo il confronto tra iPad mini 4 e iPad mini 5, distinguere i due prodotti sarà ancora più difficile. Colore delle antenne a parte, gli unici tre leggerissimi tratti distintivi sono la fotocamera leggermente spostata forse di un millimetro, i tasti del volume anche questi spostati di un paio di millimetri e i microfoni che ora sono centrali rispetto al bordo superiori.

Le variazioni sono impercettibili a occhio nudo, ma per l’uso di alcune custodie potrebbero essere un problema.

Il fatto che iPad mini 2019 sia identico, o quasi, all’iPad mini 2015 e di fatto all’iPad mini 2012, conferisce all’iPad mini 2019 un aspetto datato, diremmo démodé. Le stesse grandi cornici dei vecchi iPad, gli stessi angoli arrotondati, la stesso “family feeling” (come si diceva una volta dei marchi automobilistici) dei vecchi iPhone, in particolare del glorioso iPhone 6, sembrano collocare il nuovo tablet in una categoria a sé stante, diversa da tutto il resto del mondo dei dispositivi mobili della Apple di oggi.

Parlando di design funzionale, sono le cornici l’aspetto nel design che ci ha convinto meno. Nonostante fossimo abituati ad iPad mini 4, abbiamo immediatamente percepito un regresso rispetto agli altri dispositivi che usiamo quotidianamente e una certa inadeguatezza nel rapporto tra dimensioni del dispositivo e dimensioni dello schermo.

Non si può fare a meno di pensare che con cornici più piccole si sarebbe potuto ricavare uno schermo più grande oppure creare un dispositivo più piccolo, tanto piccolo da essere infilato nella tasca di una giacca e quindi più competitivo con i telefoni attuali; solo per fare un esempio, iPhone XS Max ha uno schermo da 5,8 pollici ma è molto più piccolo.

Di contro avere mantenuto le dimensioni identiche ha un vantaggio specifico per chi ha investito sui precedenti iPad mini, magari per installazioni aziendali o per servizi ai clienti visto che ciò significa nessun nuovo investimento in accessori (fatta eccezione per alcune custodie, come detto sopra). Lo stesso vale per chi aveva dimestichezza e gradiva peso ed ergonomia di iPad mini 4; non cambiando nulla si troverà ugualmente bene. Personalmente, invece, abbiamo sempre ritenuto non troppo semplice gestire iPad mini con una mano (ammettiamo di avere mani relativamente piccole) e avremo preferito invece una riduzione delle dimensioni.

Controlli, ingressi, ricarica

Un aspetto fondamentale dell’immutato fattore di forma è che tutti i controlli ed ingressi cui siete abituati su iPad mini 4 sono ancora lì dove stavano prima. In alto c’è il tasto di accensione, a lato il volume e in basso (ebbene, sì…) la porta analogica per le cuffie, al centro il vecchio tasto (elettro-meccanico, non capacitivo come negli iPhone 7 e iPhone 8) con lettore di impronta digitale e, infine, sempre al centro ma sul bordo, c’è anche la porta Lightning.

La scelta di restare ancorati ai vecchi input è un’altro aspetto che solleva l’animo di chi aveva investito in accessori, dall’altra contribuisce però a rendere ulteriormente meno moderno l’iPad mini 5.

Per quanto riguarda invece Touch ID al posto di Face ID confessiamo che l’unico serio problema che vediamo è che la presenza del tasto impedisce di ridurre le dimensioni delle cornici. Per il resto toccare con il polpastrello il bottone non ci pare né più scomodo né più lento dell’uso di Face ID. Anzi per alcune funzioni e specifico utilizzo di iPad mini ci pare anche più comodo. Possiamo ad esempio sbloccare il Tablet tenendolo sdraiato sul tavolo senza “farci vedere” dalla camera. Touch ID su iPad mini 2019 per altro è anche velocissimo…

Processore e prestazioni

Se fuori è identico, dentro iPad mini del 2019 è cambiato parecchio, rendendolo potente quando il nuovo iPad Air 2019 e veloce quanto uno degli iPhone 2018. Il merito è principalmente del processore A12 Bionic che secondo Apple dovrebbe fornire all’iPad 5 prestazioni di tre volte superiori a quelle dell’iPad Mini 4. La GPU dovrebbe invece garantire prestazioni di nove volte superiori.

I benchmarks del processore, i nostri e quelli di altri, dicono che la velocità è intorno ai 4800 nel singolo core e 11500 sul multi core, e quindi confermano nei fatti le prestazioni moltiplicate per tre. Per la parte grafica possiamo solo dire che iPad mini 5 si comporta davvero molto bene in giochi come Asphalt 9, Fortnite, Marvel Strike Force, Alto’s Odyssey. Possiamo anche aggiungere che un programma intensivo dal punto di vista del calcolo grafico come Lightroom funziona molto bene.

iPad mini 5 prestazioni
I benchmarks dei nuovi iPad mini 2019

Allontanandosi dai puri numeri per fare un confronto a sensazione con l’iPad mini 2015 appare, in tutta sincerità, si ha una sentenza impietosa per il vecchio modello. Del resto siamo quattro generazioni di processore avanti (pure di più se consideriamo anche le varianti X)  con un miglioramenti accessori che non possiamo definire con esattezza. Di tutto questo beneficia la capacità di gestione dei contenuti: le App si aprono più velocemente, i contenuti scorrono molto più fluidamente; persino il Wi-Fi appare più svelto.

La grande capacità di calcolo lascia intuire che è possibile l’uso di iPad mini 2019 in ambiti nei quali il vecchio modello non può operare, per evidenti limiti tecnologici: ad esempio abbiamo provato qualche App in VR ricavandone ottime impressioni.

Si tratta di esperimenti, ovviamente, ma possiamo tranquillamente dire che iPad mini 2019 è perfettamente in grado di fare da piattaforma (schermo permettendo) per chi sviluppa nel settore, mentre sino ad un anno fa serviva un modello Pro. Ciò è un gran bel vantaggio che allarga e non di poco la fetta di mercato a cui questo modello si rivolge.

Schermo

Oltre al processore è stata sostituita anche la seconda più importante componente di un tablet: lo schermo. Le dimensioni del display sono le stesse del modello precedente (7,9 pollici, risoluzione 2.048 x 1.536 e 326 ppi) e come in precedenza è laminato (al contrario dello schermo di iPad 2018). Ma secondo Apple viene applicato un migliorato trattamento antiriflesso che migliora la visibilità in condizioni di luce sfavorevoli.

Infine abbiamo una rispettabile luminosità di 500 nits (in precedenza erano 450; iPad Pro ha un display da 600 nits) e lo schermo supporta Wide Color, nome che Apple dà allo spazio colore DCI-P3. In pratica presenta colori più fedeli e accurati. Infine c’è anche la tecnologia True Tone che adatta il display alla temperatura della luce.

Disattivando questa opzione la modalità la visualizzazione diventa più fredda, tuttavia non così fredda come il vecchio iPad mini che, anzi, sembra mostrare bianchi che vanno verso il ciano (forse a causa dell’età). Manca però ProMotion, la tecnologia che variando il parametro di refresh, migliora la fluidità dello scorttimento delle immagini.

Dati tecnici a parte, appare del tutto ovvio fin da un primo sguardo che lo schermo dell’iPad mini 2019 è largamente superiore a quello dell’iPad mini 4; lo è per qualità delle immagini come per luminosità. Video e foto sono davvero molto ben definiti ed accattivanti, i colori sono realistici e fedeli e i neri ragionevolmente intensi. Anche l’angolo di visione, grazie allo schermo di nuova generazione è eccellente.

Una nota a parte lo meritano le dimensioni dello schermo. Se siete abituati al vecchio iPad mini non dovreste avere problemi, ma se avete usato un iPad da 9,7 o magari uno dei modelli da 10,5 pollici è indubitabile che lo schermo da 7,9 pollici vi sembrerà piccolo. Lo è sicuramente per usare applicazioni con molti controlli come Procreate, Photoshop oppure Lightroom. In più usare il multitasking con Split view o slide over è complicato.

Fotocamere

Chi compra un iPad non dovrebbe ambire a scattare foto ineccepibili per qualità. E anche Apple la pensa in questo modo visto che non ha aggiornato la vecchia fotocamera frontale da 8 megapixel f/2.4. Quindi se non vi piacevano le foto che iPad mini scattava prima, non vi piaceranno neppure quello dell’iPad mini 2019. In realtà abbiamo sempre pensato che le foto di iPad mini, se scattate con la giusta luce, non siano disprezzabili. Sono sufficientemente definite e relativamente ben esposte.

Là dove iPad mini perde largamente il confronto con uno smartphone moderno è nelle foto con scarsa luce, oppure con condizioni luce sfavorevoli (ad esempio controluce o con forti contrasti luce ed ombra). Apple, in ogni caso, deve avere fatto anche qualche cosa a livello del software proprio per gli scatti con scarsa luce, visto che l’hardware è lo stesso ma quando si scatta con ridotta illuminazione, il sistema pare controllare meglio l’esposizione.

Peccato che il rumore sia comunque un po’ eccessivo. In ogni caso se si pensa che essenzialmente questa componente è qui per favorire l’uso di iPad mini come strumento per la realtà aumentata, la fotocamera non fa un cattivo lavoro.

Neppure la camera frontale da 7 megapixel, decisamente di più dei precedenti 5 megapixel, fa un cattivo lavoro. È stata infatti tarata per supportare chiamate in FaceTime o con altri programmi di videochiamata e per questo va più che bene. L’esposizione viene meglio controllata e c’è molto meno rumore.

Batteria

Per quanto riguarda i consumi, in attesa di impressioni di lunga durata, in questi giorni non abbiamo notato una riduzione dei tempi, nonostante l’incremento di potenza. Una giornata la si fa tranquillamente, qualche cosa meno usando App particolarmente esose in fatto di energia come ad esempio quelle per il VR oppure altre che fanno un ampio utilizzo di dati via Wi-Fi: da Netflix a YouTube, da Plex a iScape, da Dropbox a Google Maps.

Per comprendere la fruibilità, diciamo che abbiamo usato iPad per due ore per due serate, mentre stilavamo questa recensione. Poi abbiamo anche visto un film e alla fine eravamo poco sotto il 50% di batteria.

Il più grosso difetto della batteria in realtà risiede nella sua capacità in rapporto alla porta Lightning. Si tratta di una componente da 5124 mAh, gli stessi del modello precedente, il che significa che ci vorranno almeno tre ore e un quarto per ripristinare interamente la carica. Tre anni fa potevano essere un tempo accettabile, ora non lo sono più.

Basta pensare che una batteria che siamo provando e con una capacità da 10000 mAh con porta Type-C si ricarica in meno di tre ore. Ma qui il problema sta nel fatto che Apple ha scelto di tenere la porta Lighting invece che utilizzare una porta USB-C, ritenuta utile al momento sono nel campo degli iPad Pro. Non si comprende però perché non sia stato usato almeno un modulo fast Charge da 18W come sugli iPhone.

Il vecchio caricabatterie da 12W dell'iPad mini
Il vecchio caricabatterie da 12W ricarica lentamente l’iPad mini 2019

Apple Pencil

Il nuovo iPad mini 2019 supporta la Apple Pencil. Stiamo parlando, come noto, della Apple Pencil di prima generazione, quindi del modello con abbinamento e ricarica via Lighting non della seconda generazione. Messe da parte e annotate le motivazioni tecniche che hanno condotto Apple a questa scelta a parte, ciò significa che la penna andrà caricata infilandola dentro alla porta dell’iPad mini riportando in primo piano tutte le perplessità espresse ai tempi (rischio di rottura e scomodità sopra tutte) del lancio della Apple Pencil originale.

Qui anzi ce n’è qualcuna in più, visto che iPad mini appare sproporzionato nel rapporto con la penna quando questa è conficcata, letteralmente, dentro alla porta Lightning. Questo sistema di ricarica non è stata certamente la più brillante idea nata nei laboratori di Apple nel corso degli ultimi anni e iPad mini 5 è qui per farcelo di nuovo ripetere.

Recensione iPad mini 5, il vecchio amico si è fatto il lifting
iPad mini 2019 con la Apple Pencil per la ricarica, un bizzarro abbinamento dimensionale

Detto questo, e partendo dal presupposto che chi scrive non è un disegnatore, possiamo dire che tutto quel che di buono è stato detto a proposito del funzionamento di una Apple Pencil lo si ritrova anche su iPad mini: l’abbinamento è semplicissimo, la penna è reattiva e il suo uso è fluido. Semmai si potrebbe discutere se le dimensioni dello schermo siano adatte ad un flusso di lavoro che comporta l’uso della Apple Pencil.

La nostra impressione è che 7,9 pollici sono un po’ pochi come “tela di pittura” per un artista; il rischio è che si finirà spesso per fare zoom sul disegno per avere una idea precisa di quel che sta succedendo al tocco.

In ogni caso Apple Pencil non è certo impossibile da usare su iPad mini, anche se probabilmente, a differenza di un iPad più grande che ci pare l’ideale come supporto per disegno, l’utilizzo tipico potrebbe essere per prendere appunti, fare schizzi, controllare software con piccoli tasti, sottolineare, firmare documenti in PDF e compilare moduli.

Conclusioni

iPad mini 5 è una strana creatura fuori dal tempo e questo è un suo pregio e un suo difetto.

Da una parte non esiste oggi sul tremebondo (Apple esclusa) mercato dei tablet qualche cosa di queste dimensioni che sia in grado di svolgere con la stessa efficienza i compiti che iPad mini edizione 2019  è in grado di affrontare. È veloce e reattivo, ha uno schermo di altissima qualità, una lunga autonomia. Tecnicamente, fatta eccezione per la ricarica lenta, è assolutamente al pari di quel che ci si attende da un dispositivo del giorno d’oggi. Il resto dei concorrenti non si avvicina neppure per prestazioni e qualità ad iPad mini, per non dire della cura costruttiva.

Ma iPad mini denuncia il suo anacronismo in senso negativo quando si considera che mantiene le stesse forme e le stesse dimensioni di schermo che aveva quando non esistevano i giganteschi telefoni di oggi (tra cui anche iPhone XS Max). Nel mondo del 2019 un iPad mini senza cornici con schermo  da 7,9 pollici potrebbe essere infilato in un chassis molto più piccolo, incrementando la portabilità e il peso del dispositivo; oppure darci uno schermo da 8,5 pollici senza mutare le dimensioni.

Ma se si lascia da parte questa sorta di dicotomia, la cosa che conta è che iPad mini 2019 porta a termine un compito ben preciso: consegnare ai fan del vecchio iPad mini che ne apprezzavano le dimensioni e la funzionalità, un degno erede capace di migliorarne la velocità e prolungare la vita del fattore di forma (e dei suoi accessori) per molti anni ancora. L’aggiunta della compatibilità con Apple Pencil ne estende anche il potenziale d’uso, così come riesce a fare un processore capace di far fronte a tutte le applicazioni più moderne.

Il consiglio di acquisto su un iPad mini, in conclusione, è una faccenda che trova una risposta in chi siete. Se appartenete alla scuola che apprezza ancora il vecchio iPad mini nonostante sia un po’ sfiatato e continuate a credere che prestazioni unite a potabilità arrivano prima di ogni altra cosa, uscite e compratelo subito: non sarete certo delusi.

Se siete non avete mai avuto un iPad, dovreste chiedervi se davvero un tablet di queste dimensioni è quel che vi serve per i compiti che gli volete assegnare. Se la riposta fosse “no”, passate al prossimo turno, oppure comprate un iPad Air. Se la risposta è “sì” e la modernità del design non fosse una priorità, uscite assieme al vostro amico che ha già un iPad mini e andate con lui a comprare l’iPad mini 2019.

ipad mini 5 019

Pro

  • Elevata potenza
  • Schermo eccellente
  • Batteria di lunga durata
  • Supporto Apple Pencil

Contro

  • Design datato
  • Cornici troppo grandi
  • Schermo piccolo per app di creatività
  • Sistema di ricarica obsoleto

Prezzo e acquisti

iPad mini 2019 è disponibile su Apple Store online in tre colori, argento, grigio siderale e oro, e in due differenti tagli di memoria: 64 e 256 GB. Il prezzo di ingresso è di 459 euro cui vanno aggiunti altri 140 euro se si desidera anche la connettività di rete cellulare oltre al Wi-Fi.

iPad mini si compra su Apple Store on line, Amazon e tutti i rivenditori autorizzati Apple.

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