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Recensione OnePlus 5T, è lo smartphone Android perfetto?

Dopo pochi anni di presenza sul mercato negli ultimi mesi è riuscita a perforare il segmento smartphone Android, entrando dalla porta principale. Parliamo, ovviamente, di OnePlus, che dopo aver sfornato l’ottimo OnePlus 5, ha deciso di aggredire ancor di più il mercato con OnePlus 5T, per controbattere alla crescente moda dei dispositivi “tutto schermo”, con rapporto 18:9. Macitynet lo ha testato e la domanda nel titolo lascia già intuire il livello di questo terminale.

La nostra recensione

Estetica

Partiamo dal presupposto che tutti gli attuali top di gamma presenti sul mercato, quelli che montano il processore Snapdragon 835, offrono prestazioni elevate, con smartphone che più fluidi e reattivi non si può. Naturalmente anche OnePlus 5T entra in questo segmento, e la partita che consente di scegliere l’uno o l’altro terminale si gioca davvero sui particolari. A livello estetico OnePlus 5T non sceglie le ottimizzazioni estreme di uno Xiaomi Mi Mix, ma somiglia maggiormente ad un LG V30.

recensione oneplus 5t

Quello che salta subito all’occhio è lo spessore, davvero contenuto, pari a 7,2 mm. Anche il peso, considerando che si tratta di uno smartphone da 6,01 pollici di diagonale è assolutamente sorprendente: 162 grammi.  Ed allora, se è vero che trovare uno smartphone originale sia praticamente impossibile al giorno d’oggi, è altrettanto vero che queste dure caratteristiche rendono OnePlus 5T un terminale assolutamente pregevole, che restituisce una sensazione assolutamente piacevole, sin dalla prima volta che lo si prende in mano.

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Tra i particolari estetici che rendono OnePlus 5T differente da molti altri è la presenza di un tasto fisico a tripla corsa, posto sul bordo sinistro, che permett di silenziare il terminale, o inserire velocemente la modalità non disturbare. Si tratta, insomma, di un’evoluzione del classico tasto Mute di Apple, che per ragioni sconosciute non trova spazio su molti terminali odierni, ma che risulta essere particolarmente comodo, soprattutto in ambienti lavorativi.

Sullo stesso lato è posto il bilanciere del volume, mentre sulla cornice opposta trova spazio il pulsante accensione e il carrellino per la doppia SIM, senza che sia possibile inserire MicroSD per espandere la memoria. Sul fondo ingresso USB-C, che grazie al cavo in dotazione e presa da muro Dash offre la ricarica più veloce nell’intero panorama smartphone.

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Display

Che ci si creda, o no, chi scrive non ama particolarmente i display AMOLED. Sebbene sia davvero lunga la lista di caratteristiche positive offerte da questa tecnologia, ritenuta sotto molteplici aspetti superiore a quella LCD, non mancano i lati negativi, come i colori che virano dalle diverse angolazioni dal quale si guarda il display. Ciò nonostante, l’unità Optic Amoled da 6,01 pollici montata da OnePlus 5T è tra le migliori apprezzabili in uno smartphone.

I colori non virano minimamente, risultano molti vivi e allo stesso tempo naturali, offrono neri perfetti, ma al tempo stesso anche bianchi davvero pregevoli. Il display si legge bene in qualsiasi condizione di luce, gode di numerose opzioni di calibrazione, che permettono di ottenere i colori desiderati. Per non parlare delle due differenti modalità di visualizzazione notturna e lettura, che tendono ad affaticare il meno possibile la vista nelle ore più buie e quando si usa il terminale per la lettura.

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Ancora, tra le impostazioni del software è presente la possibilità di switchare tra tema chiaro e scuro: quest’ultimo sposa perfettamente la tecnologia AMOLED, ma anche il tema chiaro è assolutamente impeccabile, per via degli ottimi bianchi del display. Insomma, OnePlus 5T si distingue anche per un ottimo display, tra i migliori nella categoria.

Caratteristiche tecniche

Parlare delle caratteristiche tecniche risulta quasi superfluo. Come già accennato la scheda tecnica è quella tipica dei top di gamma, con la conseguenza che le prestazioni risultano quelle tipiche di un top di gamma. Qualcomm MSM8998 Snapdragon 835, quindi CPU Octa-core (4×2.45 GHz Kryo & 4×1.9 GHz Kryo), GPU Adreno 540 e 6 GB di RAM nella versione da noi testata, sono sufficienti a recitare il solito copione in cui tutto gira a meraviglia, in modo assolutamente fluido, senza la minima incertezza.

Il passaggio da un’app all’altra è immediato, il sistema operativo gira nel migliore dei modi, complice anche la UI Oxygen, tra le migliori disponibili sul mercato, perché riesce a mantenere una interfaccia praticamente stock, con piccole personalizzazioni che fanno la differenza, sulle quali si tornerà a breve.

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Sul retro è presente il sensore di impronte digitali, spostato in questa posizione per far spazio all’ampio display sul frontale, così da poter ottimizzare al meglio le cornici: praticamente assenti quelle laterali, ridotte quelle inferiori e superiori. Qui trova spazio la camera frontale da 16 MP, oltre alla capsula auricolare. Peccato per l’altoparlante di sistema mono: OnePlus avrebbe potuto optare per una soluzione simile a quella di Xiaomi, dove la capsula auricolare lavora insieme a quella principale per offrire una sorta di effetto stereo. Ad ogni modo, l’audio che fuoriesce dall’altoparlante in basso è corposo, preciso, senza sbavature, dai toni caldi e avvolgenti.

Sblocco facciale

Discorso a parte merita lo sblocco facciale di OnePlus 5T. Senza possibilità di errore, riteniamo di poter affermare che si tratta del più veloce attualmente disponibile sul mercato. Sì, di gran lunga più veloce di quello disponibile su iPhone X. Il terminale non dispone di un sistema avanzato come il Face ID di Apple, ma nell’utilizzo di tutti i giorni sembra essere assolutamente preciso e impeccabile. Quando lo si sblocca con il volto non si passa nemmeno per un istante dalla schermata di blocco: premendo il tasto standby si accederà direttamente alla home screen con le icone.

E’ in grado di riconoscere l’utente anche con occhiali e cappelli, ed è in grado di riconoscere con precisione quando l’utente ha occhi e aperti o chiusi (in quest’ultimo caso non sblocca il terminale). Attenzione, però, il sistema non funziona al buio. E’ questa la pecca che rende lo sblocco OnePlus 5T non  utilizzabile al 100%.

In una stanza buia si riesce a sbloccare il terminale, ad esempio, se il volto è illuminato anche da una piccola fonte di luce, come può essere lo schermo di un PC o un notebook, ma nel momento in cui si rimane avvolti dalla tenebre OnePlus 5T non verrà sbloccato in alcun caso dal volto, salvo impostare la luminosità del display al massimo, così che il volto venga illuminato direttamente dallo smartphone.

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In ogni caso si tratta di una caratteristica che potrà essere utilizzata quasi come sistema di sblocco principale, proprio per la sua precisione e affidabilità, con la consapevolezza di dover utilizzare il Touch ID nelle ore notturne. Peraltro, anche il sensore di impronte digitali è tra i più veloci e precisi disponibili sul mercato, probabilmente secondo soltanto ai top di gamma Huawei.

Sulla sicurezza dello sblocco non possiamo che essere soddisfatti: abbiamo provato a ingannarlo con foto, senza riuscirci in alcun caso. Di certo non potrà essere paragonato per sicurezza al Face ID Apple, ma nell’uso quotidiano risulta stupire di continuo. Davvero incredibile.

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Lo sblocco facciale è talmente tanto veloce che ha anche i suoi lati negativi. Si pensi, ad esempio, al caso in cui si stia ascoltando musica su Spotify o Play Musica, o anche il caso in cui si stia guardando un film su Netflix p servizi simili. In questi casi la schermata di sblocco offre pulsanti rapidi per il controllo della musica o del film: peccato che lo sblocco facciale, come già detto, sia talmente tanto veloce da saltare la schermata di blocco, e non consentire dunque di gestire musica e film in riproduzione con le scorciatoie presenti sulla lockscreen. Per evitare questo inconveniente è possibile, dalle Impostazioni, fare si che lo sblocco di OnePlus 5T si comporti come quello di iPhone X: dopo aver riconosciuto il viso è necessario comunque uno swipe per accedere alla Home.

Software

OnePlus sembra aver capito che il software è una pedina importante da affiancare all’hardware. La Oxygen UI è tra le interfacce Android da preferire. Da un lato restituisce l’esperienza stock, che male non fa, ma dall’altro aggiunge piccolissime personalizzazioni che rendono il terminale assolutamente efficiente. Ad esempio, è possibile inserire widget, contatti rapidi e altre funzionalità in una sorta di assistente da richiamare con uno swipe da sinistra verso destra. Il launcher di sistema permette, senza risultare in alcun modo pesante, di cambiare layout, modificare le icone, e accedere come sui Pixel a funzioni rapide per ciascuna app.

Tante, come si è già accennato, le possibilità di personalizzare i colori del display, il tema preferito (chiaro, scuro), di modificare le icone della status bar, come quella della batteria,  di inserire gesti personalizzati. Insomma, un Android stock in cui si innestano piccole chicche, che solitamente un utente Android è costretto a ricercare in launcher alternativi. Piccola, grande pecca è l’assenza di una modalità d’uso ad una mano. Se Xiaomi e Huawei ne hanno fatto una vera filosofia, essendo sufficiente uno slide per ridurre l’intera UI, così da poterla usare con una mano, OnePlus sembra essersene dimenticata.

Tra le altre chicche del software l’ambient display, che risveglia lo schermo alla ricezione di ogni notifica, mostrando l’anteprima dei messaggi. Ancora, sollevando il display dalla scrivania si potrà leggere l’ora e verificare la presenza di  notifiche tramite icone bianche stagliate su sfondo nero (in quest’ultimo caso il telefono non sarà sbloccato dal volto).

Camera

Anche in questo caso partiamo dalle caratteristiche tecniche, ossia da quella sequenza di numeri che servono più a descrivere un quadro indicativo, che non le reali potenzialità. Sul posteriore trova spazio una doppia fotocamera, con un primo sensore Sony IMX 398 1 / 2.8 “da 16MP, F1.7, e un secondo da 20 MP, Sony IMX 376K 1 / 2.78 “, F1.7. La camera gode di un doppio flash, in grado di registrare video 4K a 30 fps, o 720p a 120 fps, con modalità di scatto veloce o manuale e acquisizione Raw. La camera frontale è da 16MP con apertura F 2.0. Ma come vengono le foto?

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In condizioni di luce ottimale OnePlus 5T cattura immagini piacevoli, con colori vivi e naturali allo stesso tempo. L’HDR automatico si attiva per scene ad alto contrasto, garantendo una gamma dinamica apprezzabile e buoni dettagli . La nitidezza delle foto è buona. Quando si scatta in controluce, 5T in alcuni casi restituisce porzioni del soggetto in primo piano un po’ scuri, e nonostante si perda qualche dettaglio sugli elementi in secondo piano, il risultato è gradevole.

In condizioni di scarsa luce sempre pronta ad attivarsi il sensore secondario. L’app camera non mostra quando è in funzione l’uno o l’atro sensore, ma uno sguardo ai dati EXIF ​​rivela che le immagini scattate con luce molto bassa hanno una risoluzione di 20MP, a differenza di quelle scattate a 16MP con la fotocamera principale.

Nel complesso la camera di OnePlus 5T è buona, e le foto risultano soddisfacenti in qualsiasi condizione.Anche la modalità ritratto è apprezzabile, ma in questo caso c’è ancora qualcosa da migliorare. Lo stacco tra il soggetto in primo piano e lo sfondo è buono, ma attorno al soggetto inquadrato c’è ancora qualche piccolissima imprecisione. Ovviamente si tratta di “cavilli” ai quali ci si aggrappa in sede di recensione, ma nell’utilizzo di tutti i giorni il bokeh risulta apprezzabile, anche se non ai livelli, ad esempio, di un Huawei di fascia alta.

Come al solito proponiamo una galleria di foto scattate con il terminale, senza alcuna modifica post produzione.

Sample Video

Batteria

La batteria è da 3300 mAh e anche in questo caso poco di effettivo dicono i numeri. Nell’uso quotidiano si arriva tranquillamente a sera, anche con uso intenso e con qualche percentuale di batteria residua. Ancor di più nel caso in cui si sfrutti il tema nero. Quel che però rende OnePlus 5T un terminale da 10 e lode anche in campo batteria è la velocità di ricarica. Utilizzando la tecnologia Dash e la dotazione originale inclusa nel pack di vendita, in appena 30 minuti si arriva a ricaricare quasi il 60%. Il filmato in basso non mente, e anche le nostre prove anno restituito risultati molto simili.

Conclusioni

Lo smartphone perfetto non esiste, ma OnePlus 5T, sempre al netto delle preferenze soggettive di ciascuno, ci si avvicina veramente. Lo sblocco facciale è impressionante, lo spessore e il peso del terminale sorprendenti, così come le dimensioni generali, considerando un display enorme da 6,01 pollici. La ricarica rapida dash è una caratteristica di cui non potrete più fare a meno. Insomma, tante, tantissime le note positive di questo terminale. Anche il prezzo, se si considera che su GearBest lo si acquista a 470 euro, se non meno. si tratta della metà rispetto a molti altri competitor top di gamma, che di certo non sono superiori a questo device di OnePlus. Sorprendente.

Pro

  • Sottile e leggero
  • Sblocco facciale sorprendente
  • Terminale fluidissimo
  • Ricarica rapidissima
  • Prezzo

Contro

  • Manca la modalità uso a una mano
  • Nessuna certificazione IP

Disponibilità e prezzi

OnePlus 5T ha un prezzo di listino di 499 euro nella variante da noi testata, con 6GB di RAM e 64 di memoria integrata. Il modo per risparmiare è quello di acquistarlo da GearBest in versione internazionale. come scritto nella scheda dello store, il terminale arriva in versione multilingua, italiano incluso, con supporto agli aggiornamenti OTA e ROM OxygenOS.

 

Su GearBest il terminale si aggira intorno a 430 euro, ma con coupon e sconti vari lo si riesce ad acquistare anche a meno. La versione 8GB di RAM con 128 GB di memoria integrata, invece, costa 489 euro.

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