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Recensione Vernee Apollo X, smartphone valido che disattende qualche piccola promessa

Vernee è una società che ha saputo confezionare per l’utenza Android telefoni molto economici con buone prestazioni, leggasi Vernee Thor recensito da Macitynet a questo indirizzo. Con il modello Apollo X la società tenta di fare un passo in avanti, allungando la diagonale dello schermo ed offrendo specifiche tecniche più importanti.

A livello estetico Apollo X non fa gridare al miracolo. Non che sia uno smartphone brutto, ma nulla fa per risaltare, né per risultare originale. Ha una forma un po’ particolare, è vero, che lo differenzia da molti smartphone squadrati: la parte superiore e inferiore della cornice è leggermente arcuata, il che conferisce al prodotto un look non più troppo in voga. Inoltre, immancabile purtroppo una cornice nera evidente attorno all’ampio display, che lo anticipiamo subito, risulta comunque di buona fattura.

Il frontale è assolutamente pulito, con solo la parte superiore segnata dalla capsula auricolare, camera anteriore e sensore di luminosità. Non presenta alcun tasto fisico, per i controlli si usano i pulsanti azione software, presenti sul display. Mentre bilanciere del volume e tasto accensione/spegnimento campeggiano sul bordo del dispositivo, su quello in fondo è presente un ingresso USB-C, con il cavo jack cuffie tradizionale da 3,5mm posizionato sulla parte alta dello smartphone. Sul retro, invece, è presente la camera posteriore, e il lettore di impronte digitali, non troppo affidabile, sul quale si tornerà in seguito.

Insomma, il look non farà certamente schiattare d’invidia molti altri smartphone, anche sulla stessa fascia di prezzo, ma tutto sommato Apollo X non sfigura, anche per via dei materiali non totalmente plastici, considerando il retro  in alluminio, con un ottimo grip. Le dimensioni sono, tutto sommato, quelle di un comune phablet da 5,5 pollici, con misure pari a  152.4 x 76.2 x 8.9 mm, per  178 grammi di peso.

Specifiche e funzionamento

Al di là delle specifiche tecniche, che è giusto comunque citare, Apollo X funziona molto bene nel quotidiano. Monta una CPU Deca-Core 2×2.3GHz Cortex-A72 + 4×1.85GHz Cortex-A53 + 4×1.4GHz Cortex-A53, con chipset MediaTek Helio X20, affiancato da 4 GB di RAM, e da una GPU collaudata, la Mali-T880. Nel classico utilizzo giornaliero il terminale non ha mai dato alcun segno di cedimento, nessun blocco o lag, nessuna limitazione nelle app di utilizzo comune, come tutte quelle riservate alla messaggistica, alle mail, con una particolare velocità da segnalare nel browser stock. E’ vero che si tratta di un’app particolarmente vecchia dal punto di vista grafico, ma sull’efficienza nulla da discutere. I 4 GB di RAM aiutano molto nel mantenere il terminale sempre fluido, anche nel passaggio da un’app all’altra.

E’ a livello software, invece, che spiace constatare la UI obsoleta, anzi preistorica, di alcune app preinstallate, come il calendario, la galleria e altre app stock Android, che Mediatek si ostina ancora a non sostituire. Fortunatamente si tratta di un problema risolvibile nell’arco di pochi minuti: basta aprire il Google Play e scaricare l’intera suite di app Google completamente gratuita. Inoltre, sempre sul lato software, la tirata d’orecchie a Vernee è d’obbligo per quel che concerne il promesso vOS, di cui sembrano essersi perse le tracce. Il produttore, infatti, aveva dichiarato di voler abbandonare questa UI obsoleta utilizzata da MediaTek, per dare il benvenuto ad un proprio OS, ovviamente sempre basato su Android, con qualche piccola miglioria grafica. Non pervenuto.

Reparto Foto

Se poco o nulla c’è da dire sulla camera anteriore, che con i suoi 5 MP permette qualche selfie della domenica e nulla di più, sulla camera posteriore da 13 MP il discorso è più articolato. A un telefono di fascia media, che costa 200 euro, poco più o poco meno, è comunque doveroso chiedere foto sufficienti. Ebbene, quando si tratta di scattare alla luce del sole, in condizioni ottimali, Verne Apollo X non tradisce le attese, riuscendo a catturare immagini di buona fattura, con un numero di dettagli importanti e ben apprezzabili. Il discorso cambia, purtroppo, in condizioni di luci scarse, in assenza di illuminazione, e quanto di tratta di farsi aiutare dal flash. In queste condizioni le immagini sono comunque piene di rumore, i dettagli si perdono e anche i colori risultano completamente falsati, soprattutto quando entra in azione il flash. Per un telefono di fascia media sono comunque problemi noti e difficilmente evitabili. Per questo motivo, comunque, il reparto fotografico di Apollo X è da promuovere: come molti dispositivi sulla stessa fascia di prezzo si ottengono fotografie buone, ma solo quando assistiti da condizioni di luce buone.

Batteria

A livello di batteria i 3500 mAh non riescono a fare miracoli, ma non per via dell’hardware, ma probabilmente per una scarsa ottimizzazione software. C’è da dire che il terminale non soffre troppo di problemi di battery draining, ed anzi si arriva a sera facilmente. Il problema lo si rileva durante l’utilizzo delle app, quando la percentuale cala a vista d’occhio.

Conclusioni

Vernee apollo X è un terminale che si aggira sulla fascia di prezzo di 200 euro. E’ assolutamente in linea con le caratteristiche tecniche offerte, anche se qualche promessa non mantenuta, come l’arrivo di un Vernee OS, fa storcere un po il naso; sarebbe bastato poco per modernizzare un sistema operativo ancorato attualmente ad alcune app obsolete. Fortunatamente, scaricando la suite Google tutto torna alla normalità. Buone le prestazioni e sufficiente la camera, soprattutto quando si scatta all’aperto e in condizioni di luce buona.

Si acquista a 213 euro su Amazon, nella diversa colorazione nera e bianca.

PRO

  • Fluido nell’uso quotidiano
  • Buono il display
  • Fotografie in condizioni di luce ottimale

CONTRO

  • Vernee OS assente
  • Scarsa ottimizzazione software

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