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Le regole Apple per App Store alternativi sono un insulto per CAF

Apple ha annunciato il suo piano per conformarsi al Digital Markets Act DMA in Europa, che permetterà l’uso di app store di terze parti: tuttavia la Coalition for App Fairness siglata CAF, letteralmente coalizione per l’Equità delle App, ritiene che l’approccio del colosso di Cupertino sia illegittimo e afferma che regole e piano del produttore di iPhone siano un “insulto spudorato alla Commissione Europea e ai milioni di consumatori europei che essa rappresenta…”.

Dopo anni di lavoro la Commissione Europea è riuscita a costringere Apple ad aprire iOS agli app store di terze parti (tra le altre modifiche) nell’UE con la legislazione imposta dal Digital Mrkets Act, che entrerà in vigore a marzo.

Tuttavia, i dettagli del piano di Apple sono già sotto attacco: tra le critiche più infiammate quelle di Mozilla e Spotify, a cui ora si aggiungono quelle della Coalizione.

Le regole Apple per App Store alternativi sono un insulto per CAF

Ricordiamo, infatti, che gli App Store alternativi saranno accettati da Apple, ma ci sarà una nuova commissione “Tassa per la Tecnologia di Base” per installazione, e servirà un “letter of credit” di 1 milione di euro per aprire un app store alternativo, oltre a requisiti più difficili per gli sviluppatori.

La Coalizione per l’Equità delle App (CAF) interpreta le decisioni di Apple come una mancanza di volontà da parte dell’azienda di conformarsi al DMA. Una dichiarazione del direttore esecutivo della CAF, Rick VanMeter, afferma che il piano di Apple “violerebbe la legge” e “non raggiungerebbe l’obiettivo del DMA di aumentare la concorrenza e l’equità nel mercato digitale: “non è equo, né ragionevole, ma discriminatorio”.

Proseguendo, afferma che gli sviluppatori di Apple dovranno scegliere tra il “terribile status quo” o “un nuovo insieme di termini complessi che sono dannosi sia per gli sviluppatori, che per i consumatori”.

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In conclusione, afferma che “il ‘piano’ di Apple è un insulto spudorato alla Commissione Europea e ai milioni di consumatori europei che essa rappresenta: non deve essere accettato e dovrebbe essere respinto dalla Commissione stessa”.

Per tutto quello che c’è da sapere sugli app store alternativi, come funzioneranno e cosa cambia davvero, rimandiamo a questo approfondimento di macitynet.

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