La ISPI – International Federation of the Phonographic Industry assieme ad tutte le 46 affiliate internazionali, compresa quella italiana FIMI – Federazione internazionale dell’Industria musicale (con un comunicato datato 9 Febbraio 2017… loro sì che sono avanti!), ha annunciato ieri l’introduzione di un marchio che distinguerà quei CD audio con uno degli attuali e futuri sistemi anticopia inseriti nel supporto musicale.
Questo “bollino” potrà (quindi appare essere una libera scelta dell’editore, non un obbligo) essere appiccicato sui CD o stampati sulle copertine dalle case discografiche.
Ricordiamo che i primi e spiacevoli casi di CD audio protetti ma illeggibili nei drive dei Mac scoppiarono poco meno di un anno fa con l’ultimo album di Natalie Imbruglia (potete rileggere i passaggi fondamentali della questione cliccando i link seguenti: La pirateria uccide la musica… ma le protezioni?, Imbruglia presto in MP3 e I CD protetti ci invaderanno).
Concordivisibile l’opinione di Lucy Cronin, direttore di Global Entertainment Retail Association (GERA) l’associazione europea dei commercianti di dischi, che ha dichiarato: “più sarà diffuso l’uso di questo logo, più si darà la possibilità all’acquirente di CD di sapere cosa potrà e cosa non potrà fare con il CD acquistato. Informare in maniera corretta gli acquirenti dovrebbe essere sempre un’obiettivo dell’industria discografica”.