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Stable Diffusion 3 non incasina il testo nelle immagini

Stable Diffusion 3 non avrà nulla a che vedere con la versione precedente: lo ha annunciato la startup Stability AI sviluppatore di questa tecnologia che, mediante l’impiego degli algoritmi di intelligenza artificiale, è in grado di generare immagini partendo da semplici descrizioni testuali.

Cosa cambia

L’ultima versione in fase di studio migliorerà in tutto perché – dicono – non solo aumenta la qualità delle immagini, ma è in grado di funzionare meglio con istruzioni più complesse e riesce a inserire il testo nelle immagini in maniera ancora più accurata, che era poi un po’ il tallone d’Achille delle versioni precedenti.

Questo significa che le immagini prodotte da Stable Diffusion 3 saranno ancora più difficili da distinguere da quelle reali, per essere identificate come realizzate da AI. Da un parte ciò spaventa perché nelle mani sbagliate potrebbe portare a una escalation di deepfake fino a eventi imprevisti anche su larga scala, dall’altro lato dimostra quanto queste tecnologie siano in grado di progredire a una velocità fino ad oggi impensabile.

Dove siamo diretti

Il recente lancio di SORA da parte di OpenAI ne è d’altronde l’ennesima dimostrazione: in un solo anno, dai video artificiali di “Will Smith che mangia spaghetti” (qui sopra), decisamente inguardabili dal punto di vista della qualità compositiva, siamo arrivati a scene da film in cui gli “errori” commessi dall’AI sono nell’ordine di pochi pixel che sfuggono con estrema facilità a un occhio poco attento ai dettagli.

Nel settore delle immagini Stability AI sta progredendo alla stessa velocità, con uno Stable Diffusion 3 che – dicono – è arrivato a un livello di realismo tale da richiedere la collaborazione con esperti di dinsinformazione e di contenuti che incitano all’odio per testare lo strumento prima di renderlo disponibile al pubblico.

Stable Diffusion XL migliora mani, fotoritocco e realismo

Come provare Stable Diffusion 3

L’annuncio accompagna l’apertura della lista d’attesa per poter accedere alla versione in anteprima di questa ultima AI. L’azienda lo fa per poter raccogliere dati in maggiore quantità in modo da migliorare prestazioni e sicurezza della piattaforma prima del lancio su scala globale.

Chi desidera far parte dei beta tester può iscriversi alla lista d’attesa cliccando qui. Precisiamo che, nonostante l’iscrizione, non conoscendo i criteri con cui l’azienda smista le richieste, non vi è certezza di venire accettati.

Se volete saperne di più sull’Intelligenza Artificiale, che promette di rivoluzionare praticamente qualsiasi settore, tutti gli articoli sono nella sezione dedicata di macitynet.

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