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Sviluppatori app meditazione contro Apple per la percentuale sulle mance

Apple si è messa contro uno sviluppatore applicando in modo apparentemente discutibile regole previste dall’App Store.

A lamentarsi è Christopher Plowman, CEO di Insight Timer che riferisce di “un’esperienza frustrante” con il team che revisiona lee app distribuite sull’App Store.

Insight Timer è un’app per la meditazione che prevede abbonamenti. Gli utenti pagano 60$ l’anno per accedere a meditazioni guidate, lezioni di yoga e altri corsi simili con insegnanti. Oltre alla quota di abbonamento, l’app accetta mance per gli insegnanti, elemento oggetto del contendere.

In precedenza queste donazioni o mance non erano soggette alla commissione del 30% richiesta da Apple sui beni digitali; Apple ha inizialmente approvato diversi aggiornamenti dell’app in questione con integrata la funzionalità per le mance, ma dallo scorso anno il team di revisori dell’App Store ha deciso che questi pagamenti non possono essere considerati mance ma acquisti di beni digitali e in quanto tali soggetti ai fee richiesti per l’elaborazione dei pagamenti.

Uno specifico paragrafo del regolamento per la distribuzione delle app su App Store prevede che le app possono consentire regali ad altri individui senza acquisti in-app a patto che il regalo sia una scelta opzionale per l’utente e il 100% dell’omaggio sia riservato al destinatario della donazione. Così dovrebbe essere con l’app di Insight Timer: gli sviluppatori riferiscono di non trattenere percentuali sulle mance, ma le regole sulle donazioni da individuo a individuo non sembrano del tutto chiare e i revisori dell’App Store hanno ritenuto necessario tenere conto di queste mance come acquisti in-app.

Plowman non è d’accordo con quanto stabilito da Apple, da mesi è in contatto con i revisori dell’App Store per capire come procedere; è stato impedito di indicare link esterni per le mance, e riferito che le donazioni per eventi dal vivo e le meditazioni non sono da considerare mance. Secondo Apple i doni in denaro sono da considerare tali se individuali; offerte durante workshop o lezioni alle quali partecipano almeno due persone devono essere soggette a commissioni.

Secondo Plowman le meditazioni e le esperienze yoga sono da considerare non molto diverse dai soggiorni con Airbnb o dal prendere un Uber, servizi per i quali Apple non richiede compensi.

«Così come i proprietari di case che non pagano il 30% delle entrate da Airbnb a Apple – immaginate la rabbia – anche gli insegnanti non dovrebbero pagare a Apple il 30% sulle entrate delle loro donazioni», riferisce Plowman. «Molti insegnanti di Insight Timer sono medici, infermieri ed operatori didattici che ritornano a casa dal loro lavoro quotidiano per lavorare la sera e integrare le entrate. Rinunciano al tempo libero per registrare vocali, rispondere alle domande dell’aula, alle recensioni degli utenti, per organizzare eventi in diretta, scrivere musica, creare meditazioni guidate e guidare gruppi di discussione. Non c’è niente di “digitale” in tali esperienze, indipendentemente da quanto contorta sia questa definizione. Più insegnanti lavorano, più guadagnano. La correlazione è ovvia e il termine “contenuto digitale” non è semplicemente applicabile».

Sviluppatori app meditazione contro Apple per percentuale sulle mance
L’app Insight Timer

Agli sviluppatori che vendono prodotti e servizi digitali sull’App Store, Apple richiede il pagamento di una commissione standard del 30%, che arriva al 15% se i guadagni di uno sviluppatore scendono al di sotto della soglia di 1 milione di dollari in un anno successivo. Quello che resta al netto della commissione, è diviso tra Insight Timer e gli insegnanti che collaborano alla piattaforma. Nel 2022 gli sviluppatori di questa app hanno ricavato 20 milioni di dollari dagli abbonamenti.

A questo indirizzo trovate un nostro articolo sul mondo dell’approvazione delle app, con curiosi e incredibili retroscena raccontati da una persona che per anni si è occupata della revisione di app.

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